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"Strade Morte", Milioni: ma per le elezioni in Veneto ci si azzuffa su piccolezze...
Lunedi 18 Maggio 2015 alle 14:32 | 0 commenti
“Sono state tante le persone che hanno partecipato e hanno fatto domande per interessarsi all’argomento: è importante che cittadini e comitati facciano pressione e punzecchino amministratori, politici e dirigenti per cercare di evitare la "porcata": i problemi non si risolvono mettendo una x sulla scheda e basta". Così il giornalista Marco Milioni (il primo da destra nella foto), ex collaboratore anche di VicenzaPiù, introduce il racconto della presentazione dell'instant book di cui è co-autore “Strade Morte. Dal sogno del grande Veneto allo scandalo delle grandi opereâ€.
Milioni ha presentato il libro insieme agli altri tre autori (nella foto di gruppo da sinistra Carlo Costantini, Massimo Follesa e Francesco Celotto, quest’ultimo anche editore) presso il camper dei “Beati i costruttori di pace†in zona Stanga a Padova, dove don Albino Bizzotto sta portando avanti il suo digiuno per i profughi.
L'inchiesta affronta i temi partendo dallo scandalo Mose fino agli arresti dell'affaire Lupi-Incalza, con una domanda di fondo: un altro Veneto e un altro Paese sono possibili?
“Vogliamo fornire una chiave di lettura definitiva del sistema trasversale che ormai è appurato – spiega Milioni – magari fornendo spunti a quella stampa che presa dall’incombenza del giornaliero non ha voluto approfondire le torbide vicende regionali di questi ultimi anniâ€.
“Proponiamo un modello alternativo – continua Milioni - credo che, come ho scritto anche nel mio libro precedente incentrato sulla vicenda della Pedemontana, l’onestà a lungo possa aumentare per esempio l’offerta turistica: basta volerle certe cose, bisogna pretenderle dalla politicaâ€.
“Ma non è corretto distinguere tra partiti buoni e altri cattivi – puntualizza Milioni – bisogna distinguere le persone, i politici all’interno dei partiti".
E ora come vede lo scenario a un paio di settimane dalle elezioni regionali?
"In questa campagna elettorale per le regionali i due principali schieramenti si stanno azzuffando su argomenti scarsamente rilevanti: sulle grandi opere più o meno tutti hanno lo stesso "disegno" in mente. I partiti si sono ridotti a comitati elettorali, le scelte determinanti le fanno i gruppi di potere che stanno alle loro spalle e che al momento delle decisioni si fanno sentire: basta vedere per esempio la legge regionale sul riordino del sistema cave, rispedita in commissione: magari i politici avessero anche in casi come questo la stessa verve che hanno avuto indossando la maglietta "Io sto con Stacchio"..."
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