Dopo i fidi baciati, i bancomat "correlati". Prospetto BPVi: negli ultimi 3 anni 178 milioni di finanziamenti a Zonin e alle sue aziende. E poi a Zigliotto, Vescovi, consiglieri, sindaci...
Venerdi 22 Aprile 2016 alle 22:49 | 1 commenti
Se la Banca Popolare di Vicenza negli ultimi venti anni è stata sempre più frequentemente chiamata come la Banca di Gianni Zonin, lo abbiamo fatto spesso anche noi, giornalisticamente e come denuncia, ma il Prospetto informativo sull'offerta pubblica per l'aumento di capitale iniziato il 21 aprile fa apparire quella denominazione come la più appropriata visto che, lo sottolinea anche VeneziePost, "negli ultimi tre anni il cda della vicentina e il responsabile divisione crediti ha avallato operazioni con parti correlate per capitali ingenti. La maggior parte però hanno un unico destinatario, l'ex dominus della banca. Per il solo Zonin, la sua casa vinicola, le sue tenute in tutto sono 178 milioni di euro di finanziamenti concessi dal 2013 al 2015".
Se compiute rispettando le regole bancarie sulle garanzie operative e reali prestate, non c'è nulla di strano in quelle operazioni di finanziamento soprattutto in una "vecchia" Popolare, che privilegia i soci. Ma le cifre, elencate, fanno un certo effetto (etico, ex consigliere Zigliotto?) se da una banca disastrata a danno dei 118.000 e passa piccoli risparmiatori che avevano comprato le sue azioni per metterle in una "musina" rivelatasi un buco senza fine, da una gestione, quella proprio di Zonin e dei suoi sodali compiacenti, che non possono dichiararsi inconsapevoli: ne andrebbe non dell'onestà , ignota a certi livelli, ma della credibilità della loro intelligenza, anche se usata, sembra sempre più certo, per scopi tutt'altro che "cooperativi".
Le operazioni con "parti correlate", una sorta di bancomat interno, che "estraiamo" anche dalla lista che la collega Sophia de Marchi di VeneziePost ha stilato sfogliando il prospetto con un lavoro certosino, confermano anche i dubbi che abbiamo esplicitato e ripetuto in alcune domande (sui finanziamenti targati Zonin oltre che su quelli griffati famiglia Marzotto, quella del consigliere Matteo), domande rivolte per un mese a Iorio, invano, fino a ieri quando ha dovuto rendere pubblico il prospetto informativo che ha risposto a quelle domande (178 milioni per Zonin & c.) svelando anche queste altre cifre :
- 30 milioni di euro di finanziamenti per l'ex membro del Cda Giovanna Dossena e per le sue varie attività , tra cui il fondo Avm Private equity, Barovier Toso Vetrerie Artistiche, Goccia di Carnia
- 45,8 milioni all'attuale consigliere Giovanni Fantoni ed alle sue aziende
- 69 milioni al consigliere Nicola Tognana
- 36 milioni di euro in totale all'ex presidente di Confindustria Vicenza ed ex consigliere della banca dal 2003, Giuseppe Zigliotto, che ne ha usufruito dei finanziamenti personalmente insieme a parenti e alle sue partecipate Trafimet e Ares Line, di cui è socio anche Roberto Zuccato, ex presidente di Confindustria Vicenza, ora di quella del Veneto oltre che membro del Cda della Banca
È da cronaca ricordare che anche Dossena, Zigliotto e Zonin sono indagati, intanto, per i reati di aggiotaggio e di ostacolo agli organi di vigilanza.
Leggendo il prospetto consegnato alla Consob, le operazioni sono avvenute con soggetti collegati riconducibili alla definizione di parti correlate ed "è stata fornita adeguata informativa agli amministratori indipendenti sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni prima di essere deliberate all'unanimità dal consiglio di amministrazione e con il voto favorevole di tutti i sindaci effettivi".
Tutti ovviamente consapevolmente in piena armonia, se con gli interessi della Banca a loro affidata o non solo con quelli lo sapremo con certezza giuridica se mai un giorno arriverà una sentenza... sui fatti che hanno impoverito soprattutto Vicenza, il Veneto e Prato e, magari, anche su queste cifre "correlate" .
Niente di legalmente illecito per carità , fino ad allora, ma la trasparenza obbligata del prospetto nel capitolo dei rapporti tenuti dalla BPVi con suoi clienti di riferimento dà conto anche di altre operazioni, magari concluse positivamente e che non riguardano direttamente i membri del Cda, ma che è giusto sottoporre all'attenzione dei lettori dopo che il prospetto le ha dovute rendere note al mercato perchè questo prenda le sue decisioni di investimento.
Ecco queste altre operazioni in un elenco che andrà approfondito per meglio capire legami e rapporti di questo mega bancomat "correlato":
- 5,4 milioni di euro a Gianmarco Zigliotto (fratello dell'ex numero uno di Confindustria Vicenza) e suo socio nela Zeta prima srl, ora sas, e nella Brutus srl appena constituita da Zeta per riversarci sue attivitÃ
- 1,3 milioni di euro circa ad Alessandro Luca (parente di Alberto Luca ex consigliere di Farbanca ed ex vice-presidente degli industriali vicentini)
- 5,4 milioni di euro alla Lucasystem, controllata da Alberto Luca
- 20,4 milioni di euro nel 2014 e 17,4 milioni nel 2015 alla San Marco, "società sottoposta a influenza notevole dalla banca" e sulla quale "il sindaco Paolo Zanconato deteneva un interesse significativo".
Ma che la storia, di incroci e conflitti di interessi, reali e per opportunità , continui a Vicenza senza imparare dal passato lo dimostra Luciano Vescovi, consigliere di Banca Nuova, la controllata siciliana di BPVi, incarico da cui si è dimesso appena è stato eletto, lui uomo di fiducia di Zigliotto, nuovo Presidente di Confindustria Vicenza: alla sua impresa è andato un finanziamento nel 2014 per 1,33 milioni di euro.
La cifra del finanziamento, esigua rispetto a quelle degli altri finanziamenti più o meno correlati, conferma, comunque, un altro dato di fatto: Vicenza sta diventando sempre più povera.
E non potrebbe essere diversamente se il pur vituperato ma umano "do ut des" continua a degenerare nel sempre più "correlato" scambio tra interessi e consensi, politici e nei Cda poco cambia... anche perchè anche questi si intrecciano fra di loro.
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buona domenica adriano verlato