Veneto Banca, a fine giugno quotazione in Borsa e nell'assemblea del 15 luglio si deciderà per l'azione di responsabilità
Martedi 17 Maggio 2016 alle 07:55 | 0 commenti
Disco verde al «Progetto Serenissima», quotazione entro la fine di giugno e, a metà luglio, il verdetto sull’azione di responsabilità da intraprendere (o meno) verso gli amministratori dell’epoca Trinca-Consoli. Lo schema di marcia di Veneto Banca, il cui Consiglio di amministrazione, definito da chi vi ha partecipato «molto faticoso», è stato impegnato ieri fino a tarda ora, pare ormai scolpito sul calendario e ricalca, nella sostanza, i desiderata ribaditi venerdì scorso dalla Bce al neopresidente, Stefano Ambrosini, all’amministratore delegato, Cristiano Carrus, architetto del piano presentato lo scorso ottobre, e a Carlotta De Franceschi, presidente del Comitato esecutivo.
Come previsto, perciò, non ci saranno slittamenti e Veneto Banca, salvo sorprese, dovrebbe entrare nel listino di Borsa Italiana alla fine di giugno. L’indicazione in questo caso è stata indirettamente confermata dal consorzio di garanzia guidato da Banca Imi in vista dell’aumento di capitale da un miliardo di euro, passaggio che prelude alla quotazione, il quale indica nella data di dopodomani, giovedì 19 maggio, l’inizio della ricognizione fra i potenziali compratori delle nuove azioni.
Il percorso è chiaramente diverso da quello che ha riguardato la Banca Popolare di Vicenza, dato che nel caso di Montebelluna è prevista l’opzione ai soci già presenti nel capitale.
La fase di pre-marketing durerà una settimana o poco meno e, al termine della stessa, sarà resa pubblica la «forchetta» di valori entro la quale, una volta stabilito il prospetto da parte della Consob, sarà fissato il prezzo dell’offerta iniziale. I soci, cioè, dovranno compiere la loro scelta fra l’inizio e la prima metà del mese di giugno.
Nel frattempo il Fondo Atlante, il cui intervento dipenderà da come si comporteranno gli attuali soci, ha definito ieri il Comitato degli investitori. Per Intesa Sanpaolo sono presenti nella lista Stefano Del Punta e Giovanni Angelo Carlo Gilli, in quota Unicredit invece figurano Ranieri de Marchis e Marina Natale, per Ubi Banca Antonello Cestelli, per Banca Popolare di Milano Edoardo Maria Ginevra, per Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo, per Generali Filippo Casagrande e l’indipendente Carlo Corradini.
Per sistemare invece i conti con il passato, il Cda di Montebelluna ha scelto di prendersi più tempo e di fissare la data del redde rationem a quotazione avvenuta. A bocce ferme, perciò, quando i pilastri del Progetto Serenissima saranno piantati al loro posto e la Vigilanza potrà rilassarsi, i soci che Veneto Banca avrà a quell’epoca si riuniranno un’altra volta, il 15 luglio, per decidere se e in che modo avviare l’azione di responsabilità contro i vecchi vertici.
La tempistica, tuttavia, pare essere dettata da margini fondamentalmente tecnici, avendo poco senso far svolgere un’assemblea a metà giugno, cioè in pieno periodo di offerta, e con azionisti la cui composizione ed il cui peso non troverebbero corrispondenza con la piattaforma sociale successiva all’aumento di capitale.
Di Gianni Favero, dal Corriere del Veneto
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