Per spese di casa 4 mesi di stipendio all'anno
Giovedi 11 Marzo 2010 alle 21:57 | 0 commenti
Adico   Â
Ogni anno se ne vanno quattro mesi di stipendio per mantenere le spese di casa
"Gli italiani destinano almeno quattro mesi all'anno del loro stipendio, per pagare le spese di casa" fanno sapere dall'ADICO.
Spese di casa, spiegano dall'ADICO quali le "bollette di acqua, luce e gas, delle rate del mutuo o dell'affitto, delle varie tasse tra nazionali e locali o delle uscite impreviste come i lavori condominiali".
Secondo il Consiglio nazionale dell'Economia e del Lavoro (Cnel) si tratta di uno scotto troppo alto da pagare, dal momento che nel resto d'Europa la quota di reddito destinata alla casa arriva appena al 5%, una percentuale quindi cinque volte inferiore rispetto a quella italica del 25%.
Ma il BelPaese si aggiudica anche un altro primato negativo, aggiunge nella nota il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini:"si colloca ai vertici della classifica europea relativa all'aumento del rapporto tra spesa per la casa e totale delle spese delle famiglie. E il confronto con gli altri Paesi e' spietato; Francia, Inghilterra e Germania sono sotto la media europea, mentre la Spagna vanta addirittura una spesa di circa il 50% inferiore a quella italiana (dati Cnel)".
Da un rapporto diffuso dalla Cnel, emerge che la percentuale di abitazioni di proprietà e edilizia in affitto, l'Italia e' solo a metà classifica, molto lontana - soprattutto se si fa riferimento agli affitti sociali - agli standard degli altri paesi europei.
Una situazione, spiega il presidente dell'ADICO "che si aggrava ulteriormente se si analizza la sola voce affitti, dal momento che negli ultimi anni l'accessibilità e' diventata gravemente insufficiente cosi', chi non può permettersi di pagare il mutuo, deve anche scordarsi di trovare un immobile in affitto".
In Italia, infatti, la disponibilità delle casa da locare ammonta al solo 17%. Mentre in Germania la percentuale sfiora il 60%, in Francia supera il 40% e in Gran Bretagna il 30%. Solo Irlanda e Spagna hanno percentuali più basse di quelle registrate nel BelPaese.
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