Categorie: Politica, Fatti, Economia&Aziende
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 01:13
Pubblicato il 9 maggio alle 23.52, aggiornato l'11 maggio alle 1.13. Fino al recente passato sono stati in pochi ma ancora oggi non sono in molti a volere leggere tra le righe (e che righe!) che Banca d'Italia avesse coperto gran parte delle magagne di Banca Popolare di Vicenza anche grazie ai buoni rapporti che Gianni Zonin aveva instaurato con palazzo Koch grazie a una tela di rapporti di alto livello, da Andrea Monorchio, l'ex ragioniere generale dello Stato nominato nel 2011 suo vice dal re del vino, fino a Gianandrea Falchi, ex capo della segreteria particolare di Bankitalia quando governatore era Mario Draghi, divenuto nel 2013 capo delle relazioni istituzionali della BPVi, per non parlare delle filiali aperte ogni altro giorno a Roma per "impiegare" postulanti locali sponsorizzati o, addirittura, provenienti dal "sistema".
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 7 Maggio 2017 alle 21:36
L'introduzione delle regole di risoluzione per la gestione delle crisi bancarie, con la direttiva Brrd sul
bail in, ha posto nuovi oneri a carico delle Autorità che vigilano sulla trasparenza, sia nazionali che europee come l'Esma, senza che esse siano state coinvolte nel processo di formazione di tali norme. E senza che siano consultate nemmeno ora che si è aperta, a livello comunitario, una fase di revisione di quella direttiva. C'è da aspettarsi che il presidente della
Consob,
Giuseppe Vegas, torni ad alzare il livello di attenzione sulle implicazioni del bail in per il risparmiatore nel suo discorso annuale al mercato finanziario domani a Milano.
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Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 4 Maggio 2017 alle 23:49
Dopo la votazione dell'assemblea degli azionisti
BPVi che ha dato il via libera ad un'azione di responsabilità generalizzata verso gli eventuali responsabili
della sua mala gestio nell'era di
Gianni Zonin, la
Banca Popolare di Vicenza si è solo riservata di avviarla nei confronti della
KPMG spa, la sua precedente società di revisione ora "sostituita" da
PricewaterhouseCoopers spa /alias PwC spa) la società di revisione "ingaggiata" da
Veneto Banca all'epoca di
Vincenzo Consoli, confermata da
Cristiano Carrus e anch'essa probabilmente e a maggior ragione, vista la conferma a Montebelluna e la promozione a Vicenza, non toccata ad oggi da azioni legali dall'istituto trevigiano.
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Categorie: Banche, Fatti, Economia&Aziende
Giovedi 4 Maggio 2017 alle 09:03
La
Banca popolare di Vicenza è sull'orlo del fallimento e solo un tempestivo intervento statale da almeno 3,5 miliardi potrà salvarla. L'alacre lavoro di anni con cui il dominus
Gianni Zonin, tutto il consiglio d'amministrazione e alcuni top manager sono accusati di aver messo in ginocchio l'istituto, polverizzando 6 miliardi di euro investiti dai 120 mila soci nelle azioni della banca,
è stato ieri sanzionato dalla Consob, con una maxi multa per complessivi 9 milioni di euro. Il comunicato della Vigilanza sui mercati finanziari parla di una serie di violazioni "commesse dal vertice aziendale tra aprile 2011 e aprile 2015", e riguardanti "le discipline in materia di regole di condotta degli intermediari nei confronti della clientela, di prospetto, di offerte al pubblico e di informazione societaria".
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Giovedi 4 Maggio 2017 alle 09:03
La
Banca popolare di Vicenza è sull'orlo del fallimento e solo un tempestivo intervento statale da almeno 3,5 miliardi potrà salvarla. L'alacre lavoro di anni con cui il dominus
Gianni Zonin, tutto il consiglio d'amministrazione e alcuni top manager sono accusati di aver messo in ginocchio l'istituto, polverizzando 6 miliardi di euro investiti dai 120 mila soci nelle azioni della banca,
è stato ieri sanzionato dalla Consob, con una maxi multa per complessivi 9 milioni di euro. Il comunicato della Vigilanza sui mercati finanziari parla di una serie di violazioni "commesse dal vertice aziendale tra aprile 2011 e aprile 2015", e riguardanti "le discipline in materia di regole di condotta degli intermediari nei confronti della clientela, di prospetto, di offerte al pubblico e di informazione societaria".
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Categorie: Economia&Aziende
Mercoledi 3 Maggio 2017 alle 20:44
Come riporta l'Ansa, che pubblichiamo di seguito*, approfondisce NordEst Economia, la cui nota riportiamo in fondo**, e come pubblicato ufficialmente dalla Consob (qui riportiamo alcune delle sanzioni sul suo bollettino ufficiale odierno in via di aggiornamento) Banca Popolare di Vicenza , dopo la multa dell'Antitrust per oltre 4 milioni e quella in arrivo della BCE per 27, è stata sanzionata dal "controllore" che, lo si capisce sempre di più, ben poco ha controllato, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, per un totale di 9,14 milioni di euro per violazioni commesse dal vertice aziendale tra aprile 2011 e aprile 2015: meglio tardi che mai? Quali saranno i riflessi sulle decisioni di sistema (Governo, Bankitalia e, soprattutto, BCE) non è possibile prederlo ma, di certo, i provvedimenti odierni cominciano a fare luce sui metri diversi usati proprio dal "sistema" nei confronti di BPVi, la "pupilla" di Visco e Barbagallo, e Veneto Banca, che, al di là delle sue comunque ben minori responsabilità , appare sempre di più come la vittima predestinata per coprire Zonin & c.
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Categorie: Economia&Aziende
Lunedi 17 Aprile 2017 alle 22:29
Pubblichiamo la circolare n. 53 inviata la scorsa settimana da Codacons Veneto a firma del suo presidente avv. Franco Conte per informazione ai suoi collaboratori e ai suoi associati che, oltre a vari interessanti punti trattati, "attenziona" sulle azioni di diffida e messa in mora attivabili dai soci di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca nei confronti delle rispettive società di revisione KPMG spa e PricewaterhouseCoopers spa, nei cui confronti, comunque, era stata deliberata dalle singole assemblee una "azione di responsabilità " che ad oggi, per quanto noto, risulta non attivata in entrambi i casi. Ricevuta la comunicazione abbiamo chiesto a BPVi il motivo del "presunto" ritardo e ci è stata fornita una motivazione.
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Categorie: Fatti
Venerdi 7 Aprile 2017 alle 16:21
Sei ore di interrogatorio per
Samuele Sorato, ex direttore generale e per tre mesi AD di
Banca Popolare di Vicenza, che ieri è stato ascoltato dai pubblici ministeri
Luigi Salvadori e
Gianni Pipeschi, dal colonnello della Guardia di Finanza
Crescenzo Sciaraffa e dal tenente colonnello
Fabio Dametto. Sorato, indagato per aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza non ha cambiato la sua linea difensiva: sostiene infatti di non avere avuto alcun ruolo per i casi che hanno portato al dissesto della
BPVi. Secondo Sorato a decidere era il Cda. L'interrogatorio dell'ex direttore generale, che la scorsa estate si era avvalso della facoltà di non rispondere, arriva qualche giorno dopo quello di
Gianni Zonin che aveva scaricato su di lui molte responsabilità .
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Categorie: Fatti
Venerdi 7 Aprile 2017 alle 12:36
Dov'era la
Banca d'Italia mentre la
Banca popolare di Vicenza veniva distrutta? Che cosa faceva la Consob mentre il presidente viticultore
Gianni Zonin rovinava i 120 mila soci? Leggendo le 350 pagine dell'azione di responsabilità contro 32 ex amministratori e sindaci depositata al Tribunale di Venezia dall'attuale ad di Bpvi
Fabrizio Viola si possono formulare due ipotesi: o dormivano o fingevano di non vedere. A Zonin e soci viene chiesto un risarcimento danni senza precedenti, un miliardo e mezzo di euro, come responsabili di "una delle più eclatanti débacle finanziarie del dopoguerra, esito drammatico di un vero e proprio intreccio, un groviglio di rapporti, mai trasparenti, tra la Banca e i suoi vertici e tra questi e alcuni selezionati clienti".
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Categorie: Fatti
Lunedi 27 Marzo 2017 alle 17:38
L'avvocato
Franco Conte, presidente di
Codacons Veneto scrive: Riceviamo alcune telefonate di nostri assistiti che sono stressati dalla filiali di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca per andare a firmare la transazione.E' una loro facoltà fare la proposta ma in alcuni casi si spingono ad suggestioni che rappresentano una vera e propria coercizione morale. Vorremmo ricordare che: 1) la banca non può dichiarare di non presentarsi all'Arbitrato perchè una banca che avvia un'operazione di recupero dei fiducia dei propri azionisti e poi sfugge alla via agevole di "fare giustizia" prevista daslla normativa europea e recepita con effetto dal 9 gennaio in italia rassomilgia più agli imbroglioni che ci hanno venduto a 62,50 o a 42,50 che solo dopo un anno mesi dopo valevano 10 centesimi.
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