Proposte De Benedetti e questione centrale del paese
Domenica 30 Maggio 2010 alle 16:54 | 0 commenti
Giorgio Langella, Federazione della sinistra, Prc, PdCI - Carlo De Benedetti propone di legare i salari dei lavoratori ai risultati e ai profitti dell'impresa. Dice che così si favorirà la produttività . Afferma anche che la produttività del lavoro è una "questione centrale". Al signor De Benedetti sarebbe giusto porre a questo punto alcune domande.
Innanzitutto, quando nel nostro paese esistono un'evasione fiscale valutata in centoventi miliardi di euro ogni anno e una corruzione valutata in oltre cinquanta miliardi di euro ogni anno, non sarebbe giusto dire che sono queste le vere "questioni centrali" e che è dalla loro soluzione che si deve iniziare il risanamento economico e morale del paese?
E non sarebbe anche giusto affermare con chiarezza che chi evade le tasse, chi corrompe e chi si lascia corrompere non sono certo i lavoratori dipendenti, né i pensionati? Perché De Benedetti chiede, proprio oggi, di legare i salari a profitti che non esistono o non vengono dichiarati per via della crisi? Forse la proposta vale solo per questo periodo di "vacche magre" e ha lo scopo di far lavorare di più a un minore costo orario? E poi, chi certificherebbe i reali profitti aziendali? Chi dovrebbe controllare gli eventuali falsi in bilancio? I lavoratori avrebbero il potere necessario per essere determinanti nelle scelte strategiche delle aziende? In poche parole, sarebbero, almeno in parte, proprietari delle imprese stesse e potrebbero intervenire in tutte quelle decisioni che ne determinano i risultati? O si dovrebbero "fidare" sempre e comunque di ciò che dichiara il "padrone"?
Più che una proposta di equità e di redistribuzione della ricchezza, quella che De Benedetti chiama "antidoto democratico" alla crisi, è apparenza e nulla più. Una manovra che serve a dare solo un "contentino" a chi lavora e non risolve i problemi dovuti a una retribuzione che diventa sempre più misera.
Invece di dichiarare sempre che la principale colpa del disastro economico è dei lavoratori e dei pensionati che costano troppo, si dica con chiarezza che i responsabili della crisi sono quegli imprenditori che preferiscono delocalizzare e speculare, quelli che non pagano le tasse, quelli che corrompono per ottenere privilegi, quelli che nascondono i loro capitali nei paradisi fiscali. Si dica con chiarezza che stipendi e salari sono insufficienti perché sono troppo bassi a prescindere e non perché i lavoratori sono poco produttivi. E si abbia il coraggio di denunciare quei padroni che si arricchiscono alle spalle dei lavoratori e degli imprenditori onesti. Si faccia pulizia una volta per tutte.
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