Maria Teresa Turetta (CUB): la Corte di Giustizia Europea dà ragione ai precari
Mercoledi 26 Novembre 2014 alle 17:41 | 0 commenti
Riceviamo da Maria Teresa Turetta, CUB Pubblico Impiego Vicenza
Era attesa da tanti precari la sentenza di oggi della Corte di Giustizia Europea che, a seguito di un rinvio pregiudiziale da parte della Corte Costituzionale e del Tribunale di Napoli, ha dichiarato che la normativa italiana è illegittima laddove esclude il diritto degli insegnanti e del personale precario del pubblico impiego ad essere assunto a tempo indeterminato dopo 36 mesi di servizio a tempo determinato, oltre al risarcimento del danno, a meno che non sussistano "ragioni oggettive".
Nel 2011 il Governo italiano aveva infatti emanato una legge secondo cui questa normativa non poteva applicarsi al mondo nella scuola proprio per la presenza di queste “ragioni oggettiveâ€, poi specificate dalla Consulta, e cioè il fatto che gli insegnanti, prestando servizio come precari, accumulavano comunque punteggio utile ai fini della futura assunzione e la circostanza che il Ministero non fosse in grado di valutare a priori la consistenza degli organici, adducendo anche motivazioni economiche.
La Corte di Giustizia Europea ha ritenuto queste motivazioni infondate, motivando nella sentenza che “la normativa europea osta a una normativa nazionale che autorizzi, in attesa del l’espletamento delle procedure concorsuali, il rinnovo di contratti di lavoro a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibiliâ€.
Tale decisione dovrà avere applicazione diretta nell'ordinamento italiano, con effetto immediato, su tutti i ricorsi presentati innanzi ai Giudici del Lavoro dai precari della scuola, insegnanti e personale amministrativo (ATA), anche quello alle dipendenze degli enti locali, per cui ai lavoratori dovrà essere riconosciuta la conversione del contratto di lavoro da tempo determinato in uno a tempo indeterminato, oltre al risarcimento del danno per il periodo di precarietà illegittimamente trascorso.
Questa storica decisione conforta la battaglia anche dei precari del Comune di Vicenza, i quali in ventuno tra insegnanti e personale ausiliario, assistiti dal sindacato CUB di Vicenza e col patrocinio dell'avv. Edoardo Bortolotto, depositavano ancora in data 30.12.2011 presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Vicenza, un ricorso per il riconoscimento del proprio contratto di lavoro a tempo indeterminato. La prossima udienza è stata fissata per il 21.04.2015 innanzi al Giudice dottor Manuel Bianchi, proprio nell'attesa della decisione della Corte di Giustizia Europea che è giunta finalmente oggi. La CUB ora chiede con forza che il Comune di Vicenza proceda all'assunzione immediata di tutti i precari storici, oltre che al pagamento del risarcimento del danno per il periodo di precariato illegittimamente trascorso.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.