Referendum costituzionale, il personaggio della "siora Gina" spiega le ragioni del No e supera le 100 mila visualizzazioni
Mercoledi 30 Novembre 2016 alle 09:54 | 0 commenti
Ormai la invitano a qualsiasi iniziativa, senza distinzione di partito o movimento. I comitati di Forza Italia, quelli di Grillo. La settimana scorsa anche sul palco delle “Famiglie per il Noâ€: è la siora Gina (signora Gina), parrucca bionda, bigodini rosa, mantellina di lana fissata con una molletta da biancheria, gonnellone a quadretti. Un po’ in italiano e un po’ in dialetto veneto, spiega la riforma e smonta le bufale del Sì. Usa termini comuni, entra nei fatti. Alcuni dei suoi video online hanno superato in poche ore le 100 mila visualizzazioni. La sua pagina Facebook ha quasi 30 mila fan.
“Il personaggio nasce dal mio passato – spiega la Siora Gina – perché era la tipica signora del veneto che, quando ancora non c’erano i telefoni e Internet, sapeva tutto di tutti. Aveva il polso della situazione. Ci si rivolgeva a lei per capire cosa succedeva e come stavano le cose. Mi sono detta: perché non farlo anche per il referendum?â€. Il personaggio della Siora Gina prende forma un anno e mezzo fa: sotto bigodini e scialli, una professionista che preferisce non rivelare la sua identità ma che in passato si è interessata di politica, si è candidata al Senato, ha fondato un movimento (ma c’è anche quello, fittizio, della Siora Gina che ha un suo simbolo e si chiama “Gina, Popolo in Movimentoâ€). Inizia esibendosi nei teatri per raccogliere soldi che poi vanno in beneficenza. Prende di mira la politica, da Berlusconi a Renzi senza distinzione. La invitano nei confronti televisivi, ai dibattiti del M5S e in quelli di Forza Italia. “A un certo punto – spiega Gina – mi ero iscritta a una scuola di politica importante perché pensavo avrebbe potuto formarmi. Ma quello che ho visto ha generato un immediato moto di repulsioneâ€. Centinaia di migliaia di euro per insegnare come curare l’immagine, come muoversi, come vestirsi, come gestire le telecamere, come studiare l’avversario. “Quando mi hanno detto che bisognava intercettare le esigenze della gente e porsi come soluzione, non ce l’ho fatta. Me ne sono andata. Perché credo che se ci sono delle esigenze, bisogna porsi con le competenze per risolverle. Non con le promesseâ€. Da qui il personaggio: apparire come non si è, ma per aprire gli occhi alla gente. “Devo stare sempre sul merito, capire fino in fondo di cosa si parla per spiegarlo nel migliore dei modiâ€. Da come la modifica del Titolo V cambierà gli equilibri del Paese, all’analisi del quesito (“Perché si parla di contenimento dei costi e non di tagli? Perché non spiegano che il Cnel viene soppresso perché ne esiste un doppione europeo?†chiede in uno dei suoi video), fino alle contraddizioni sulle spese per i parlamentari (“Però poi approvano spese di 350 mila euro per assicurazioni d’oroâ€): “Per poter difendere i bisogni di qualcuno bisogna indossare i suoi stessi panni – spiega la Siora Gina –. E io lo faccio. Anche perché la gente è stufa di sentire i soliti slogan vuoti. La settimana scorsa sono stata ospite su un’emittente veneta con alcuni politici del Sì. Erano così arroganti, si rivolgevano a me come se io fossi davvero una Siora Gina qualunque. Invece li ho massacrati, demoliti, sono rimasti senza parole. Quando si entra nel merito, crollano tuttiâ€.
Di Virginia Della Sala, da Il Fatto Quotidiano
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