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Tosi, sabato si candida con Moretti? Simpatica coincidenza

Di Rassegna Stampa Giovedi 12 Marzo 2015 alle 22:11 | 1 commenti

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"Conta di più, in politica, l'amicizia personale che la colleganza di partito". Potrebbe essere questa, fra le tante pronunciate da Flavio Tosi nella conferenza stampa del giorno dopo la cacciata dalla Lega, la frase chiave per interpretare le prossime settimane del sindaco di Verona. Sulla rete trasversale di relazioni e di rapporti, Tosi ha puntato molto in questi anni. Al punto da premiare chi gli è stato vicino, a volte - sussurrano i detrattori - anche al di là della competenza tecnica.

Ed è su questa cifra, del tutto personale, che ha allargato i consensi oltre il recinto del partito. Così, da oggi sono partiti i sondaggi e gli abboccamenti per capire quale scacchiere costruire per il nuovo scenario, quello del Tosi post leghista. Che portano ad una data: sabato 14 marzo, all'auditorium della Fiera di Verona, dove Tosi terrà un incontro aperto al pubblico sotto l'hastag #siamocontosi e l'egida, ben evidente, della sua fondazione "Ricostruiamo il Paese". Per inciso, sabato è il giorno in cui Zaia e Salvini inaugureranno nel Padovano una nuova sede del Carroccio e Alessandra Moretti sempre a Padova presenterà la sua campagna elettorale. Se non è sfida aperta questa.

"Se ci fosse una mia ipotetica candidatura alla presidenza della Regione Veneto alle alleanze ci penserò dopo - ha detto oggi il sindaco di Verona, tornato a parlare in una registrazione televisiva per un'emittente locale - parto da me poi vediamo se ci sono convergenze. Io sto lavorando per una vera alternativa di centrodestra, anche se è difficile. Sarebbe strano assai se cercassi intese con la sinistra", ha aggiunto, di fatto confermando che la sua attività è tutt'altro che sospesa o congelata, e che la sua candidatura a questo punto è solo questione di giorni. Senza dimenticare un'altra mossa piuttosto astuta: "Se non mi candidassi alla presidenza della Regione voterei Zaia - ha ribadito Tosi - coerenza vuole che io non smentisca la mia visione politica". Quanto a Salvini, invece, la freddezza lascia lo spazio all'ira: "Per lui provo disistima - dice Tosi - da uno a mille, con lui ora sono arrabbiato mille e uno".

Intanto, nuovi consensi arrivano. Fresco è quello di Maurizio Sacconi, senatore di Area popolare ed ex ministro: "Il contrasto tra Tosi e Salvini non è solo sullo statuto, da tempo in Lega si contrappongono due linee tra loro incompatibili. E con Tosi abbiamo condiviso il rispetto del tricolore quando dal suo partito gliene contestavano l'uso - dice l'ex ministro del Lavoro - se da un lato Salvini si è isolato, dall'altro Tosi può a pieno titolo partecipare di una coalizione liberal popolare, unica vera possibile alternativa alla sinistra guidata da Renzi. Il Veneto può esserne il laboratorio". Restando in tema di ex ministri veneti, Renato Brunetta conferma invece l'alleanza di Fi con la Lega di Zaia, ma ha parole dolci per Tosi: "E' un bravo sindaco e una persona per bene, spiace la rottura con lui. Anche Zaia però è bravo, e vincerà anche grazie a vent'anni di buon governo del centrodestra in Veneto".

Quanto agli amici consolidati, oggi è stato un giorno di stasi apparente. In Parlamento ci si conta e si discute: la pattuglia tosiana potrebbe sempre decidere di lasciare il gruppo del Carroccio. In Regione c'è smarrimento, la Lega è in fermento. C'è ancora chi spera in qualche ravvedimento, in un coup de theatre che ricomponga la frattura, cosa ormai impossibile. Ma Tosi era un punto di riferimento sia per gli amici che per i nemici. Il dibattito sul bilancio avanza stancamente. I bene informati raccontano che in Lega e parte di Fi c'è il timore che passi l'emendamento sul ballottaggio alle regionali, il che aumenterebbe le probabilità che la discesa di Tosi metta a rischio una vittoria di Zaia. L'attesa è rivolta verso la data delle elezioni, una volta ufficializzata infatti il governatore potrà indire i comizi elettorali e il rischio doppio turno sarà scongiurato. I pronostici portano l'approvazione del bilancio a dopo Pasqua.

L'imbarazzo maggiore è ora dei leghisti tosiani in procinto di essere ricandidati al consiglio regionale. La Lega cinque anni fa elesse quattro consiglieri veronesi, quest'anno le stime più ottimistiche non vanno oltre i tre. Così, da Enrico Corsi, assessore comunale di Verona e da sempre vicino a Tosi, per passare ai consiglieri in carica Stoppato, Bassi, Cappon, c'è la difficoltà di una scelta: seguire Flavio in tutto e per tutto, o mostrarsi quantomeno neutrali nella partita per puntare ad una ricandidatura? Domani un consiglio federale a Milano affronterà il rilancio delle attività in Veneto. Potrebbe essere ratificata la nomina di Giampaolo Dozzo a commissario a tutti gli effetti della Liga veneta, dal ruolo "ad acta" per le elezioni che gli era stato affidato per gestire la querelle sulle liste. E sempre fonti interne tracciano uno scenario in cui Zaia, nella sostanza, ora avrà mano molto libera nell'intervenire direttamente sulla composizione della lista della Lega.

Infine, chi attribuisce a Tosi un ruolo futuro di peso nel centrodestra nazionale è Massimo Cacciari. "Matteo Salvini ha assunto una linea esplicita di destra nazionale e questa ha messo in difficoltà Tosi per due motivi. Il primo - spiega il filosofo ed ex sindaco di Venezia - perchè Tosi, probabilmente, anche ideologicamente, non è d'accordo con l'essere di destra-destra alla Le Pen e poi perché capisce perfettamente che la Lega di quel tipo massacra il Veneto. La Moretti ora può vincere. Tosi però non verrà fatto fuori come i suoi predecessori - aggiunge Cacciari - una volta espulso dalla Liga può essere un elemento preziosissimo ed essenziale nella formazione del nuovo schieramento di centro con Casini, Passera e altri. Tosi - è la parte più interessante del ragionamento di Cacciari - può rafforzare la componente di centro all'interno dell'attuale assetto di maggioranza di Governo. Credo che anche Renzi vedrebbe molto bene questa prospettiva. L' "acquisto" di Tosi all'interno di un'area comunque collegata al premier, porterebbe quest'ultimo a fare ponti d'oro al sindaco veronese".
di Giovanni Salvatori da VeneziePost


Commenti

Inviato Venerdi 13 Marzo 2015 alle 09:00

Tosi: folgorato sulla via di Vicenza.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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