Usb indice uno sciopero per il primo maggio per permettere ai lavoratori di stare a casa
Martedi 26 Aprile 2016 alle 18:17 | 0 commenti
Riceviamo da Germano Raniero, USB, e pubblichiamo
La recente sentenza della Cassazione n. 16592/2015 stabilisce che nelle festività elencate nel ccnl il padrone non può far lavorare i dipendenti senza il loro consenso. E il diniego del consenso da parte del lavoratore non può comportare procedimenti disciplinari e consente al lavoratore di rimanere a casa. Se il padrone ha inserito il lavoratore nella turnistica questo basta che comunichi la non disponibilità . La questione è chiara ma la realtà è fatta di ricatti e discriminazioni. Art. 142 – Festività : le festività che dovranno essere retribuite sono quelle sotto indicate: festività nazionali: 25 aprile, ricorrenza della Liberazione; 1° maggio, Festa dei lavoratori; 2 giugno, Festa della Repubblica.
Festività infrasettimanali: solennità del Patrono del luogo ove si svolge il lavoro; 26 dicembre, S. Stefano; 25 dicembre, Natale; 8 dicembre, Immacolata Concezione; 1° novembre, Ognissanti; 15 agosto, Festa dell'Assunzione; il giorno di lunedì dopo Pasqua; l'Epifania; il 1° giorno dell'anno.
In relazione alla norma di cui al primo comma del presente articolo, nessuna riduzione o trattenuta sarà operata sulla retribuzione di fatto ai lavoratori in conseguenza della mancata prestazione di lavoro nei giorni sopra indicati. Facciamo valere i nostri diritti. Chi vuole può stare a casa ma... A scanso di equivoci, ricatti... Il primo maggio USB ha dichiarato sciopero tutto il giorno, questo per permettere a tutti i lavoratori di non lavorate il giorno dei diritti dei lavoratori. Sappiamo che alcune catene tengono chiuso, la maggioranza no. Le donne e gli uomini del commercio sono allo stremo, negozi e grande distribuzione sempre aperti. Non ci sono ragioni valide... Non siamo ospedali.
Federdistribuzione fa la voce grossa: invece di rinnovare il contratto nazionale offre 15 euro mensili ai dipendenti. Una mancetta. Federdistribuzione ha messo sul tavolo delle trattative le condizioni che sono, a suo dire, imprescindibili per arrivare alla firma del nuovo CCNL. Una vera e propria mattanza di diritti e di salario ai danni degli oltre due milioni di lavoratori del settore. Ma vediamo le "pretese": eliminazione degli automatismi che incidono sul costo del lavoro (scatti di anzianità e automatismi sugli scatti automatici di livello); ripristino dell'orario settimanale a 40 ore; esigibilità degli strumenti di flessibilità e distribuzione dell'orario lavorativo sui 7 giorni la settimana, trasformando di fatto la domenica in un giorno lavorativo ordinario; abbassamento della prestazione minima lavorativa del part-time dalle attuali 18 a 16 ore settimanali; superamento dell’accezione di “mansione prevalente†attualmente prevista dal contratto; definizione di una progressione salariale legata alla realizzazione degli interventi sopra descritti.
Piattaforma elementi qualificanti:
art. 18 per tutti i nuovi assunti a tempo indeterminato; tempo determinato solo per periodi specifici e sostituzioni
regole limitative e consenso del lavoratore per i trasferimenti da un unità ' all’altra
250€ di aumento di salarioÂ
lavoro domenicale solo se volontario e pagato in straordinario
superamento dei turni spezzati e adesione volontaria alla flessibilità oraria e organizzativa
ferie 3 settimane estive scelte dal lavoratore
abolizione degli enti bilaterali
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.