Liste pro Moretti: civatiani Rolando e Tonello vogliono pulizia e programmi, non calcoli
Domenica 21 Dicembre 2014 alle 21:32 | 1 commenti
La candidata Alessandra Moretti, che dovrà fare ovvie concessioni alla (ex) oppositrice interna Simonetta Rubinato, è la candidata del partito e della coalizione di centrosinistra, legittimata dalle primarie del 30 novembre, che, però, hanno fatto registrare una partecipazione non esaltante di 40mila votanti anche se non ha giocato a favore il poco tempo di preparazione dopo le lotte per farle o evitarle, vinte, quelle, dalla Rubinato in coppia con Puppato (nella foto pre europee Alessandra Moretti in Piazza dei Signori con Gianni Zonin, Walter Veltroni e Oscar Farinetti, patron di Eataly).
Esaltando i dati in ottica ottimistica e la partecipazione di due candidate donna del PD per la presidenza della Regione il segretario regionale del PD Roger De Menech ha presentato ieri, 20 dicembre, all'assemblea regionale al Crowne hotel di Limena, aperta ai segretari dei Circoli territoriali del partito, colei che sfida Zaia in una competizione che per la prima volta in Veneto il centrosinistra conta di poter vincere anche se non sono pochi i dubbi sulla consistenza extra mediatica della candidata più gaffeuse della storia del partito.
«Ora dobbiamo voltare pagina e lasciarci le primarie alle spalle, registrando la disponibilità della seconda arrivata, Simonetta Ruminato, a mettersi a disposizione per l'obiettivo primario di conquistare la presidenza della Regione», questo uno del messaggi più pressanti fatti arrivare dal segretario alla platea dei presenti.
Il PD si presenterà all'appuntamento elettorale, previsto con ogni probabilità per domenica 17 maggio prossimo, con una decina di punti programmatici chiave per il cambiamento del Veneto e con liste che vuole competitive al massimo grado, sia di partito sia di quella del presidente a sostegno dalla candidata Moretti intervenuta con un applaudito discorso, in cui si vedono i primi risultati della diversa regia sulle sue dichiarazioni che ora passano al vaglio e seguono i "consigli" dello staff di Renzi che è subentrato di fatto a Beatrice Rutiloni, che a sua volta aveva sostituito Regina Rossa, ex (?) creatura di Jacopo Bulgarini d'Elci, dopo la discussa cena elettorale chez Maltauro.
Il dibattito che ne è seguito, con al tavolo della presidenza Alessandra Moretti ad ascoltare tutti fino al termine, ha registrato, tra gli altri, gli interventi di due vicentini Angelo Tonello, il giovane studente universitario segretario del Circolo PD Vicenza 7 "Ai Ferrovieri", e di Giovanni Rolando della direzione regionale, entrambi dell'Area progressista di sinistra d'ispirazione civatiana.
Tonello ha incentrato il suo intervento su più punti: sulla necessità di incontrare i cittadini, le categorie economiche e le parti sociali, per poter creare un consenso diffuso contro il non-governo o il cattivo governo di Zaia/Galan, rimasto sordo alle richieste dei cittadini; sugli interventi per mettere in sicurezza il territorio dal rischio idrogeologico, proponendo un piano decennale di lavori, che creerebbe anche lavoro per il settore edile pesantemente colpito dalla crisi; sulla riorganizzazione della macchina regionale, rimodulando la spesa, per poter attuare, con i risparmi prodotti, tagli delle imposte regionali ed investimenti.
Infine sulla questione morale Tonello e Rolando sono stati chiari: «vi è la necessità di rispettare il principio di garanzia perché il PD è un partito garantista, ma coloro che fossero coinvolti in affari illeciti e non siano ancora stati raggiunti dalla magistratura, sono pregati di farsi da parte».
Rolando ha anche detto di avere e di voler condividere con tutti «un sogno e un bisogno: quelli del cambiamento alla guida del Veneto per porre fine ad un ventennio di comando di destra e di una Lega Nord sempre più verde - nera. Per questo ci vogliono lo sguardo e le energie dei giovani e la capacità di comunicare all'opinione pubblica, in maniera totalmente trasparente e con iniziative specifiche, come vive il PD in tutte le province della nostra regione, attraverso l'autofinanziamento delle quote delle tessere e dei versamenti degli eletti ai vari livelli istituzionali e negli enti».
Sulle alleanze per Rolando «bisogna fare scelte chiare e coraggiose, non solo le somme di percentuali dettate dai sondaggi. E dunque le alleanze politiche vanno ricercate e sono possibili solo sul terreno del programma e degli obiettivi di rinnovamento democratico, politico e sociale».
Chiaro il riferimento a non imbarcare quei partiti, come l'NCD, che hanno governato, nel ventennio, con Zaia/Galan ma bisognerebbe capire se potranno essere "arruolati" uomini e donne che, magari senza tesssere o avendole opportunisticamente stracciate, di quel sistema hanno fatto parte o anche solo goduto e tratto beneficio a livelo personale e dimenticando il sempre più esiliato interesse pubblico.
«Le liste del PD dovranno essere forti, rappresentative e qualificate - ha concluso al riguardo Rolando- e, al di là del numero presumibile degli eletti, dovranno includere candidati radicati nella realtà sociale e territoriale, ineccepibili per dirittura morale e percorso riconosciuto nella società . Le liste del PD devono tener conto della necessità di dare voce e rappresentanza a tutta la vasta area democratica e pluralista. La politica non è una cosa sporca, lo diventa se a manipolarla sono delle mani sporche. Noi abbiamo le mani pulite», riferendosi, immaginiamo, con certezza al suo ambito personale e di gruppo perchè, purtroppo e come dimostrano i casi Expo e Mose, mani non pulite le mostra anche il PD. E non basta averle meno sporche per cambiare il Veneto verebbe da chiosare
L'assemblea regionale si è conclusa con la votazione del documento su criteri e indirizzi nella formazione delle liste, dando mandato alla valutazione della direzione per ciò che concerne le eventuali richieste di deroga per candidature di consiglieri regionali uscenti "oltre i due mandati" ( finora ne sarebbe giunta una sola alla segreteria regionale, quella del consigliere regionale veronese Franco Bonfante) e affidando alle direzioni provinciali di elaborare documenti territoriali specifici di ogni realtà .
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