Polemiche politiche, Langella: dimenticati i morti Marlane Marzotto e non solo loro
Venerdi 1 Febbraio 2013 alle 01:05 | 0 commenti
Riceviamo da Giorgio Langella, segretario regionale PdCI FdS con Rivoluzione civile - Siamo in piena campagna elettorale. Le polemiche sono all'ordine del giorno, discorsi, insulti, richieste di alleanze dopo il voto ... il voto "utile". E poi lo "scandalo" del Monte dei Paschi di Siena, quello dei consiglieri regionali lombardi. E lo spauracchio dello "spread" che aumenterà se ...Quasi nessuno parla di programmi, di contenuti.
Poco si dice di come contrastare la piaga della disoccupazione, di come riportare il lavoro in Italia, di quale deve essere il ruolo dello Stato, di come ridare dignità alla scuola e alla sanità . E quasi nessuno parla sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro. Eppure di lavoro si continua a morire. Si muore di incidenti, di fatica, di malattie professionali. Ma poco di dice e quel poco spesso è nascosto. Occultato per incuria o per convenienza. L'importante, per alcuni, è "dimenticare".
Invece è bene ricordare, proprio in queste settimane di campagna elettorale e di promesse mirabolanti così simili a spot pubblicitari, che al tribunale di Paola è in corso il processo ai dirigenti e ai proprietari della Marlane-Marzotto. Un processo che subisce continui rinvii anche perché alcuni "eccellenti" avvocati difensori di imputati altrettanti "eccellenti" sono candidati alle elezioni o devono essere ad altri processi (il riferimento all'avvocato Ghedini e al processo "Ruby" non è casuale) e non possono essere presenti alle udienze calabresi. È doveroso anche ricordare che in questo processo sono stati convocati a testimoniare operai morti 10, 12, 15 anni fa. Ed è necessario ricordare che qualcuno fa di tutto per arrivare alla prescrizione. Come in troppi processi non si vuole verità e giustizia, non si cerca di provare la propria innocenza, si vuole solo non arrivare alla sentenza.
Nella "confusione" della campagna elettorale è doveroso, oltre che giusto, capire che quanto successo alla Marlane-Marzotto e tutta la storia di questo processo "infinito" è l'esempio emblematico di una sorta di "illegalità " diffusa nei luoghi di lavoro. "Illegalità " che, con i ricatti occupazionali e le (contro)riforme degli ultimi governi Berlusconi e Monti, è diventata purtroppo "normalità ".
Ricordare ... è un primo passo per iniziare a ribellarsi a questo stato di cose. Riportare i diritti e la dignità nei luoghi di lavoro dovrebbe essere il punto centrale del programma di governo di qualsiasi forza politica. Invece è diventata una lotta fatta da pochi "comunisti", da "vecchi visionari" che credono ancora che la Politica debba essere una cosa seria fatta da persone oneste che non riescono a chiudere gli occhi di fronte alle ingiustizie. Ricordare è, oggi, un'azione rivoluzionaria.
Ricordare ... perché non cada nell'oblio chi è morto per mesotelioma negli stabilimenti vicentini della Marzotto. Ricordare ... che il lavoro è il primo diritto costituzionale e che non si può accettare quanto successo alla Marlane-Marzotto, alla ThyssenKrupp, all'Ilva, all'Ethernit, alla Tricom. Ricordare ... perché morire di lavoro è un delitto e non può essere il prezzo che i lavoratori devono pagare per permettere a qualcuno di aumentare la propria ricchezza personale.
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