Pedemontana Veneta, Enrico Cappelletti, senatore M5S, e i portavoce di CoVePA a Roma per incontrare ANAC
Martedi 10 Maggio 2016 alle 14:41 | 0 commenti
Il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa rende noto che Enrico Cappelletti, senatore del M5S, ieri, 9 maggio 2015, ha incontrato i responsabili di ANAC a Roma che seguono il fascicolo aperto sulla Pedemontana Veneta. Insieme ai due portavoce del CoVePA Matilde Cortese e Massimo Follesa e all'architetto Carlo Costantini hanno incontrato l'ingegnere C. Cresta responsabile dirigente dell'Ufficio Vigilanza Lavori di ANAC. "Con Il senatore Cappelletti del M5S e il suo collaboratore architetto Costantinti abbiamo potuto affrontare nei dettagli le questioni aperte della Pedemontana Veneta e del suo traballante contratto di concessione†ha sostenuto l'architetto Follesa.
Matilde Cortese, che guida la battaglia degli espropriati, ha dichiarato: “Con l'ingegner Infantino, che segue direttamente gli sviluppi del fascicolo sulla SPV, abbiamo chiarito alcuni aspetti determinanti relativi ai finanziamenti, al contratto di concessione e alle procedure di approvazione dei progetti esecutivi, nonché il sistema dei subappalti e degli affidamenti di incarichi professionali. Ho potuto chiarire anche il sistema degli stati di avanzamento lavori per incamerare denaro pubblico senza riuscire nemmeno a pagare gli espropri, una vera e propria violazione del contratto di concessioneâ€. Il senatore Cappelletti come appare dal suo profilo facebook, ha invece dichiarato: "Questa mattina (Ieri 9/05/2016 ndr) sono stato all'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), per la questione Pedemontana Veneta. Con me l'architetto Costantini, nonché Matilde Cortese e l'architetto Follesa (di Covepa), che ringrazio. Abbiamo fatto presente quelle che appaiono essere le non poche "stranezze", riguardanti quest'opera. A partire dal grave squilibrio di vantaggi tra ente pubblico e concessionario privato. Sono molto chiari e rilevanti i rischi facenti capo alla Regione Veneto (e quindi ai contribuenti), non lo sono affatto quelli del privato, che appaiono addirittura insussistenti. Certamente si tratta di un project financing anomalo, basti pensare che a distanza di tanti anni dalla partenza dei cantieri, non c'é ancora il cosiddetto closing finanziario, cioé il necessario apporto di capitali dei privati... che dovrebbe giustificare lo stesso ricorso al Project! I rilevanti aumenti di costi in corso d'opera sono di ben difficile giustificazione; finanziamenti pubblici, inoltre, sono stati incassati sulla base di progetti definitivi, che definitivi pare non fossero affatto. Tra le altre cose, abbiamo ribadito le non poche osservazioni critiche già pronunciate dalla Corte dei Conti, la quale ha sostanzialmente bocciato il progetto PDV, da ogni punto di vista. Da Aprile 2015 anche Anac ha un fascicolo aperto su quest'opera (che é nato, tra l'altro, anche da un esposto del M5S)". L'architetto Costantini ha sottolineato come “il sistema Pedemontana Veneta†sia ormai un paradigma del fallimento economico e programmatico per tutte le infrastrutture in progetto di finanza del Veneto: “si propongono infrastrutture pagate con fondi privati e minimi interventi pubblici con i fondi regionali, ma ormai appare chiaro che c'è un sistema per aggirare i limiti di bilancio, e spingere poi, con l'approvazione dei progetti esecutivi, per gli aumenti degli investimenti pubblici quasi di 10 volte come è avvenuto in SPV e potrebbe avvenire nella Nogara-Mare o nella Romea Commerciale tratto veneto della Orte-Mestre, per fare solo alcuni esempi.â€
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