Categorie: Banche
Venerdi 22 Aprile 2016 alle 22:49
Se la Banca Popolare di Vicenza negli ultimi venti anni è stata sempre più frequentemente chiamata come la Banca di Gianni Zonin, lo abbiamo fatto spesso anche noi, giornalisticamente e come denuncia, ma
 il Prospetto informativo sull'offerta pubblica per l'aumento di capitale iniziato il 21 aprile fa apparire quella denominazione come la più appropriata visto che, lo sottolinea anche VeneziePost, "
negli ultimi tre anni il cda della vicentina e il responsabile divisione crediti ha avallato operazioni con parti correlate per capitali ingenti. La maggior parte però hanno un unico destinatario, l'ex dominus della banca. Per il solo Zonin, la sua casa vinicola, le sue tenute in tutto sono 178 milioni di euro di finanziamenti concessi dal 2013 al 2015".
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Venerdi 22 Aprile 2016 alle 10:45
Passo avanti della Banca Popolare di Vicenza, che ieri ha iniziato a percorrere l’ultimo miglio che la separa dalla quotazione, prevista il 3 maggio. Il progetto prevede, in un’operazione da 1,5 miliardi, un’offerta riservata per il 75% agli investitori istituzionali e per il 25% al retail e agli attuali soci. La strada per Piazza Affari si annuncia però ancora accidentata e leggendo le quasi mille pagine del prospetto informativo si comprende come mai la Consob abbia spinto più volte sul freno. L’Autorità che fa capo a Giuseppe Vegas ha infatti avviato sei procedimenti sanzionatori nei confronti di componenti ed ex componenti degli organi sociali e di esponenti, ex esponenti, dipendenti ed ex dipendenti della banca. (
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Venerdi 22 Aprile 2016 alle 10:42
Passo avanti della Banca Popolare di Vicenza, che ieri ha iniziato a percorrere l’ultimo miglio che la separa dalla quotazione, prevista il 3 maggio. Il progetto prevede, in un’operazione da 1,5 miliardi, un’offerta riservata per il 75% agli investitori istituzionali e per il 25% al retail e agli attuali soci. La strada per Piazza Affari si annuncia però ancora accidentata e leggendo le quasi mille pagine del prospetto informativo si comprende come mai la Consob abbia spinto più volte sul freno. L’Autorità che fa capo a Giuseppe Vegas ha infatti avviato sei procedimenti sanzionatori nei confronti di componenti ed ex componenti degli organi sociali e di esponenti, ex esponenti, dipendenti ed ex dipendenti della banca.
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Venerdi 22 Aprile 2016 alle 09:40
Il grande falò del risparmio che avvolge l’aumento di capitale da 1,5 miliardi di Popolare Vicenza regala ogni giorno elementi inquietanti: è notizia di ieri, infatti, che la quotazione in Borsa dell' istituto berico, cui si credeva finalizzato l’aumento è destinata a sfumare. E con essa, la possibilità di far luce sulle conseguenze della ventennale disastrata gestione dell’ex padre padrone Gianni Zonin, indagato per gravi reati finanziari. Le associazioni Adusbef e Federcosnumatori hanno infatti chiesto alla Consob, l’autorità che vigila sulla Borsa, di "impugnare i bilanci poco veritieri dell’istituto". Ma l’Authority non può farlo con società non quotate, e se pure avvenisse lo sbarco a Piazza affari, i bilanci passati sono al sicuro. Eppure è su quelli che è costruito il prospetto informativo. (
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Venerdi 22 Aprile 2016 alle 09:35
Il grande falò del risparmio che avvolge l’aumento di capitale da 1,5 miliardi di Popolare Vicenza regala ogni giorno elementi inquietanti: è notizia di ieri, infatti, che la quotazione in Borsa dell' istituto berico, cui si credeva finalizzato l’aumento è destinata a sfumare. E con essa, la possibilità di far luce sulle conseguenze della ventennale disastrata gestione dell’ex padre padrone Gianni Zonin, indagato per gravi reati finanziari. Le associazioni Adusbef e Federcosnumatori hanno infatti chiesto alla Consob, l’autorità che vigila sulla Borsa, di "impugnare i bilanci poco veritieri dell’istituto". Ma l’Authority non può farlo con società non quotate, e se pure avvenisse lo sbarco a Piazza affari, i bilanci passati sono al sicuro. Eppure è su quelli che è costruito il prospetto informativo.
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Giovedi 21 Aprile 2016 alle 23:33
"Bpvi, ok di Consob all'aumento. Ma il prospetto è un de profundis", così VeneziePost titola un articolo di Andrea Brambillasca, che vi proponiamo a seguire, la cui analisi (clicca qui per il Prospetto informativo sull'offerta pubblica) fa apparire le nostre critiche che datano 2010 mielose, come le laudi e le manovre diversive della stampa amica locale che è arrivata ieri, 20 aprile, a sintetizzare come un «esproprio capitalista» quello del Fondo Atlante «che "salva" la banca ed espropria di fatto i soci» (il Fondo o chi ne ha reso indispensabile l'intervento?) e spiega con un'analisi sui generis, che vi proponiamo prima di quella di Brambillasca, la vicenda dei sei miliardi spariti dalle tasche dei risparmiatori soci per non parlare di quella dei danni indotti, materiali e psicologici per la perdita di fiducia nel futuro, che faranno ancora più male per anni se non decenni all'economia del territorio.Â
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Categorie: Banche
Giovedi 21 Aprile 2016 alle 18:40
Codacons (guarda qui
intervista VicenzaPiùTv al presidente Veneto) comunica che tutti gli azionisti e i correntisti della Banca Popolare di Vicenza possono chiedere il risarcimento dei danni subiti aderendo alla class action lanciata dal Codacons. L’associazione dei consumatori, dopo i provvedimenti sanzionatori avviati dalla Consob nei confronti dell’istituto di credito, per gravi irregolarità nella definizione dei profili di rischio dei clienti ai finanziamenti per l'acquisto delle proprie azioni, dalla gestione degli ordini di vendita da parte dei soci alla determinazione del prezzo delle azioni della banca.
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Giovedi 21 Aprile 2016 alle 13:11
Riceviamo da Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori, e pubblichiamo
La Consob ha avviato sei procedimenti sanzionatori nei confronti di esponenti ed ex della Banca Popolare di Vicenza in seguito all'ispezione condotta tra aprile 2015 e febbraio 2016. Interventi, tanto per cambiare, tardivi ed inefficaci. E' evidente che in questo Paese gli organismi di vigilanza e di controllo, ossia Consob e Banca d'Italia, svolgono un ruolo inefficace e non sono in grado di prevenire i danni alla clientela. Si tratta sempre di interventi ex post, quando le contestazioni suonano ormai come una beffa ed i risarcimenti nei confronti dei consumatori difficili da ottenere.
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