Quotidiano | Rassegna stampa | Categorie: urbanistica

"Unesco for Vicenza", togliere al Comune la gestione del sito berico

Di Rassegna Stampa Lunedi 23 Gennaio 2017 alle 08:23 | 0 commenti

ArticleImage

Revocare al Comune di Vicenza la responsabilità della gestione del sito Unesco, perché «ha agito a danno della comunità vicentina e di quel patrimonio culturale che nobilita e rappresenta l’Italia in tutto il mondo». È quanto chiede al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini il gruppo «Unesco for Vicenza», con una petizione online arrivata a più di 500 firme. Un appello inserito su Change.org un mese fa e che non è stato tolto o cancellato dopo la presentazione della valutazione d’impatto sul patrimonio (Hia) fatta dalle società Sistema e Katri Lisitzin che hanno vinto un bando indetto dal Comune.

Le preoccupazioni delle associazioni di cittadini che hanno denunciato al ministero dei Beni Culturali e all’Unesco le «minacce» al sito rappresentate dal complesso di Borgo Berga, dalla caserma Usa Del Din e dal progetto dell’Alta Velocità ferroviaria (in particolare il tunnel sotto Monte Berico ora tolto dalle previsioni) non sono svanite. Nemmeno per Francesca Leder, l’urbanista vicentina tra i primi firmatari delle denunce a ministero e Unesco, dalle quali è partita l’indagine in corso da parte di Icomos (braccio operativo dell’Unesco). Il suo timore è che «l’amministrazione comunale non abbia capito il proprio ruolo» rispetto alla gestione del sito Unesco, che comprende il centro storico di Vicenza e 24 ville palladiane. «Da questa esperienza il Comune – è il pensiero di Leder – avrebbe dovuto imparare qualcosa, invece dal punto di vista concreto mi sembra non sia così, visto che propone altri progetti (come all’ex Domenichelli e a San Felice) che interessano la buffer zone e che vanno sottoposti all’attenzione dell’Unesco». Leder è chiara: «Non sento parlare di valori culturali ed etici che fanno parte dell’essere sito patrimonio dell’umanità: ridurre la questione a una tecnica urbanistica è grossolano». La professionista, comunque, divide la vicenda della richiesta di chiarimenti mossa lo scorso febbraio da Icomos al Comune di Vicenza dalla valutazione d’impatto sul patrimonio. «Io ho chiesto la Hia – dice -, conosco la materia e su un’eventuale uscita di Vicenza dall’Unesco non si può dire nulla: come ha ripetuto Katri Lisitzin, la Hia non è la valutazione di Icomos, ma dovrebbe essere una valutazione che facilita l’avvio di un nuovo processo». Al termine degli studi e degli incontri avuti con molti attori del territorio, gli esperti di Sistema e Katri Lisitzin hanno prodotto un volume di 170 pagine di parole, ricostruzioni storiche, mappe e fotografie, che confrontano lo stato del territorio a metà anni Novanta con quello di oggi. I progetti «impattanti» considerati dagli esperti sono sei e, oltre alle tre opere su cui ha puntato il dito Icomos, comprendono anche il completamento della tangenziale, il recupero dell’ex convento di San Biagio e i piani urbanistici a Saviabona attorno a villa Trissino-Cricoli. Quello considerato maggiormente negativo è il complesso di Borgo Berga. E le indicazioni della Hia sono: «Vietare nuovi edifici nell’ambito di visuale di villa La Rotonda, ridurre le volumetrie o demolire la parte in fase di costruzione».«Ho visto la relazione, per chi ha preso parte agli incontri non produce nulla di nuovo – è il giudizio di Leder -. La preoccupazione maggiore, e quello che gli esperti riconoscono come limite più evidente, è l’impatto visivo degli interventi». L’urbanista, che fa parte dell’Osservatorio urbano territoriale di Vicenza (Out) parla di «vaghezza» dell’analisi, rispetto alla «complessità dell’interferenza che questi progetti hanno. Ho l’impressione - conclude Leder - che sia il prodotto di un lavoro tenuto volutamente tenuto sottotraccia».
Di Elfrida Ragazzo, da Corriere del Veneto


Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network