Parco della Pace e Oasi di Casale: il primo esaltato, la seconda dimenticata
Domenica 19 Marzo 2017 alle 15:20 | 1 commenti
Sig. direttore, mi riferisco a due questioni, anche recentemente apparese nel suo giornale: Parco della Pace e Oasi naturalistica di Casale. In merito al primo, come sappiamo, dovrebbe essere l'epilogo della tormentata vicenda della Base del Din. Apro un inciso: a proposito di questa Base sarebbe auspicabile che prima o poi partisse una "indagine-verità ", una ricostruzione storica per capire se una volta constatato lo smantellamento della pista aeroportuale, che segnava una svolta nel temuto sistema militare in territorio vicentino, e una volta apparsi programmi in alternativa o congiunti alla 173°, non sarebbe stato il caso che il Movimento No Dal Molin avesse avuto l'avvedutezza di reimpostare una posizione, che poteva essere più morbida o più acuta, a seconda delle risultanze. Osservo che l'accorgimento avrebbe evitato la conclusione, oggi evidente, che dal punto di vista politico non è proprio gloriosa, mentre dal punto di vista delle compensazioni... bè, ora vedremo come andrà a finire con il Parco! Chiudo l'inciso.
La considerazione che voglio fare riguarda la comparazione tra le due aree naturali.
Sembra che il Parco della Pace, ma qui le posizioni degli stakeholders non sono univoche, ambisca a diventare un'opera esemplare, d'altra parte con il budget in dotazione non ci dovrebbero essere dubbi.
Dall'altro lato, quasi come contraltare, non per meriti pacifisti bensì per un trionfo della natura, c'è l'Oasi naturalistica di Casale, sollevata alla cronaca dal Comitato di Casale (Giuseppe Romio) e M5S (Liliana Zaltron). Oasi che, ho detto, è un "trionfo della natura" perchè dalla profonda lacerazione di cava d'argilla, poi riempita di tante porcherie, finalmente recintata per le pressioni dei residenti, è rimasta dimenticata, meglio dire "lasciata in pace" e così, ad un certo punto è apparsa nel fulgore di due riconocimenti europei: SIC (Sito di Importanza Comunitaria), e ZPS (Zona di Proterzione Speciale).
Tutto ciò, senza i 15 milioni della pacifista consorella, ma con un grigio muraglione, impietosamente postole a riparo dell'adiacente zona artigianale, il minimo sindacale per assolvere alle direttive europee poste a tutela di tali beni. Ed ora si sta tanto discutendo perchè si debba verificare, se effettivamente ci siano materiali pericolosi a suo tempo sotterrati, una puntuale analogia con il Dal Molin che aveva subito pesanti bombardamenti. Con la differenza che in questo caso non si è badato a spese per una bonifica al luogo che dovrà ospitare le grandiose opere dell'uomo.
Ma, dico io, se pur queste opere dovessero rispondere allo sforzo economico sostenuto, saranno poi in grado di procurare il riconocimento delle due stelle (SIC e ZPS) che la Natura ha acquistato con l'Oasi di Casale?.
E mi si permetta la chiosa finale: ammessa come meritata l'esaltazione per il Parco della Pace, si può ritenere proporzionato il disinteresse per l'Oasi?.
Sig. direttore, un appello per Lei: riconoscendo lo sforzo per tante battaglie sostenute non potrebbe lanciare l'appello perchè almeno un piccolo gruppo di cittadini si impegni per la ricostruzione storica di questi 10 anni, magari l'appello lo rivolga direttamente alla Casa per la Pace, una realtà istituita in forza dell'art. 2 dello Statuto!
Lettera firmata
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