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TAV TAC, la consultazione fantasma: perde la politica dell'amministrazione Variati. E col "metodo Dolcetta" vince il "no", alla classe dirigente degli ultimi 20 anni

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 5 Giugno 2016 alle 20:55 | 1 commenti

Tac Tav, interviste a cittadini di Vicenza

Con la collaborazione dell'intervistatore Francesco Battaglia

Nonostante gli inviti di Variati (il 26 maggio e poi black out) e del PD vicentino (il 4 giugno a pasticcio assentesitico combinato) a votare il questionario on line messo a punto dall’amministrazione comunale e mai reso noto in anticipo bei suoi dettagli molto articolati, nelle prime due giornate di consultazione (il 3 e 4 giugno) hanno deciso di partecipare all’innovativo “strumento democratico” solo un paio di centinaia di residenti: un flop annunciato. Per decine di migliaia di cittadini da coinvolgere, per non parlare degli abitanti della provincia, prima inseriti in faraoniche e fantasmagoriche previsioni di bacini di utenza allargati se solo la stazione avesse abbracciato gli interessi speculativi esistenti in area Fiera e poi abbandonati al loro tran tran (con la n e non la m finale), una risposta è comune.

Nessuno o quasi nessuno sapeva nulla di una scelta determinante per quel po' di futuro che rimane a Vicenza dopo due decenni di politiche dissennate e mosse dagli interessi dei soliti noti, col flop della BPVi a chiudere ogni obiezione al riguardo.

Mossi dalla scarsa partecipazione registrata, un sicuro fallimento per l'amministrazione Variati, che avvalora l'obiezione di Cub Vicenza ieri e di Liliaan Zaltron per M5S  che vuole che il tutto assomigli a una farsa recitata per decisioni già prese ma da scaricare solo simbolicamente sui cittadini, già sabato mattina siamo andati ad ascoltare l’opinione dei cittadini per sincerarci, innanzitutto, se fossero a conoscenza della possibilità di esprimere la propria idea su dove realizzare la stazione per l’alta capacità.

Dal nostro breve sondaggio abbiamo avuto la conferma, anche dalle espressioni dei cittadini, tutti residenti a Vicenza e di varie età e sesso, che la maggioranza degli intervistati non era a conoscenza di questa consultazione.

Se il sondaggio, a parte quello tecnico di Ipsos che ancora non si sa con quali criteri sia stato progettato, anche nei giorni seguenti (i vicentini hanno la possibilità di esprimere on line la propria opinione sino all’otto giugno prossimo) confermerà il vuoto assoluto di informazione e, quindi, di partecipazione, non sappiamo su quali indicazioni, se non quelle già pre confezionate, potrà basare la sue decisioni il consiglio comunale, che si prevede che verrà convocato entro la fine di giugno.

Se verrà adottato il metodo Dolcetta per l'azione di responsabilità chiesta nell'assemblea della BPVi del 25 marzo contro Gianni Zonin & c. (gli astenuti sono stati sommati ai contrari per cui ha vinto il "no" generando una vergogna nazionale da aggiungere alla "tramvata" locale subita da decine di migliaia di vicentini) e visto che le due domande del questionario online prevedevano entrambe un assenso preventivo all'attraversamento della città dalla linea ferroviaria ad Alta capacità, ad Achille Variati toccherà prendere atto che il 99%  e passa dei cittadini si sta astenendo e, quindi, sta dicendo "no".

No a politiche calate dall'alto e che oggi non tengono conto che, anche e soprattutto per responsabilità di chi quest'area la sta gestendo come a tutti è ora chiaro, fra 5 anni, quando dovrebbe essere completato il progetto più logico per i pochi che ne sanno qualcosa (stazione unica in Viale Roma e basta con le speculazioni!), sarà all'apice dei suoi effetti negativi la crisi scatenata dal sistema Zonin. Per questa crisi ci saremmo aspettato un mea culpa generale con la decisione di farsi completamente da parte che in un paese un minimo civile ed onesto avrebbe comunicato subito la sua classe dirigente, di maggioranza di centro sinistra, in toto, di minoranza di centrodestra, in gran parte, visto che fino al 2008 a mettere le basi del tracollo c'erano i fantomatici oppositori di oggi.

Se abbiamo impegnato mesi a convicere Variati a non bleffare anche sul nome, gabellando per Tav, Alta Velocità, la Tac, Alta capacità, cosa ci si attendeva? Una partecipazione di massa di chi è tipicamente escluso dalle decisioni altrui se non per subirne i danni?

E lo diciamo con tristezza noi che eravamo, fino ad un anno fa, tra quelli che volevano collegamenti più rapidi ma per un territorio in crescita, che ora, invece, ha solo bisogno di ripartire dalla carrozza a cavalli da traino e dalla coscienza di essere diventato povero per riprendere a lavorare duramente, prendendo esempio dagli ultimi degli immigrati, e riscostruire quello che è stato distrutto da una classe dirigente, politica e imprenditoriale, non degna di definirsi tale.

Treni veloci che si fermino in un territorio povero non ne conosciamo, per cui basta con le magie alla Zonin che dipingono ricchezze che non ci sono più prima che la sparizione delle luci finte non porti al dramma totale.


Commenti

Inviato Lunedi 6 Giugno 2016 alle 08:10

Che si voleva da un Sindaco che pensa solo a se stesso e alle careghe. Il Partito Democratoico si è accodato e oggi crepa dopo crepa non sa che fare. Forse se rileggesse il Che fare? di Lenin, almeno si consolerebbe ricordando il passato che comunque lo accusa di essere stato connivente con enormi delitti di cui mai si è fatta ammenda.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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