Archivio per tag: Benetton

Categorie: Politica

Olimpias e la verginella Donazzan

Domenica 9 Maggio 2010 alle 09:00
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La cosa che dà più fastidio, quando 127 persone vengono buttate sulla strada come accadrà ai lavoratori della fabbrica tessile vicentina Olimpias, non è tanto che il maggior partito di sinistra o presunta tale, il Pd, neppure citi nel suo comunicato ufficiale i responsabili diretti, i "progressisti" Benetton.
In questo siamo nella normalità del fiancheggiamento interessato, come coi Colannino, i Passera, i Profumo, i De Benedetti (tessera n° 1 del partito di Bersani e D'Alema). No, a farci cascare le braccia e anche qualcos'altro è l'ipocrisia o, a voler esser buoni, l'incomprensione del meccanismo che sta a monte di queste tragedie sociali. Ciò che nessuno capisce o fa finta di non capire, a destra e a sinistra, è che l'industrial-capitalismo non ha che una logica: quella del massimo profitto.

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Olimpias e la verginella Donazzan

Domenica 9 Maggio 2010 alle 00:01
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La cosa che dà più fastidio, quando 127 persone vengono buttate sulla strada come accadrà ai lavoratori della fabbrica tessile vicentina Olimpias, non è tanto che il maggior partito di sinistra o presunta tale, il Pd, neppure citi nel suo comunicato ufficiale i responsabili diretti, i "progressisti" Benetton.

In questo siamo nella normalità del fiancheggiamento interessato, come coi Colannino, i Passera, i Profumo, i De Benedetti (tessera n° 1 del partito di Bersani e D'Alema). No, a farci cascare le braccia e anche qualcos'altro è l'ipocrisia o, a voler esser buoni, l'incomprensione del meccanismo che sta a monte di queste tragedie sociali. Ciò che nessuno capisce o fa finta di non capire, a destra e a sinistra, è che l'industrial-capitalismo non ha che una logica: quella del massimo profitto.

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Olimpias e capitalismo cialtrone: Benetton 'non c'è'

Giovedi 6 Maggio 2010 alle 21:22
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Giorgio Langella, Federazione della sinistra, PdCI, PRC Vicenza  -  La Olimpias di Grumolo delle Abbadesse chiude. Con assoluto disprezzo dei lavoratori nessun rappresentante del gruppo Benetton (proprietario della Olimpias) ha partecipato all'incontro presso il ministero.

Così, in assenza dei rappresentanti padronali, un'altra fabbrica chiude.

Centotrenta lavoratori resteranno senza lavoro. E non perché Benetton sia in perdita, anzi.

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Categorie: Politica

Olimpias, Donazzan delusa da Benetton

Giovedi 6 Maggio 2010 alle 19:15
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Regione Veneto  -  "Esprimo la mia delusione per l'esito dell'incontro con il Ministero dello Sviluppo economico sul caso Olimpias per l'atteggiamento tenuto dalla proprietà (Gruppo Benetton) che non ha voluto accogliere nessuna delle proposte avanzate dal Ministero, cui peraltro va un ringraziamento per la tempestività con la quale ha promosso il confronto romano".

Commenta così Elena Donazzan, assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro, l'incontro avvenuto ieri (mercoledì 5 maggio) a Roma al Ministero dell'economia.

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Categorie: Politica

Disoccupazione da brivido e c'è chi specula

Giovedi 25 Marzo 2010 alle 00:35

Roberto Ciambetti  

Ciambetti (Lega): "Dati Istat: disoccupazione da brivido, ma c'è chi specula sulla crisi, chiude le fabbriche in utile per aprire all'estero. Il caso Olimpias mostra il volto vero della crisi occupazionale"

Roberto Ciambetti"I dati Istat sulla disoccupazione record confermano quanto stiamo dicendo da tempo: la prima emergenza è il lavoro".

Roberto Ciambetti, capolista della Lega Nord alle prossime elezioni regionali, ha incontrato oggi imprenditori e artigiani della pedemontana Vicentina e ha rimarcato come Zaia e tutta la Lega siano impegnati a sostenere le imprese che rimangono nel territorio.

"Dobbiamo difendere i posti di lavoro, la professionalità delle nostre maestranze - ha detto Ciambetti - Ci sono gruppi, invece, come i Benetton, e cito il caso drammatico della Olimpias di Vancimuglio, che delocalizzano pur in presenza di aziende modello che rendono. I dati della disoccupazioni oggi diffusi dall'Istat sono da brivido ma vedono origine non tanto, o non solo, nella crisi economica, ma in quelle imprese che sfruttano la crisi per giustificare chiusure, licenziamenti, cassa integrazione, aprendo nuove linee produttive all'estero, nei paesi poveri dove è possibile produrre a costi economici, sociali e ambientali ben diversi dai nostri. Sul banco degli imputati - ha concluso Ciambetti - non devono andare le politiche di governo: senza Tremonti e senza l'appoggio che la Lega garantì al ministro dell'economia quando interi settori del Pdl lo pressavano chiedendo di aprire i cordini della borsa, oggi saremmo a livelli greci. I veri responsabili sono le banche, che non alimentano, se non a condizioni capestro, il credito all'impresa e alle famiglie, e quei gruppi come i Benetton per i quali la crisi è solo la scusa per delocalizzare".

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Categorie: Politica

Olimpias: United Dolors of Benetton

Domenica 21 Marzo 2010 alle 13:11

Roberto Ciambetti              

Ciambetti (lega): A Vancimuglio un altro capitolo della saga United Dolors of Benetton che ha annunciato un dividendo da 40 milioni di Euro: Benetton incassa, l'operaio di Vancimuglio in cassa integrazione vede chiudere la sua azienda"

Lo stabilimento Olimpias"Trovo vergognoso ma emblematico il fatto per cui che le notizie sul ridimensionamento dell'Olimpias di Vancimuglio siano giunte nelle stesse ore in cui il gruppo Benetton annunciava, oltre alla chiusura di questa azienda, un dividendo netto di circa 40 milioni di Euro: Benetton incassa, gli operai di Vancimuglio in Cassa integrazione vedono chiudere la loro azienda all'avanguardia".

Dura presa di posizione di Roberto Ciambetti domenica mattina in visita al presidio della Olimpias di Vancimuglio dove 140 lavoratori "non difendono solo il posto di lavoro come maestranze qualificate che credono nella loro impresa ad alta tecnologia - ha detto Ciambetti - ma pongono all'attenzione di noi tutti la necessaria assunzione di responsabilità che deve contraddistinguere un vero imprenditore, conscio del ruolo sociale dell'impresa. L'azienda non è solo una macchina che crea profitto, un profitto che, per altro, i Benetton hanno ottenuto grazie anche ai lavoratori di Vancimiuglio che oggi vorrebbero gettare sul lastrico. I Benetton attuano una forma tragica di dumping sociale delocalizzando in Tunisia: trasferiscono all'estero le linee produttive, e gettano via, appunto dump in inglese, i lavoratori veneti: qui il lavoro ha regole precise, nei Paesi del Terzo mondo, invece, si può produrre alla faccia della sicurezza e dei diritti dei lavoratori. Del resto è una singolare tradizione dei Benetton - ha continuato Ciambetti - dar vita a casi incredibili, come quello che vide contrapposta la tribù mapuche argentina e il gruppo trevigiano, per la proprietà delle terre situate nella Cordigliera di Chubut. Proprio quel caso, come altri in precedenza e come il caso Olimpias oggi, dimostrano come i radical chic benettoniani, amici e sostenitori della sinistra veneta, siano in realtà dei reazionari che non hanno in gran conto i diritti dei più semplici, degli umili, della gente onesta. A Vancimuglio si sta scrivendo un'altra triste pagina della United Dolors of Benetton" ha notato amaro Ciambetrti che poi ha concluso chiedendo a tutti uno sforzo: "Davanti a queste situazioni vergognose - ha rimarcato Ciambetti - dobbiamo saper fare quadrato da Veneti che porgono la mano ad altri Veneti in difficoltà: qui non c'è destra, non c'è sinistra, ma c'è la dignità dei lavoratori e la classe politica deve sostenere questi operai e quegli imprenditori che scelgono di rimanere in Veneto, che non de localizzano pur di salvaguardare le nostre fabbriche, con senso di responsabilità che la grande impresa non dimostra di avere a differenza della piccola e media impresa e l'artigianato che sanno bene come officine e fabbriche sono un patrimonio che non è solo economico ma sociale"

 

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Categorie: Politica, Informazione

Ciambetti sui redditi da evasori del Sud (?)

Domenica 3 Gennaio 2010 alle 18:01
Roberto Ciambetti    

 

Riceviamo e pubblichiamo con note di Giovanni Coviello  

Ciambetti (lega): "I redditi dichiarati nel Sud Italia aumentano in maniera incredibile nonostante la crisi: si rovescia lo stereotipo che vuole i Veneti grandi evasori fiscali"

"I dati emersi nell'incremento medio tra i redditi dichiarati tra il Sud Italia, cresciuti ben oltre la media nazionale, e l'area padano-veneta, dove i redditi nel 2008 hanno avuto un incremento contenuto, sono l'ulteriore riprova di una lettura distorta e spesso strumentale della situazione del Mezzogiorno".
Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare regionale leghista Roberto Ciambetti durante un incontro con militanti leghisti a Vicenza commentando i dati diffusi dall'Agenzia per le Entrate relativamente alle dichiarazioni del 2009.
"In Calabria, stando ai dati ufficiali, l'incremento del reddito dichiarato è stato del 6,4%: si è passati infatti dai 13.080 euro del 2007 ai 13.920 del 2008 - ha continuato Ciambetti - In Molise l'aumento è stato del 5,1%, in Campania del 5%, in Sicilia del 4,8%, in Sardegna del 4,5% e questo incremento contrasta nettamente con i dati relativi al Prodotto interno lordo che nel Mezzogiorno è calato dell'1,5 per cento, contro uno meno 0,8 per cento del Nord. E' chiaro che l'incremento del reddito dichiarato nel mezzogiorno riguarda quote di guadagni che in passato non venivano dichiarate, insomma emerge l'evasione fiscale che nel sud è molto più ampia, diffusa e di non poco conto: si rovescia lo stereotipo che vuole il Nord, e il Veneto in special modo, come terra di evasori fiscali e scommetto - ha proseguito Ciambetti - che se si facesse una analisi approfondita in alcuni settori, penso al bollo auto o al canone televisivo, scopriremo altri dati molto interessanti"
L'esponente leghista vicentino ha poi invitato alla prudenza nell'analisi statistica: " Bisogna fare attenzione a interpretare gli studi e le statistiche - ha detto Ciambetti - se analizziamo il dato sulla povertà partendo come base dall'effettivo costo della vita dei capoluoghi italiani scopriremo che il rischio povertà è ben maggiore al Nord ed è al nord che bisogna mettere assieme almeno due redditi di lavoratori per avere livelli minimi di potere d'acquisto".
Interrogato da un iscritto leghista napoletano Ciambetti ha precisato che "non dico che nel Mezzogiorno ‘i pianse el morto...', anche se talvolta viene da pensarlo. A fianco di sacche di povertà e situazioni veramente difficili che hanno costretto una grande quantità di onesti lavoratori meridionali a cercare fortuna altrove, nel Nord Italia come all'estero - ha sottolineato Ciambetti - coesistono anche altre situazioni dall'assistenzialismo ormai cronicizzato quanto ingiustificato sino a quanti strumentalizzano difficoltà e povertà evidenti per celare ricchezze o garantirsi rendite sconosciute al fisco. C'è nel Mezzogiorno una cultura dell'illegalità che giustifica anche l'evasione fiscale, che giustifica il mancato pagamento di tasse e imposte, che giustifica il totale disinteresse verso l'obbligo sociale che tutti i cittadini hanno e anche in questo è chiaro il divario esistente tra il Sud Italia e l'area padana ed è chiara la necessità di dare, al più presto, alle nostre regioni strumenti diversi di governo, perché dobbiamo fronteggiare situazioni e culture diverse"
Roberto Ciambetti

 

Nostre note sulle dichiarazioni di Roberto Ciambetti

 

Riportiamo, come sempre, i pareri di tutti (e spessissimo pubblichiamo pareri e comunicati di Roberto Ciambetti) ma per onestà ci piacerebbe capire come un aumento "del reddito dichiarato nel mezzogiorno" debba con certezza riguardare "quote di guadagni che in passato non venivano dichiarate", e come, quindi, da quell'incremento di dichiarazione di reddito emerga "l'evasione fiscale che nel sud è molto più ampia, diffusa e di non poco conto...".
Non contestiamo, certo, l'esistenza di persone (anche non poche) disoneste nel sud (così come, purtroppo, in tutta l'Italia, per non parlare del mondo intero) ma come si fa ad accettare l'equazione "dichiarazione di maggior reddito = ammissione di evasione", per giunta ghettizzando il sud per redditi di persone fisiche dimenticando che gran parte dell'evasione (dovunque) riguarda le aziende e i loro titolari?
Sembrerebbe, questo, un invito implicito di Ciambetti a non dichiarare redditi maggiori per non essere inseriti nella lista dei cattivi, mentre dichiarare il vero dovrebbe essere un attestato o di miglioramento di condizioni o di emersione del nero e dell'evasione.
Per essere chiari, siccome, ad esempio, per effetto dei rialzi in Borsa, il patrimonio dei super ricchi d'Italia (i miliardari in euro sono passati da 11 a 14 nel 2009 nonostante la crisi abbia fatto perdere almeno 500.000 posti di lavoro, nel nord, al centro e nel sud) è cresciuto da gennaio a dicembre 2009 di 13 miliardi di euro, cioè di 2,5 milioni di euro al giorno a testa, Ciambetti ne deduce che sono evasori imprenditori come la famiglia Rocca, il cui patrimonio è cresciuto del 107% pur avendo il suo gruppo dell'acciaio, la Tenaris, annunciato il taglio di mille lavoratori su 2.800?
E, visto che "il podio dei maggiori investitori azionari italiani - La Repubblica, i quotidiani e la Borsa del 2 gennaio - è monopolio del Nord Est", imprenditori come Leonardo Del Vecchio (+37%) e come Benetton (+34%) sono per Ciambetti evasori dichiarati solo perché hanno ufficialmente qualche spicciolo (in miliardi) in più nel loro portafoglio anche borsistico?

Ed evasore lo è anche il premier Berlusconi (+35%) che è più ricco o meno povero del 2008?
Bastano, infine, a Roberto Ciambetti i dati dello Scudo fiscale con la massa immane di denaro rientrato dall'estero e sicuramente occultato da aziende e imprenditori? Del Sud? ... Mah!
L'evasione è un male da estirpare ma la demagogia ... anche.
Parliamo del problema ma non a senso unico e predeterminato!
Grazie, Roberto Ciambetti.

Redazione VicenzaPiù

 

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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