Letti e riletti per voi del 31 maggio: il Fondo Atlante saluta le ex Popolari, a Milano si indaga e intanto la Pedemontana...
Mercoledi 31 Maggio 2017 alle 13:13 | 0 commenti
Sono le banche ed in particolare la Banca Popolare di Vicenza le principali protagoniste dei giornali locali, e non, di oggi. Due i macro temi che, come in questo sito, tengono banco: lo sfilarsi del Fondo Atlante dalla partita della ricapitalizzazione delle due ex popolari venete, e lo spostamento di parte dell'inchiesta sulla gestione Zonin dell'istituto di credito vicentino a Milano. Citiamo qui due articoli per tutti, visto che entrambe le materie sono trattate esaustivamente in altri articoli del nostro sito. Diego Neri sulle pagine de Il Giornale di Vicenza sintetizza bene una sfaccettatura non secondaria del caso Popolare di Vicenza, quella dei provvedimenti presi dalla Consob: "la Commissione nazionale per le società e la Borsa ha multato Giovanni Zonin,... per 100 mila euro e la perdita dei requisiti di onorabilità e interdizione dai Cda delle società quotate per 2 mesi; Samuele Sorato, ex consigliere delegato e direttore generale dal 2008 al 2015, per 160 mila euro, e 8 mesi di interdizione."
L'ente di garanzia, se pur con grave ritardo e davanti a violazioni ormai palesi, si è mosso anche nei confronti di altri 28 ex dirigenti della popolare.
Si concentra invece sulle prossime scadenze l'articolo di Maurizio Crema del Gazzettino: "Popolari venete, un mese per trovare l'accordo con la Ue e nuovi investitori privati dopo lo stop del fondo Atlante. Altrimenti sarà fallimento e bail in." Il count down dunque è partito. Entro la fine di giugno la macchina europea archivierà la pratica con il Governo italiano e a quel punto si conoscerà il destino della gigantesca operazione di ricapitalizzazione di Veneto Baca e Popolare di Vicenza, dalla quale ieri si è sfilato il Fondo Atlante.
Gli spazi di manovra sono pochi: "Per evitare il bail in ci sono ora solo due strade: trattare con la Ue per ridurre, se non azzerare, la richiesta di capitale privato, anche attraverso tagli draconiani al personale, e trovare soggetti privati disposti a investire".
Voltando pagina, sul fronte politico si registra anche la netta accelerazione di Luca Zaia e del suo governo sulla Superstrada Pedemontana veneta. Alle 22 di ieri nello studio di un notaio di Mestre è stato firmato l'accordo tra enti per la realizzazione della superstrada a pagamento.
Per Zaia, che ha dovuto affrontare diverse bocciature provenienti da Roma riguardanti l'opera, si tratta di una vittoria. In pratica il governatore ha bruciato sul tempo la Corte dei Conti. Scrive sul Gazzettino Alda Vanzan "Adesso scatta il conto alla rovescia per il closing bancario... considerato che la Regione metterà di suo 300 milioni. Sis ha 8 mesi di tempo per trovare i finanziatori, ma a Palazzo Balbi sono fiduciosi che la partita si chiuda entro luglio. Ma soprattutto con la firma del contratto possono partire i lavori."
Proprio su questo aspetto si è concentrato, via Facebook lo stesso Zaia : "Adesso i cantieri devono correre". La partita, però, resta aperta. Le opposizioni, infatti, attendono il governatore del Veneto in aula: Dovrà spiegare il nuovo contratto e come l'addizionale Irpef sull'operazione prevista sia, in seconda battuta, sparita.
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