Tangenziale di Vicenza-Lobia, OUT e Cristiani per la pace: compensazione o vessazione?
Venerdi 17 Aprile 2015 alle 16:22 | 1 commenti
La presa di posizione sulla tangenziale di Vicenza-Lobia e sull'Anas di Ciucci dell'Osservatorio Urbano territoriale di Vicenza e dei Cristiani per la pace
Può una tangenziale, per di più proposta come compensazione, essere progettata a due corsie per senso di marcia per realizzare un anello attorno ad una città e terminare in aperta campagna con strade larghe poco più di una carrareccia? Sì, succede a Vicenza, e precisamente in località Lobia (foto).
In base all’accordo di programma sottoscritto il 28.08.2013, la realizzazione della tangenziale di Vicenza è stata suddivisa in stralci, ma non è ancora chiaro se saranno tre o quattro dato che non c’è nulla di pubblico sullo stralcio Marosticana-PonteMarchese-Lobia nei pressi del Dal Molin.
Come se non bastasse questa incertezza, il primo stralcio è stato a sua volta suddiviso in due tronchi: del primo tronco si sapeva che è lungo circa 5,300 metri da via del Sole all’incrocio con la SP46 Pasubio in località Moracchino nei pressi della birreria Number One. Secondo quanto illustrato 19.03.2015 alla Commissione territorio dal Consigliere delegato alla tangenziale di Vicenza, Fioravante Rossi e dall’ing. Diego Galiazzo, il secondo tronco sarà lungo circa 1.430, partirà dalla SP46 Pasubio e terminerà  direttamente dentro alla base Dal Molin come risulta dalla “planimetria tracciato secondo tronco concordato tra Comune di Caldogno e Comune di Vicenza – 26.02.2015â€.
Per meglio comprendere l’impatto dell’infrastruttura abbiamo inserito nella planimetria le annotazioni che sono state illustrate da Rossi e Galiazzo.
– i primi 650 metri che corrispondono a meno del 50% del tracciato si concluderanno con una rotatoria (diametro 60 metri) fra la strada comunale della Lobia e strada Maglio di Lobia (larga poco più di una carrareccia) e costituiranno il terminal ad uso “civile†della tangenziale di Vicenza;
– i veicoli che – erroneamente – proseguiranno per la “tangenzialeâ€, dopo altri 450 metri saranno costretti ad una obbligatoria inversione a U (rotatoria di diametro 40 metri), mentre potranno proseguire esclusivamnete i veicoli diretti alla base militare USA Dal Molin.
In questo secondo tratto dell’infrastruttura, che attraverserà un’area situata a nord della città estremamente fragile da un punto di vista idraulico e oggetto di periodici allagamenti, è prevista la costruzione anche ben tre ponti, con una spesa che dovrebbe aggirarsi sui 20 milioni di euro (non è stato specificato se questa cifra è comprensiva o meno degli espropri) i cui oneri saranno interamente a carico dei contribuenti italiani, nonostante che buona parte di questa infrastruttura sarà totalmente ad uso militare della base USA Dal Molin.
Continua quindi il “balletto†dei milioni fin qui già stanziati. Dei 92,54 milioni riportati nel comunicato stampa di Anas del 19.12.2014 meno di 46 milioni sono oggetto del bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 148 del 29.12.2014: e gli altri 46 milioni che destinazione avranno? Dal comunicato stampa di Anas si ricava, ad esempio, che Società Autostrade si tratterrà 1,64 milioni di euro grazie anche ad una lievitazione dei costi di progettazione che segnano un +64%. Può una strada di 5-7 chilometri costare sette milioni solo per i progetti (vedi l’articolo Corriere del Veneto del 13.06.2014) nel silenzio glaciale degli amministratori locali?
Con la nuova scelta progettuale del secondo tronco, il Comune di Vicenza sembra quindi voler abbandonare il molto contestato accesso alla base Dal Molin lungo l’asta del Bacchiglione fino a viale Ferrarin previsto tuttora nell’attuale Piano degli Interventi che è tuttora in contrasto con le prescrizioni contenute nella Determina del Ministero della Difesa del 17.07.2007.
Molti dubbi emersi durante la Commissione Territorio.
Il consigliere Gianpaolo Giacon (residente in località Polegge) prevede significativi aumenti di flussi di traffico da e verso Motta di Costabissara, strada degli Aeroporti, strada S. Antonino, strada di Polegge e Marosticana.
Ai sensi del Procollo d’Intesa, ad Anas SPA spetta l’onere di redigere il progetto definitivo dell’intera tangenziale che, così progettata, terminerà invece fra l’abitato della Lobia, il Bacchiglione e la base Dal Molin. Incalzati su questo punto nodale per il senso dell’intera infrastruttura, Rossi e Galiazzo non hanno risposto, così come non hanno chiarito se se la tangenziale nord della Lobia costituirà l’entrata principale alla base Dal Molin (al posto di quella in viale Ferrarin-viale Dal Verme attualmente interessata a ingenti lavori di rifacimento) o una semplice uscita d’emergenza.
Particolare, anche questo, non di poco conto.
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