Oasi di Casale, M5S: "Finalmente i Noe indagano, e arrivano le prime anomalie"
Martedi 5 Dicembre 2017 alle 12:27 | 0 commenti
Per 36 anni anni Giuseppe Romio, presidente del Comitato dell'Oasi, ha lottato e continua a lottare per ottenere una nuova e adeguata verifica nel sottosuolo dove, secondo lui, giacciono dei residui di sacchi contenenti cromo esavalente altamente tossico. L'Amministrazione rifiuta qualsiasi verifica, dicendo che nessuna nuova evidenza giustifica un nuovo sondaggio del terreno". Dopo varie richieste - scrive mella nota che pubblichiamo il M5S -, interrogazioni e mozioni da parte di Liliana Zaltron, consigliere del Movimento 5 Stelle di Vicenza, di Manuel Brusco consigliere regionale M5S e del senatore Enrico Cappelletti si arriva ad un sopralluogo che doveva essere, a detta dei dirigenti comunali, un sopralluogo visivo propedeutico ad analisi in profondità .
Sembrava finalmente essere arrivati alla fine della vicende. Il sopralluogo visivo - alla fine dei conti una passeggiata nell'oasi - viene trasformato, a parole, in un dettagliato controllo con tanto di analisi del terreno.
L'assessore Dalla Pozza parla di analisi che non portano nuove evidenze e non vuole proprio più sentire parlare dell'oasi e soprattutto dei rifiuti tossici: per lui la storia è chiusa. Ma lo stesso, messo alle strette dalle richieste della consigliera Zaltron, è costretto ad ammettere che le nuove analisi sono sempre quelle del 1987.
Questa è la sostanza del contendere. Da una parte Romio e il Movimento 5 Stelle che, a difesa della salute dei cittadini, vogliono acquisire certezze sullo stato dell'Oasi. Dall'altra l'Amministrazione che non vuole assolutamente procedere ad una verifica, del costo preventivato di circa 14.000, in quanto le analisi del 1987 non evidenziano nel 2017 nessuna novità .
Nel frattempo, comunque, vengono spesi 80.000 euro per rendere più agevole l'oasi.
Adesso i Carabinieri del Noe sono entrati in azione e già ad un primo superficiale controllo trovano delle anomalie: si procederà quindi con i dovuti mezzi al sondaggio del terreno e le analisi riveleranno la composizione del sottosuolo.
Dopo trentasei anni sapremo dunque cosa c'è sotto il terreno e cosa c'è sotto questa ostinata opposizione alle verifiche, dato che adesso l'Amministrazione acconsente "di buon grado" alle richieste.
Una volta svelato il mistero di cosa c'è sotto ci sarà forse da svelare l'enigma dell'Amministrazione Comunale del perché di tanti, continui rifiuti.
Le analisi tecniche "non invasive" sono state eseguite dalla ditta GIA CONSULTING srl di Napoli, la quale ha stretto un protocollo d'intesa con il Comando Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente.
Sono stati utilizzati il magnetometro e il georadar.
L'area indagata è di circa 5 ettari ed ha evidenziato, già preliminarmente, delle anomalie che verranno approfondite successivamente tramite degli scavi.
Le analisi tecniche sono state eseguite con la supervisione e dietro indicazione dei militari del NOE Carabinieri di Treviso, che stanno indagando.
Enrico Cappelletti, senatore M5S
Manuel Brusco, consigliere regionale M5S
Liliana Zaltron, consigliere comunale M5S Vicenza
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