Categorie: Politica, Ambiente
Martedi 5 Dicembre 2017 alle 12:27
Per 36 anni anni
Giuseppe Romio, presidente del
Comitato dell'Oasi, ha lottato e continua a lottare per ottenere una nuova e adeguata verifica nel sottosuolo dove, secondo lui, giacciono dei residui di sacchi contenenti cromo esavalente altamente tossico. L'Amministrazione rifiuta qualsiasi verifica, dicendo che nessuna nuova evidenza giustifica un nuovo sondaggio del terreno". Dopo varie richieste - scrive mella nota che pubblichiamo il
M5S -, interrogazioni e mozioni da parte di
Liliana Zaltron, consigliere del
Movimento 5 Stelle di Vicenza, di
Manuel Brusco consigliere regionale
M5S e del senatore
Enrico Cappelletti si arriva ad un sopralluogo che doveva essere, a detta dei dirigenti comunali, un sopralluogo visivo propedeutico ad analisi in profondità .
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Categorie: Politica, Ambiente, Associazioni, Fatti
Mercoledi 15 Novembre 2017 alle 22:45
Giuseppe Romio, responsabile del Comitato di Casale e Liliana Zaltron, consigliera comunale e capogruppo del  Movimento 5 Stelle di Vicenza, ci informano attraverso questa nota ufficiale che: "Nella giornata di ieri 14 Novembre 2017, i Carabinieri del NOE di Treviso (nella foto) hanno effettuato una serie di indagini all'Oasi di Casale nella parte dove dovrebbe sussistere un inquinamento da cromo esavalente, scaricato agli inizi degli anni '80, come asserito da anni dal Comitato di Casale. A tal riguardo i Carabinieri hanno emesso il seguente comunicato: "Le analisi tecniche "non invasive" sono state eseguite dalla ditta GIA CONSULTING srl di Napoli, la quale ha stretto un protocollo d'intesa con il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente. Sono stati utilizzati il magnetometro e il georadar."
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Categorie: Ambiente
Domenica 19 Marzo 2017 alle 15:20
Sig. direttore, mi riferisco a due questioni, anche recentemente apparese nel suo giornale:
Parco della Pace e
Oasi naturalistica di Casale. In merito al primo, come sappiamo, dovrebbe essere l'epilogo della tormentata vicenda della
Base del Din. Apro un inciso: a proposito di questa Base sarebbe auspicabile che prima o poi partisse una "indagine-verità ", una ricostruzione storica per capire se una volta constatato lo smantellamento della pista aeroportuale, che segnava una svolta nel temuto sistema militare in territorio vicentino, e una volta apparsi programmi in alternativa o congiunti alla 173°, non sarebbe stato il caso che il Movimento
No Dal Molin avesse avuto l'avvedutezza di reimpostare una posizione, che poteva essere più morbida o più acuta, a seconda delle risultanze. Osservo che l'accorgimento avrebbe evitato la conclusione, oggi evidente, che dal punto di vista politico non è proprio gloriosa, mentre dal punto di vista delle compensazioni... bè, ora vedremo come andrà a finire con il Parco! Chiudo l'inciso.
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Categorie: Politica, Ambiente
Sabato 18 Marzo 2017 alle 18:17
"P
laudiamo all'attività ecologica dell'Assessore alla Progettazione e sostenibilità Urbana, Antonio Dalla Pozza, che con tempestività ha rimediato all'inopportuno affioramento di "inerti copertoni", nell'Oasi di Casale senza per questo disturbare la nidificazione degli aironi guardabuoi" (
foto di Francesco Brunello da
JuzaPhoto, ndr): inizia così la nota di
Liliana Zaltron, consigliere comunale del
Movimento 5 Stelle Vicenza, che pubblichiamo di seguito. Forse la rana, prosegue la pentastellata, avrebbe qualcosa da ridire sullo sconvolgimento del suo habitat generato dall'attività "di pesca" dei suddetti copertoni da parte del sommozzatore! Assessore, ma non ha sempre detto che i carotaggi da noi proposti nella zona dell'interramento di rifiuti pericolosi erano troppo invasivi ed avrebbero alterato l'equilibrio ecologico ormai instauratosi?
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Venerdi 11 Aprile 2014 alle 17:33
Liliana Zaltron, Consigliere Comunale M5S Vicenza - Non molto tempo fa Carmelo Motta, da alcuni mesi presidente del comitato Wwf dell’Oasi degli stagni di Casale, ha ribadito che “di rifiuti tossici sotto i prati dell’oasi non ce ne sono, e se ce ne sono non sono pericolosiâ€. Dal canto suo il Sig. Giuseppe Romio, presidente del Comitato dei residenti in loco, sostiene l’idea che se la possibilità di un affioramento dell’inquinante sotterrato è così bassa, è da considerarsi a causa del fatto che i sacchi tossici incriminati sarebbero stati interrati sotto il prato, su più strati.
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