VicenzaPiù: più ci oscurano più ci illuminiamo
Martedi 19 Aprile 2011 alle 20:06 | 0 commenti
Bella gara parapolitica e a colpi di foto autoparlanti (non autoreggenti ...) oggi tra il cardinale Jacopo Richelieu e l'ispettore Valerio Cloiseau. Il primo ha messo in "rete" tre foto del Giornale di Vicenza, il secondo aveva segnato per primo con una foto di cui non aveva, però, citato l'autore: VicenzaPiù.com per scatto di Enrico Soli. L'inconsapevole avvocato ispettore ha subito transato con un lauto indennizzo per la nostra testata "oscurata": una foto di Ruby che beve un caffè marocchino col Cavaliere e che che prontamente metteremo all'asta su E-bay per finanziare un'altra nostra richiesta di indennizzo.
Questa volta all'Ansa, edizione Calabria di oggi, che per annunciare lo spostamento dell'udienza del processo Marlane Marzotto ha prima utilizzato e citato VicenzaPiù.com come fonte, per poi oscurarla ...
L'indennizzo richiesto? Pressare i media e i sindacati perchè parlino almeno ora (dopo 20 anni!) del processo Marlane Marzotto contribuendo a farlo arrivare quanto prima a (giusta) sentenza.
Come da giusta sentenza è stato tranciato il più recente, ma non l'ultimo, maldestro, ma preoccupante, tentativo di oscurare VicenzaPiù.
"VicenzaPiù oscuranda est" sembra l'ordine frequente di scuderia a scudieri proni, ma il Tribunale del Riesame di Vicenza ha avuto il coraggio il 15 aprile di disattenderlo in nome della "libertà di stampa sancita dalla Costituzione".
Più faccendieri e politicanti provano ad oscurarci, più si illumina la nostra presenza nell'informazione.
Grazie a chi? Ai nostri redattori, il cui must è uno solo: la notizia. E grazie ai nostri lettori: 30.000 medi a numero del quindicinale VicenzaPiù stampato da venerdì prossimo in 10.000 copie (2.000 in più del numero scorso) e 110.000 visitatori unici al mese (per milioni di visìte singole) delle nostre testate web.
E grazie ai nostri inserzionisti, quelli che non si lasciano intimorire dagli ordini dei "berluschini" di casa nostra a non darci pubblicità . Perchè i nostri inserzionisti hanno una caratteristica in comune: sanno, o imparano presto, che da noi comprano, se per loro è utile, solo la pubblicità , non lo sciocco servilismo o, peggio, il colpevole "oscuramento" delle notizie scomode.
Leggerci per credere.
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