Per Visco il liquidatore BPVi diventa... Viola. Vicenza, la madre di tutte le anomalie bancarie
Domenica 20 Agosto 2017 alle 18:54 | 0 commenti
Che a Vicenza le anomalie, chiamiamole così, siano di casa per lo meno in ambito (ex) bancario è un dato di fatto dopo l'era fallimentare, in senso purtroppo letterale, contraddistinta da Gianni Zonin, che, dopo 36 anni nel cda della Banca Popolare di Vicenza di cui 20 da presidente, è convinto e vuol convincere dell'anomalia di non sapere nulla di quanto combinassero alle sue spalle, e purtroppo a carico di 118.000 risparmiatori soci, altri dirigenti e, nell'ultimo periodo, quell'intelligenza diabolica che risponde al nome di Samuele Sorato. Era caratterizzata, ecco la seconda stranezza dai (finti?) peones del presidente che in molti, tutti esimi e ben pagati membri del cda, si dichiarano inconsapevoli di quello che votavano per pura e fideistica fiducia nel presidente "maximo".
E sono così credibili che i pm, sorvolando sulle presunte responsabilità per legge dei cda e dei sindaci in maniera solidale fra di loro, un vecchio principio della giurisprudenza, su molti consiglieri e sindaci, per non paralre dei revisori della KPMG, neanche indagano su di looro, per lo meno per quello che se ne sa.
Se, quindi, alla fine Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi, dei componenti dei vari Cda portano all'attenzione dei giudici solo l'ex presidente, Giuseppe Zigliotto e Sorato, soprattutto quel suo "pezzo" per qualche mese membro del cda come Ad, i pm di Vicenza non tengono conto per possibili procedimenti penali, come loro lecito potere, sia ben chiaro, delle indicazioni della Guardia di Finanza, che, operando da Polizia giudiziaria, verbalizzava le presunte responsabilità di altri 4 membri dell'ultimo cda e cioè Andrea Monorchio, Roberto Zuccato, Franco Miranda e Maria Giovanna Dossena.
Questa decisione, per altro, riduce la, presumibile, "irritazione" di alcuni altri nomi illustri che sono stati così sviliti nella loro importanza da non essere neanche sfiorati dall'indagine neanche fossero degli insignificanti, anche se, ricordiamolo, sempre ben pagati, Avatar di Via Btg. Framarin.
Parliamo di "signori" come Marino Breganze, ex vice sempre e ovunque (Fondazione Roi docet) di Zonin oltre che presidente di controllate, come Banca Nuova, di Matteo Marzotto, uomo di Fiere... origini, Luciano Vescovi, ex vice di Banca Nuova e ora presidente di Confindustria Vicenza, Fiorenzo Sbabo, ex presidente di Apindustria prima di farsi ammaliare anche lui dalla madre di tutte le associazioni, e di tanti altri mmbri della Vicenza che conta... i suoi interessi.
Ma non finiscono con la messa in liquidazione coatta amministrativa della BPVi le anomalie della Vicenza bancaria, così amata in passato dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco e dal suo Capo della Vigilanza Carmelo Cantagallo da farli stravedere per lei e infierire sulle banche, Veneto Banca e Banca Etruria in primis, che rifiutassero il suo abbraccio mantideo (lo dicono che non fosse "normale" quell'amore sempre più commentatori di sempre più fatti).
Quelle anomalie non hanno accennato a diminuire neanche dopo la "morte" della Popolare vicentina ma l'anno accompagnata come certi movimenti, gli ultimi sussulti, che precedono il definitivo rigor mortis.
Se, infatti, per tanti (quasi tutti?) è stato anomalo vedere un ex amministratore di una società nominato tra i suoi liquidatori oggi questa anomalia è ancora più pesante, in primis, pensiamo per il commissario liquidatore di BPVi e Veneto Banca Fabrizio Viola, che abbiamo intravisto come onesto Ad della ex Popoalre vicentina e solerte presidente del Comitato strategico di quella montebellunese, prima della bocciatura del progetto condiviso con Gianni Mion per il fallito salvataggio delle due banche venete.
È più pesante questa anomalia, e non vorremmo che prima o poi venga sollevata nelle sedi della liquidazione magari per controversie che lo possano vedere in conflitto di interessi, visto che Fabrizio Viola è interessato, come ex Ad di Monte dei Paschi di Siena, l'altra grande falla dei nostro sistema bancario, insieme all'ex presidente Alessandro Profumo, a un procedimento penale per aggiotaggio e falso in bilancio aperto a Milano per come sono stati rappresentati nel bilancio di MPS i famosi due derivati Santorini e Alexandria per i quali il procedimento a monte riguarda Giuseppe Mussari e gli ex vertici sui derivati Alexandria e Santorini.
Perchè, la domanda è d'obbligo, Ignazio Visco, a cui competeva la nomina sia pure dandone preventiva "informazione" al ministro Pier Carlo Padoan, che pochi mesi prima aveva sollevato, si dice su ordine di Renzi, Viola da Mps per un altro fallito salvataggio, ha inserito nelle due terne di commissari liquidatori delle venete Fabrizio Viola?
Urge una risposta perchè l'attuale liquidatore ai vertici di entrambe le banceh prima della loro morte (per banchicidio europeo?) non debba, oltre che esserlo di nome, diventare di fatto...Viola di imbarazzo o, peggio, di vergogna per dover fare o garantire qualcosa di meno che trasparente.
Per chi e perchè?
I soci rimasti senza il becco di un quattrino devono saperlo anche per essere certi che, dopo la vendita per un euro del buono delle due banche, i liquidatori facciano con equità e trasparenza tutto quello che va fatto per tutelare loro e la legge.
Senza che nulla, del passato remoto e recente, venga nascosto visto che a giocare a nascondino a Vicenza c'è già Gianni Zonin.
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