Tiziano Treu, Affari e Finanza intervista presidente vicentino del Cnel: gig economy è una risorsa ma ora occorre la contrattazione
Lunedi 23 Aprile 2018 alle 17:35Referendum costituzionale, il personaggio della "siora Gina" spiega le ragioni del No e supera le 100 mila visualizzazioni
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:54Referendum Costituzionale, Donazzan e Hullweck dicono No ad una riforma inutile e dannosa per il Veneto
Martedi 27 Settembre 2016 alle 19:25Per CorSera vicino a sindacato vicentino Treu. Corriere del Trentino sente commissario Inps
Venerdi 3 Ottobre 2014 alle 10:40L'Inps e le affinità del commissario, di Sergio Rizzo*
La scelta di Tiziano Treu come commissario dell'Inps fa riflettere. Non per competenza e spessore, fuori discussione. Ma per il suo stretto legame con il sindacato. Tiziano Treu è una delle massime autorità in materia previdenziale e di mercato del lavoro. È stato ministro, appunto del Lavoro, tanto nel governo di Lamberto Dini al tempo della riforma delle pensioni quanto in quello di Romano Prodi al tempo del pacchetto di norme, battezzato con il suo nome, che contribuì a una forte crescita dell'occupazione.
Continua a leggereVeneto e Vicenza super attrattivi per immigrazione e integrazione
Lunedi 5 Marzo 2012 alle 11:50Da VicenzaPiù n. 229 in distribuzione
La Fondazione Leone Moressa di Mestre e il Cnel analizzano l'andamento occupazionale e di integrazione degli immigrati. In questi giorni il governo sta decidendo alcune importanti modifiche normative legate alla durata dei permessi di soggiorno, al loro costo e alle modalità di rinnovo. Contemporaneamente, sono usciti due importanti studi, uno della Fondazione Leone Moressa di Mestre e l'altro del Cnel (Consiglio Nazionale Economia e Lavoro) che analizzano l'andamento occupazionale e di integrazione degli immigrati.
Continua a leggereRapporto Cnel: crisi pagata dai giovani
Martedi 20 Luglio 2010 alle 21:59Rassegna.it - Sono proprio i giovani le vittime sacrificali della recessione.
Lo rivela il Rapporto Cnel.
Le perdite occupazionali sono concentrate tra gli under 34: 485 mila posti in fumo nel 2008-2009.
E in prospettiva il rischio di essere disoccupati è triplo.
(foto repubblica.it)
Continua a leggereVicenza e integrazione immigrati:terza per Cnel
Martedi 13 Luglio 2010 alle 17:11Per spese di casa 4 mesi di stipendio all'anno
Giovedi 11 Marzo 2010 alle 21:57Adico   Â
Ogni anno se ne vanno quattro mesi di stipendio per mantenere le spese di casa
"Gli italiani destinano almeno quattro mesi all'anno del loro stipendio, per pagare le spese di casa" fanno sapere dall'ADICO.
Spese di casa, spiegano dall'ADICO quali le "bollette di acqua, luce e gas, delle rate del mutuo o dell'affitto, delle varie tasse tra nazionali e locali o delle uscite impreviste come i lavori condominiali".
Secondo il Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel) si tratta di uno scotto troppo alto da pagare, dal momento che nel resto d'Europa la quota di reddito destinata alla casa arriva appena al 5%, una percentuale quindi cinque volte inferiore rispetto a quella italica del 25%.
Ma il BelPaese si aggiudica anche un altro primato negativo, aggiunge nella nota il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini:"si colloca ai vertici della classifica europea relativa all'aumento del rapporto tra spesa per la casa e totale delle spese delle famiglie. E il confronto con gli altri Paesi e' spietato; Francia, Inghilterra e Germania sono sotto la media europea, mentre la Spagna vanta addirittura una spesa di circa il 50% inferiore a quella italiana (dati Cnel)".
Da un rapporto diffuso dalla Cnel, emerge che la percentuale di abitazioni di proprietà e edilizia in affitto, l'Italia e' solo a metà classifica, molto lontana - soprattutto se si fa riferimento agli affitti sociali - agli standard degli altri paesi europei.
Una situazione, spiega il presidente dell'ADICO "che si aggrava ulteriormente se si analizza la sola voce affitti, dal momento che negli ultimi anni l'accessibilità e' diventata gravemente insufficiente cosi', chi non può permettersi di pagare il mutuo, deve anche scordarsi di trovare un immobile in affitto".
In Italia, infatti, la disponibilità delle casa da locare ammonta al solo 17%. Mentre in Germania la percentuale sfiora il 60%, in Francia supera il 40% e in Gran Bretagna il 30%. Solo Irlanda e Spagna hanno percentuali più basse di quelle registrate nel BelPaese.
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Medici e infermieri stranieri secondo l'Emn
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 07:56Redazione di VicenzaPiù    Â
Gli stranieri iscritti all'Ordine dei medici chirurgi e odontoiatri sono 14.548 nel 2008. Erano 12.527 nel 2004 secondoi il rapporto dell'Enm.
I medici stranieri iscritti all'Ordine dei medici chirurgi e odontoiatri sono risultati 14.548 nel 2008, di cui il 42,3% donne. Erano 12.527 nel 2004, quindi l'aumento e' stato di 500 unità l'anno. La ripartizione territoriale e' abbastanza equilibrata: 52,2% nel Nord, 26,0% nel Centro, 18,3% nel Mezzogiorno e 2,7% in temporanea attività all'estero. La maggiore concentrazione avviene in quattro regioni: piu' di 2 mila sia in nel Lazio che in Lombardia (operanti per lo più nei comuni di Roma e di Milano) e più di 1.200 sia nel Veneto che in Emilia Romagna. Sono questi i dati del Primo Rapporto Emn Italia, European migration network - iniziativa inserita in un programma europeo che in Italia fa capo al ministero dell'Interno con il supporto tecnico del Centro Studi e Ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes - dedicato alla direttiva dell'Unione Europea sui lavoratori altamente qualificati, nota come "Carta blu UE".
Nel nostro Paese un infermiere su dieci, invece, è straniero: è quanto si legge nello stesso Rapporto presentato al Cnel a Roma.
Gli infermieri stranieri infatti - rispetto ai 354.436 infermieri presenti in Italia, una figura professionale di difficile reperimento, con un rapporto che dovrebbe essere di 1 medico ogni 5 infermieri, mentre attualmente ci sono 6 infermieri ogni mille abitanti, con richieste più pressanti per infermieri che provengono dalle case di riposo e dagli istituti per anziani e per persone disabili non autosufficienti - sono nel 2008 34.043, 86,5% donne e il per il 57;8% comunitari.
La provenienza maggioritaria e' quella europea con il 17,4%, seguono America (15,7%), Asia (5,3%), Africa (5,4%), Oceania (0,8%).
Quanto ai Paesi di origine prevale, con un quinto delle presenze, la Romania (8.497 infermieri), seguita da Polonia (3.557), Svizzera (2.386) e, con più di 1.000 infermieri, Germania, Peru', Albania, Francia, India e Spagna. La ripartizione territoriale, invece, vede prevalere il nord (19.212 infermieri, pari al 56,4%), seguono 8.594 infermieri nel centro (29,2%), 3.674 nel sud (10,8%) e 2.463 nelle isole (7,2%). Gli infermieri stranieri sono presenti con forti differenze territoriali.
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