Imprese artigiane:11% gestite da stranieri
Giovedi 5 Agosto 2010 alle 15:39Dal 24 giugno al via le Cene Palladiane
Lunedi 21 Giugno 2010 alle 14:03Confartigianato - La magnificenza delle ville palladiane, le migliori espressioni locali della buona tavola, gli spettacoli del folklore popolare e altre suggestioni: questi gli ingredienti per gustare le eccellenze del territorio vicentino.
Con questo messaggio si inaugura la terza edizione de "Le Cene Palladiane", rassegna di successo a cura della Confartigianato Vicenza e dei Ristoratori associati che anche per quest'anno propongono quattro incontri con l'arte e il gusto nelle dimore palladiane.
Continua a leggereSbalchiero:apprendistato,in gioco nostra esperienza
Giovedi 17 Giugno 2010 alle 19:16«Permette ai giovani di maturare un'esperienza utile a entrare nel mondo del lavoro - continua -. Ed è senza dubbio molto più utile del parcheggio forzato nelle aule scolastiche». Continua a leggere
Urgono scelte per il futuro della città di Vicenza
Lunedi 19 Aprile 2010 alle 13:40Fa da padrone di casa Carlo Crestani, presidente del Mandamento di Vicenza di Assoartigiani, e Carlo Rumor presidente del Raggruppamento Vicenza Città di Confindustria, Matteo Trevisan presidente di Confcommercio per il comune di Vicenza, Paolo Bottazzi presidente comunale di Confartigianato e Matteo Cavalcante presidente del mandamento di Vicenza di Apindustria intervengono in modo congiunto per, dicono, "dare voce a Vicenza che lavora" e chiedere, prima di tutto alla politica, un "salto di qualità " nella gestione della città Continua a leggere
Scelte inderogabili per il futuro della città di Vicenza
Giovedi 15 Aprile 2010 alle 14:56Apindustria, Confartigianato, Confcommercio e Confindustria - sulle «Scelte inderogabili per il futuro della città di Vicenza»
Le categorie economiche di Vicenza città fanno fronte comune e, con un'unica voce, chiedono che la città si dia una scossa e recuperi "le posizioni perdute e le occasioni per tanti anni mancate".
Assoartigiani,Rai,Geo&Geo e L'ultima parola
Lunedi 29 Marzo 2010 alle 15:00
Assoartigiani protagonista nelle trasmissioni Rai:
dopo la moda, con il presidente della categoria Stefano Stenta a Geo&Geo,
ora tocca alla falegnameria di Martino Pesavento che si raccontera' venerdi' 2 aprile a "L'ultima parola"
Dopo il recente intervento di Stefano Stenta, presidente della Categoria Sistema Moda dell'Assoartigiani Confartigianato Vicenza, a Geo&Geo (Rai Tre) per illustrare i nuovi capi di abbigliamento "bio", un altro imprenditore vicentino si appresta ad apparire sul piccolo schermo.
Si tratta di Martino Pesavento, titolare della omonima falegnameria.
Accompagnato dal figlio, Pesavento sarà uno dei protagonisti di un'inchiesta che andrà in onda venerdì 2 aprile alle 23.40 nel corso della trasmissione L'Ultima Parola condotta dal giornalista Gianluigi Paragone.
Continua a leggereDalla Valle presidente autobus operator
Giovedi 25 Marzo 2010 alle 12:52ConfartigianatoÂ
IL VICENTINO WILLY DELLA VALLE RICONFERMATO
ALLA PRESIDENZA NAZIONALE DI CONFARTIGIANATO
AUTOBUS OPERATOR
Willy Della Valle è stato riconfermato alla presidenza nazionale di Confartigianato Auto-Bus Operator, associazione che rappresenta le imprese di trasporto persone con bus e vetture da noleggio. Vicentino, 60 anni, Della Valle, oltre a un pluridecennale impegno nel campo sociale, è socio di Confartigianato da più di 35 anni e da 25 ricopre incarichi dirigenziali nell'Assoartigiani berica.
Presidente del gruppo Auto-Bus Operator della Confartigianato del Veneto per tre mandati, è ora al quarto rinnovo in sede nazionale. Willy Della Valle incarna la storia delle battaglie sindacali della categoria: ha proposto in Veneto un sistema di disciplina del trasporto scolastico, ha ottenuto una parziale semiliberalizzazione delle autorizzazioni aziendali, anticipando la legge-quadro del 2003, ha avviato, assieme al collega Adriano Battistuzzi (presidente regionale), la "guerra" alle Ztl, ancora oggi aperta. Modifica della legge quadro 21 per il settore auto e coordinamento nell'ambito regionale della legislazione di recepimento della legge quadro 218 per il settore bus saranno le prossime sfide. A livello nazionale Della Valle da tempo si batte contro la concorrenza sleale delle aziende di trasporto pubbliche nei confronti di quelle private, trasferendola anche in sede comunitaria. Prima con altre categorie, poi con la sola Confartigianato, Della Valle ha ottenuto dalla Commissione Europea l'apertura di una procedura per violazione dei principi comunitari sulla tutela della concorrenza da parte dell'Italia.
Tra i suoi progetti, realizzati, la creazione di un "super consorzio" di imprese in risposta alla globalizzazione.
Crestani presidente dei Ceramisti veneti
Mercoledi 24 Marzo 2010 alle 12:52AssoartigianiÂ
IL VICENTINO GIANNINO CRESTANI ELETTO PRESIDENTE
DEI CERAMISTI DI CONFARTIGIANATO VENETO
Imprenditore del settore della ceramica con oltre trent'anni di esperienza e attuale presidente provinciale della categoria Ceramica e Vetro dell'Associazione Artigiani di Vicenza, Giannino Crestani è stato eletto presidente regionale di categoria in seno alla Confartigianato del Veneto. Succede nella carica a Claudio Zanetti, anch'egli ceramista vicentino, dimissionario. Il riconoscimento è il culmine di un brillante percorso come dirigente: la carica regionale va ad aggiungersi non solo al ruolo di presidente provinciale, ma anche a quella di presidente della Ceramica e del Vetro del Mandamento di Marostica.
In questo ultimo periodo, Crestani si è distinto soprattutto sul piano del presidio Regionale e Nazionale in materia di studi di settore, e anche per l'attività di coordinamento nella costituzione del Distretto della Ceramica. Un impegno che lo ha portato a essere il riconosciuto dalla Regione Veneto come il rappresentante dello stesso Distretto della Ceramica Porcellana e Vetro, che associa in Veneto oltre 107 imprese per quasi 800 dipendenti. Attività , quest'ultima, che gli permetterà di attivare risorse regionali a servizio della categoria attraverso i vari progetti di distretto.
Sul suo sito internet - www.crestaniceramiche.com - si legge che «il suo desiderio di svolgere un'attività creativa si è realizzato nel 1977, con l'avvio di un'azienda di produzione di ceramiche artistiche».
La moglie Donatella lo accompagna nella sua passione professionale. I prodotti delle Ceramiche Crestani riprendono l'abilità e la cura artigianale della tradizione per realizzare oggetti di stile sia classico che moderno. I decori sono eseguiti a mano, così che piccole variazioni rendono unico ogni pezzo.
Dario Di Vico (CorSera) a Vicenza il 26
Mercoledi 24 Marzo 2010 alle 00:43
Venerdì 26 marzo incontro a Vicenza con Dario Di Vico, inviato del "Corriere della Sera" sul fronte della Piccola Impresa
Venerdì 26 marzo Dario Di Vico, inviato del Corriere della Sera, sarà ospite alle 18 dell'Associazione Artigiani provinciale al Centro Congressi Confartigianato di via Fermi a Vicenza, per presentare il suo recente libro "Piccoli. La pancia del Paese" (ed. Marsilio) dedicato agli oltre quattro milioni di piccole imprese e otto milioni di "partite Iva" attive in Italia.
Già autore, negli ultimi mesi, di una serie di articoli e inchieste per il Corriere dedicati ai cosiddetti "invisibili" del lavoro, nel suo volume Di Vico torna a parlare di quella produttiva parte del Paese che spesso non trova voce, di come essa abbia dovuto trasformarsi per far fronte a un mercato i cui punti di riferimento sono cambiati e di come quotidianamente, a fronte anche di una politica che se ne ricorda solo in particolari momenti, essa abbia «la sensazione di lavorare contro».
I piccoli, osserva Di Vico, «non hanno riti da onorare, linguaggi da tenere in vita, manifestazioni da propagandare, Pantheon da riempire. E anche per questo la élite e la cultura li escludono sistematicamente dalla rappresentazione del Paese». Eppure non demordono e continuano, nonostante la burocrazia, la politica, le banche, i "cinesi", la crisi, i media...
La partecipazione all'incontro è libera.
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Relazione di Giuseppe Sbalchiero
Domenica 21 Marzo 2010 alle 12:22Assoartigiani Vicenza                   Â
Relazione del presidente Giuseppe Sbalchiero
Premiazione maestri artigiani 2010
Fiera di Vicenza, 21 marzo 2010
Autorità , gentili ospiti, signore e signori, cari colleghi artigiani,
a nome della Confartigianato di Vicenza, vi porgo il più cordiale benvenuto a questa 48ª edizione della cerimonia dedicata ai Maestri, ai Dirigenti e ai Pensionati Artigiani Benemeriti.
Grazie a tutti voi per aver accolto questo invito, perché siete qui con noi a esprimere profonda riconoscenza e ammirazione a persone che si sono dedicate con capacità e passione al lavoro imprenditoriale nella piccola impresa: uomini e donne che sono divenuti protagonisti della crescita economica e sociale del nostro territorio, affermando quei valori profondi che l'artigianato da sempre traduce con continuità e perseveranza.
Ma oggi il mio primo pensiero va subito a quei tragici episodi, per fortuna numericamente limitati, accaduti nel recente passato e che hanno avuto per vittime proprio degli imprenditori artigiani. Imprenditori che non hanno più avuto il coraggio di continuare, perché è venuta meno in loro la forza di combattere una battaglia contro tutto e contro tutti.
Alla memoria di questi sfortunati colleghi chiedo un grande applauso di umana comprensione e di solidarietà .
È indubbio che stiamo vivendo un periodo carico di incertezze, di sforzi eccezionali, di impossibilità , a volte, di trovare una soluzione che fino a ieri era possibile.
Ci siamo resi conto tutti che qualcosa è cambiato, a livello economico e sociale, lo stiamo vivendo da oltre un anno.
Ma ci chiediamo anche: perché l'ultimo anello della catena è quello che poi deve sempre pagare per tutti? Eppure, i nostri errori - ammesso che siano tali - sono di limitata entità . Come mondo della piccola impresa siamo stati valutati centinaia di volte. Siamo stati oggetto di studi, di analisi da parte di grandi esperti, di illustri economisti, di rinomati commercialisti e di famosi consulenti, tutti sempre pronti a dare consigli, suggerimenti.
Anche consigli del tipo: "Investi su questo o quel macchinario, risparmierai le tasse". Bravi, bel modo di aiutare le imprese! Adesso c'è il macchinario o il capannone da pagare, le rate del leasing che corrono tutti i mesi, e intanto... manca il lavoro. E spesso manca perché se ne è andato da qualche altra parte. O meglio, è stato portato da qualche altra parte.
E il consulente? Lui di certo non paga. Anzi, riceve - e molto - per i consigli che dà .
Ma vogliamo analizzarli, i nostri presunti errori? La litania è sempre la solita: sottocapitalizzazione dell'azienda, incapacità di affrontare i grandi mercati, mancanza di strumenti di promozione, dimensioni troppo piccole per guardare alla globalizzazione. Ce lo siamo sentiti rimproverare per anni, ce lo rimproverano ancora.
Salvo poi, specie quando si è diffusa la crisi, venirci a dire quello che sappiamo da sempre, e cioè che siamo noi l'ossatura, la spina dorsale dell'economia in Italia, siamo noi, piccoli operatori, che con il nostro lavoro creiamo occupazione, che con le nostre aziende fungiamo da ammortizzatori sociali, grazie alla flessibilità e alla capacità di assorbimento di manodopera espulsa da altri settori. E ancora, siamo noi quelli che rispondiamo con velocità ed efficacia alle richieste delle imprese più grandi; così come, purtroppo, siamo sempre noi ad essere messi in becera competizione nei sub-appalti, ad accettare condizioni-capestro pur di lavorare, e a dover subire poi le difficoltà di incasso da parte dei committenti, a ricevere contestazioni di tutti i tipi pur di non pagare.
Eppure siamo ancora noi quelli che, nella stragrande maggioranza dei casi, credono ad una società dove il valore della stretta di mano ha ancora un significato. Salvo poi doverci, spesso, amaramente ricredere.
Perché i ritardi nei pagamenti non sono prerogativa soltanto della pubblica amministrazione, delle sue macchinose e farraginose procedure. Quello è un problema importante, che la politica è obbligata a risolvere d'accordo: ma i privati, le aziende?
Al tempo stesso mi chiedo cosa è stato fatto per noi dalla politica e dai suoi strumenti operativi, dalla finanza al credito, dal fisco al lavoro.
Qualche timida riforma, qualche annuncio da verificare nella sua portata reale, e poi, di sicuro, altra burocrazia. Quella inutile, perniciosa, estenuante mole di adempimenti che la politica non riesce mai a governare nonostante le pompose promesse a tutti i livelli: locali, regionali e nazionali, ora anche europei. Come piccole aziende siamo condannate a scontare obblighi amministrativi e normativi uguali sia per noi che per le grandi industrie. Ogni anno salta fuori una incombenza nuova, ovviamente accompagnata da un corredo di sanzioni immediatamente escutibili, adesso abbiamo appreso che Babbo Natale nel 2009 ci ha portato in dono, per lo smaltimento dei rifiuti, anche il complesso sistema del Sistri. L'ennesimo strumento che sulla carta dovrebbe risolvere le problematiche di inquinamento e contrastare l'elusione delle regole, ma che in concreto aumenta ulteriormente i costi e le incombenze per le piccole aziende.
D'altra parte, a chi legifera, o a chi deve fare applicare le nuove norme, non interessa minimamente la ricaduta sull'economia reale delle loro scelte. Tanto, non pagano mica loro!
E poi c'è il tema del credito. Un tempo si diceva che le banche ti danno l'ombrello quando c'e il sole e te lo tolgono quando piove. E oggi non è la stessa cosa, o peggio? Di recente c'è stato un periodo in cui il credito pareva a disposizione di tutti, anche più del necessario, con mutui concessi al 100% per trent'anni, e non si dovevano fornire neppure grandi garanzie. Adesso si è fatta marcia indietro, il credito è merce rara.
Ebbene, si sappia che i nostri artigiani, prima di chiudere o di fallire, hanno sempre messo in campo tutto quello che avevano, compresa la famiglia.
Per questo andrebbero potenziati i fondi rischi dei Confidi, visto il ruolo importante da essi assunto - come dimostra l'esperienza del nostro ArtigianFidi Vicenza - in questa fase di congiuntura negativa e di incremento generale delle sofferenze.
E c'è anche un problema di "democrazia economica": leggere che la quota dei prestiti bancari alle imprese con oltre 20 addetti si aggira sull'82% del totale, contro il 18% della quota dei prestiti concessi alle imprese con meno di 20 addetti, è un dato che fa riflettere e che non può dipendere soltanto dalla dimensione aziendale: è una testimonianza di preconcetta mancanza di fiducia nei confronti del 97,6% delle aziende del Paese.
Ripeto, a beneficio di chi non lo sapesse: in Italia il 97,6% delle imprese ha meno di venti addetti.
E, dato che siamo in tema di cifre, ricordo che nella sola provincia di Vicenza le aziende artigiane sono 26.548, ovvero il 35% del totale delle imprese, e danno lavoro a 83mila addetti.
Oggi i nostri artigiani soffrono, spesso per gli errori indotti da altri, ma sono ancora lì in prima linea a tener duro per l'azienda, per non lasciare a casa i propri collaboratori, per la famiglia, soprattutto per il proprio futuro e per quello dei loro figli. E, a onor del vero, in qualche sportello creditizio locale, dove ci si conosce di persona e non si è numeri di un conto corrente, essi trovano ascolto.
Ma intanto quei presunti grandi banchieri-finanzieri che hanno dato a piene mani somme impensabili alla Parmalat, alla Cirio, alle società di calcio che producono il nulla salvo illusioni, all'Alitalia, ai grandi monopolisti, dalla telefonia alla televisione, dall'energia alle autostrade, dalla sanità agli ospedali unici, concedendo milioni di euro pari ad un numero infinito di Finanziarie dello Stato, quei banchieri hanno il coraggio di trattare le nostre imprese come dei pezzenti; e sono disposti a farle chiudere per non mettere in difficoltà i loro bilanci, senza avere altrettanta severità nei confronti dei furbetti, dei truffatori, delle varie Fastweb e compagnia.
Quanto al fisco, il discorso è altrettanto ovvio: siamo sempre noi, i piccoli, le partite Iva, gli autonomi, quelli che evadono. È un luogo comune che - siamo noi i primi a saperlo - non è privo di fondamento. In alcuni settori abbiamo una dichiarazione media dei redditi molto bassa. Ma è un fenomeno che noi per primi vogliamo combattere, perché siamo poi sempre noi che paghiamo le conseguenze di una competizione sleale. E questa campagna la stiamo conducendo come Associazione, anche correndo il rischio di perdere qualche iscritto che crede di trovare risposte più accomodanti rivolgendosi a certi sedicenti consulenti, come quelli cui accennavo prima, e che hanno un solo obiettivo: non pagare!
Del resto, leggiamo ogni giorno sui quotidiani quanto brave siano le grandi società ad evadere l'Iva, o i vari aspetti della tassazione, leggiamo di grandi barche ormeggiate nei porti dove solo l'affitto è pari al reddito di molti nostri artigiani, intestate a società che nei bilanci dichiarano pareggi o, peggio, perdite. Ogni tanto si alza il polverone di qualche indagine, qualcuno casca nella rete, ma in tanti casi come va a finire? Che sono ancora lì sia le barche che le società . Difficile non sentirsi presi in giro.
Nelle cronache relative alla crisi, qualcuno ha "scoperto" di recente che per i lavoratori autonomi e per i piccoli artigiani non ci sono ammortizzatori sociali; e adesso qualcuno si è impegnato per crearli, per mettere a disposizione delle risorse per questi soggetti quando sono in difficoltà , in modo da guardare avanti con più serenità .
A molti colleghi, questo sembra un amaro paradosso: prima si lascia che ci sia il massacro e poi, una volta soddisfatte le esigenze delle industrie, a chi resta si vede di dare qualcosa. Grazie, troppo buoni.
Sapete, invece, cosa mi dicono i colleghi artigiani che incontro giornalmente? Dicono: "Che ci lascino lavorare in pace. Che si agevoli chi ha voglia di fare. Che non lo si mortifichi sotto il peso insostenibile delle norme, dei cavilli, della burocrazia. Che famiglie e privati siano messi nelle condizioni di pagare i crediti, che le banche si comportino con serietà , intelligenza e con lo scopo principale di salvaguardare occupazione".
C'è anche molto altro da fare, in questo senso. Pensiamo agli appalti, pubblici o privati, vinti dai grandi centri di progettazione specializzati in materia. Poi si distribuiscono subappalti a iosa, sempre al massimo ribasso e sempre con lo stesso obiettivo: io riduco l'offerta e mi porto a casa l'appalto, tanto poi trovo sempre chi, anche per disperazione, mi fa il lavoro e io il guadagno me lo ritrovo comunque, anche perché non pago nessuno fintantoché non incasso. E inoltre ci sono schiere di avvocati per le penali per i ritardi o contestazioni, e avanti cosi.
Vogliamo parlare dell'iniziativa del Governo e della Regione chiamata Piano Casa, nata per snellire i processi decisionali e permettere di ricreare opportunità per l'edilizia e molto attesa da famiglie e privati? Soffocato completamente dalla burocrazia: provare per credere a informarsi a che punto siamo, quali sono stati i benefici finora espressi, quanti sono i Comuni che lo hanno adottato, e in che modo.
Un anno fa, proprio in occasione di questa manifestazione, usavo queste parole: "Molto, troppo spesso si parla di etica, etica di impresa, etica di comunicazione, etica di comportamenti. E l'etica del controllo a chi spetta?
Se vogliamo affermare princìpi di migliore convivenza sociale e di leale competizione commerciale, dobbiamo realizzare - a tutti i livelli di responsabilità - le condizioni perché sussistano sane e solide fondamenta".
Ebbene, i fatti che leggiamo sui giornali - anche locali - da qualche mese a questa parte hanno purtroppo evidenziato che l'ETICA latita a tutti i livelli, e che quella peggiore è proprio l'etica del controllore, troppo spesso disposto a trovare comunque una soluzione di comodo.
Cari colleghi artigiani,
l'elenco delle cose che non vanno potrebbe continuare a lungo. Così come potrei ricordare tutte le occasioni in cui il forte impegno del nostro sistema Confartigianato, dal livello provinciale a quello regionale a quello nazionale, è riuscito a migliorare leggi e situazioni, a scongiurare pericoli maggiori, a far sì che il mondo della piccola impresa, come del resto solennemente sancito anche dall'Unione Europea, venisse adeguatamente considerato da chi è chiamato a legiferare.
E potrei indicare i tanti esempi che ci dimostrano come le aziende dell'artigianato sappiano guardare avanti, abbiano iniziato a operare con decisione in comparti che parlano la lingua del futuro. A cominciare dal settore delle energie sostenibili e delle tecnologie che migliorano la nostra vita con una qualità "compatibile" con l'ambiente, o nel campo delle aggregazioni per poter essere più competitivi, nell'affrontare mercati globalizzati sempre pronti alle nuove sfide, e nel settore del credito portando il nostro strumento di cooperazione e garanzia, l'ArtigianFidi, al rango di Intermediario Finanziario riconosciuto dalla Banca d'Italia, per meglio rispondere alle esigenze delle nostre imprese.
Ma questa mattinata è anche quella in cui, senza retorica, vogliamo ribadire il nostro "orgoglio artigiano" con quei riconoscimenti di Maestro e Benemerito per i quali, ogni anno, ci arrivano tante candidature, rendendo davvero difficile la scelta dei premiati e spesso non riuscendo ad accontentare molti colleghi, a testimonianza di un tessuto vivo e vitale.
Abbiamo visto che quella di quest'anno è anche un'edizione che porta con sé i riflessi della crisi economica. Di un'ombra, cioè, alla quale si contrappone comunque una luce: la voglia di farcela che caratterizza le piccole imprese vicentine, di migliaia di aziende che, a fronte di una congiuntura mondiale, hanno dimostrato di non demordere e di continuare a operare, con lodevole tenacia e la consapevolezza che, uniti, si ha più forza.
Per questo, in occasione dei recenti fatti drammatici che ricordavo all'inizio, ho invitato a far riferimento all'Associazione quando qualche difficoltà sopraggiunge: abbiamo in atto tanti strumenti, a cominciare dal credito, perché l'artigiano non debba sentirsi solo.
I problemi legati alla congiuntura, le delusioni verso uno Stato strabico che privilegia sempre altri, la mancanza di qualsiasi etica in nome del profitto, sono altrettanti colpi inferti allo spirito imprenditoriale, ai tanti uomini e donne che lo incarnano. Eppure, nonostante tutto questo, quello spirito imprenditoriale resiste.
Noi siamo quelli che si rimboccano le maniche ogni giorno, che preferiscono stringere i denti piuttosto che lamentarsi, che hanno fatto della concretezza la loro bussola, che sanno quanto sia socialmente importante un ambiente di lavoro dove ci si conosce di persona, ci si chiama per nome, operando gomito a gomito titolare e dipendenti, adulti e giovani, sapendo che siamo tutti sulla stessa barca e che serve remare sempre nella stessa direzione.
Di questa concezione di vita, i nostri premiati di oggi sono l'esempio più bello e reale. Ed è guardando a figure come queste che ci sentiamo ancora una volta, nonostante tutto, disposti a scommettere sul domani.
Grazie a voi, Maestri, e grazie a tutti gli artigiani vicentini.
Giuseppe Sbalchiero (PResidente Assoartigiani)
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