Categorie: Banche
Venerdi 22 Aprile 2016 alle 09:35
Il grande falò del risparmio che avvolge l’aumento di capitale da 1,5 miliardi di Popolare Vicenza regala ogni giorno elementi inquietanti: è notizia di ieri, infatti, che la quotazione in Borsa dell' istituto berico, cui si credeva finalizzato l’aumento è destinata a sfumare. E con essa, la possibilità di far luce sulle conseguenze della ventennale disastrata gestione dell’ex padre padrone Gianni Zonin, indagato per gravi reati finanziari. Le associazioni Adusbef e Federcosnumatori hanno infatti chiesto alla Consob, l’autorità che vigila sulla Borsa, di "impugnare i bilanci poco veritieri dell’istituto". Ma l’Authority non può farlo con società non quotate, e se pure avvenisse lo sbarco a Piazza affari, i bilanci passati sono al sicuro. Eppure è su quelli che è costruito il prospetto informativo.
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Giovedi 21 Aprile 2016 alle 23:33
"Bpvi, ok di Consob all'aumento. Ma il prospetto è un de profundis", così VeneziePost titola un articolo di Andrea Brambillasca, che vi proponiamo a seguire, la cui analisi (clicca qui per il Prospetto informativo sull'offerta pubblica) fa apparire le nostre critiche che datano 2010 mielose, come le laudi e le manovre diversive della stampa amica locale che è arrivata ieri, 20 aprile, a sintetizzare come un «esproprio capitalista» quello del Fondo Atlante «che "salva" la banca ed espropria di fatto i soci» (il Fondo o chi ne ha reso indispensabile l'intervento?) e spiega con un'analisi sui generis, che vi proponiamo prima di quella di Brambillasca, la vicenda dei sei miliardi spariti dalle tasche dei risparmiatori soci per non parlare di quella dei danni indotti, materiali e psicologici per la perdita di fiducia nel futuro, che faranno ancora più male per anni se non decenni all'economia del territorio.Â
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Mercoledi 20 Aprile 2016 alle 09:37
Alla fine tutti i nodi arrivano «alla forchetta». I nodi di un recentissimo passato che pompava il valore delle azioni e il patrimonio. La «forchetta» che oggi invece mette i 119mila azionisti della Banca Popolare di Vicenza di fronte alla desolante realtà di un’azienda che rischia di valere meno degli stipendi del suo vertice. Dieci centesimi o tre euro (l’amplissimo range per l’aumento di capitale da 1,5 miliardi) cambia poco per chi è già dentro. Ma dieci centesimi vuol dire attribuire alla banca un valore simbolico di dieci milioni. Cioè meno degli stipendi a consiglieri e sindaci nel 2015. (
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Mercoledi 20 Aprile 2016 alle 09:33
Alla fine tutti i nodi arrivano «alla forchetta». I nodi di un recentissimo passato che pompava il valore delle azioni e il patrimonio. La «forchetta» che oggi invece mette i 119mila azionisti della Banca Popolare di Vicenza di fronte alla desolante realtà di un’azienda che rischia di valere meno degli stipendi del suo vertice. Dieci centesimi o tre euro (l’amplissimo range per l’aumento di capitale da 1,5 miliardi) cambia poco per chi è già dentro. Ma dieci centesimi vuol dire attribuire alla banca un valore simbolico di dieci milioni. Cioè meno degli stipendi a consiglieri e sindaci nel 2015.
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Sabato 16 Aprile 2016 alle 15:15
L'associazione “Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza†rende pubblica l’ultima delle tante lettere scambiate con la Banca Centrale Europea. Si tratta di una email
(visualizza qui) scritta dal presidente dell'associazione Luigi Ugone il 21 di marzo,
"su sollecitazione di BCE stessa" fa sapere Ugone, all'interno della quale vengono chieste delucidazioni sulla lettera inviata dalla Bce alla BPVi sulla trasformazione in spa della ex banca popolare. Una missiva letta all'assemblea dei soci del 5 marzo e i cui contenuti erano stati anticipati sul quotidiano locale.
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Venerdi 15 Aprile 2016 alle 09:52
Cattolica-Popolare di Vicenza, Consob chiede alla società assicuratrice di chiarire in assemblea i rapporti con la banca. E intanto, in Veneto Banca, le associazioni degli azionisti rispondono alla lettera Bce, che ha chiesto chiarimenti sulla lista presentata per il cda. Resta alta la temperatura sul fronte delle due ex popolari venete. Stavolta il fronte Bpvi rimbalza su Cattolica, legata alla banca dall’accordo strategico del 2007, che tirò fuori Cattolica dal momento durissimo seguente allo stop della trattativa d’integrazione con il Banco. Consob ha chiesto a Cattolica di leggere in assemblea una relazione di 11 pagine (a disposizione dei soci sul sito della società ), approvata l’altro ieri dal cda.
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Venerdi 15 Aprile 2016 alle 09:47
Cattolica-Popolare di Vicenza, Consob chiede alla società assicuratrice di chiarire in assemblea i rapporti con la banca. E intanto, in Veneto Banca, le associazioni degli azionisti rispondono alla lettera Bce, che ha chiesto chiarimenti sulla lista presentata per il cda. Resta alta la temperatura sul fronte delle due ex popolari venete. Stavolta il fronte Bpvi rimbalza su Cattolica, legata alla banca dall’accordo strategico del 2007, che tirò fuori Cattolica dal momento durissimo seguente allo stop della trattativa d’integrazione con il Banco. Consob ha chiesto a Cattolica di leggere in assemblea una relazione di 11 pagine (a disposizione dei soci sul sito della società ), approvata l’altro ieri dal cda.
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Giovedi 14 Aprile 2016 alle 09:28
Bpvi e Veneto Banca, il fondo Atlante vede prezzi-obiettivo per le azioni intorno ai 4 euro. L’indicazione emerge dai dettagli che escono dall’operazione per mettere in sicurezza gli aumenti di capitale delle due ex popolari e ad alleggerire le banche italiane dai crediti deteriorati. Un’operazione di «sistema», che intanto ieri ha rilanciato in Borsa i titoli delle banche italiane (il solo Banco Popolare, il cui rating è stato messo sotto osservazione da Moody’s in vista della fusione con Bpm, ha guadagnato ieri il 7,79% a 5,74 euro, recuperando il 31% in soli quattro giorni). Ma che, secondo i tecnici che l’hanno costruita, farà anche i sottoscrittori (tra questi, in Veneto, Fondazione Cariparo, che impegna 40 milioni e il fronte Banco-Bpm che dovrebbe intervenire con 200, mentre ieri il tema è finito sul tavolo del cda di Cattolica).
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Mercoledi 13 Aprile 2016 alle 09:26
Il primo closing del fondo Atlante scatterà al 28 aprile, ed entro quella data si punta a raccogliere una cifra compresa tra i 4 e i 5 miliardi. Per lo meno era questa la sensazione di ieri sera, al termine di una giornata finita male sui mercati proprio per le perplessità sul capitolo-risorse e mentre i potenziali investitori si interrogano se e quanto impegnarsi. Ma intanto l’attualità preme: la Popolare di Vicenza, priorità vera del piano con il suo aumento ormai alle porte, lunedì riunirà il cda per fissare la forchetta di prezzo a cui avverrà la ricapitalizzazione, e così oggi - secondo quanto risulta a
Il Sole 24 Ore
- Quaestio Sgr, in qualità del gestore del fondo Atlante, depositerà in Bankitalia la richiesta di autorizzazione ad acquistare una quota fino alla maggioranza della banca.
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Lunedi 11 Aprile 2016 alle 09:29
Grande ingorgo a Nordest. Entro l’estate le tre grandi (ex) popolari del Veneto dovranno raccogliere tra i loro soci-azionisti 3,763 miliardi di euro che risultano essenziali per la continuità stessa della loro attività . Banco Popolare e Veneto Banca si apprestano a chiedere un miliardo, la Popolare di Vicenza arriva a 1,763: quasi 4 miliardi di euro che andranno raccolti coinvolgendo per l’80 per cento azionisti che insistono sul medesimo territorio e che, in numerosi casi, si trovano ad aver investito in due delle tre banche protagoniste, talvolta in tre.
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