Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica

L'elogio "quotidiano" di Achille Variati sul suo GdV: questa (non) è la stampa, bellezza. Tesoretti e pacchi di voti, alla De Luca? Quattropoltrone si dimetta, almeno come... Renzi

Di Gianfri Bogart Mercoledi 7 Dicembre 2016 alle 12:33 | 1 commenti

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Grazie ad un articolo bijoux, un gioiello per il suo destinatario, tal Narciso "quattropoltrone" Variati, scopriamo nuove, profonde analisi locali sul referendum appena svoltosi e... perso da chi ha votato Sì, tra cui alcuni col naso turato, come chi vi scrive, oppure altri convintamente, come il mio responsabile del quotidiano web, mentre anche in redazione da noi è valsa la percentuale 60-40, mi sa. A Vicenza, leggiamo nel titolo del bijoux cadeau, nel sommario e nell'occhiello, che «nel caveau dei consensi che seguono Variati... Il tesoretto dei "27 mila" si è ripresentato ai seggi. Quando il sindaco si schiera nelle urne tende a replicarsi la formula che gli consegnò le chiavi di palazzo Trissino». La firma del "regalo" ossequioso al sindaco, quadripoltronato, di Vicenza sul locale quotidiano unico è quella di G.M.M. Sappiamo, ovviamente, e con noi lo sanno i lettori più attenti di chi è quella firma ma la lasciamo rispettosamente così come appare sul GdV.

Perchè magari il nostro collega si è così voluto almeno nascondere un po' ai non esperti per celare un minimo di imbarazzo che avrà provato di fronte al suo pezzo, scritto per professione o per convinzione lo sanno solo lui e il neo direttore, che ogni giorno di più si capisce perchè Luciano Vescovi , desideroso di un Giornale di Vescovi, lo abbia sostituito all'almeno "autoconvinto" Ario Gervasutti.

Leggete e valutate voi il gioiello mediatico oggi regalato a chi noi, in assenza di politici di opposizione con gli attributi, in ciò emuli dei sudditi acritici della maggioranza, chiediamo che si dimetta per quello che ha fatto (disastri di cemento e ambientali passati e in progetto) e soprattutto per quello che non ha fatto (mille promesse non mantenute e nessuna azione preventiva a tutela dei soci risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza per cui oggi versa lacrime di coccodrillo in convegni e consigli comunali ad hoc).

Ma se, ovviamente, convegni, consigli e lacrimoni sono stati e verranno bocciati da chi, è stato "truffato" e da chi sta dalla parte dei truffati, a differenza dei politici, ma non solo loro, asserviti al sistema incernierato su Gianni Zonin e denunciato come "globale" a Vicenza anche da Jacopo Bulgarini d'Elci, il fedele vice di Achille Variati, longevo qui come professionista della politica come in Italia lo è Giorgio Napolitano, con gli effetti per Vicenza e l'Italia che vediamo e paghiamo, il "giornale unico" ha individuato e elogiato il tesoretto del politico quattropoltrone subito a caccia di una nuova.

Ma se dal tesoretto, contraddicendo la tesi poco "diamantina" del GdV, ci sfiliamo almeno noi che non sapevamo nel 2008 quando abbiamo "peccato" votando Variati, di essere parte, ci preoccupa che a Vicenza il quotidiano locale definisca tesoretto quello che altrove viene condannato come "pacchi di voti" gestiti alla De Luca, visto che sullo stesso giornale sempre oggi si legge dei cantieri che potrebbero non partire a causa della sconfitta del Sì...

Grandi elogi quindi, a Variati e ai suoi "pacchi di voti", ma, nel finale, con quel tesoretto di 26.000 voti che vengono pianti come non sufficienti a vincere, pur sperando nelle divisioni altrui, intravediamo una metamorfosi, magari incoscia di G.M.M.: chissà che il suo non sia un elogio funebre... per quei poteri che si incarnano nelle gestioni zoniniane e variatiane.

Se così non fosse, caro G.M.M., "questa (non) è la stampa, bellezza!"

Se così non fosse, Achille Variati basta con i suoi condizionamenti a tutto tondo del locale giornale, che oltre che di Vescovi è sempre di più anche di Variati e sempre meno di Vicenza!

Faccia un bel cadeau lei alla sua città, se le vuole bene almeno da vecchio: faccia come Renzi che si è dimesso prima di candidarsi a qualcos'altro...

Sarebbe un vero bijoux politico, da farle chapeau.

 

L'articolo odierno di G.M.M. su Il Giornale di Vicenza

Questa è la storia di un esercito invisibile. Le sue armi sono le schede elettorali, il suo campo di battaglia sono i seggi. Resta a lungo nascosto nella pancia della maggioranza silenziosa e all'improvviso, solitamente una volta ogni due anni, si manifesta rivelandosi in tutta la sua potenza di fuoco. È l'esercito dei "27 mila", come i voti che nel 2008 consegnarono a sorpresa la vittoria al generale Achille, come Achille Variati, che conquistò palazzo Trissino contro ogni pronostico. Da allora quella panzer division riesce a mobilitarsi e ad entrare in azione ogni qualvolta il suo comandante decida di prendere posizione e di schierarsi in prima fila in una competizione elettorale. Non è proprio una cosa del tipo "al mio segnale scatenate l'inferno", troppo gladiatorio per lo stile sobrio del generale Achille; forse più un "avanti miei prodi", adelante con juicio. La prima sortita dei "27 mila" andò in scena nell'aprile 2008, al ballottaggio contro Lia Sartori: per la precisione furono 27.645. Cinque mesi dopo le truppe si rimisero in moto per la consultazione sull'ex Dal Molin. Nonostante quello fosse un referendum autogestito, azzoppato dai tribunali amministrativi che ne sfilarono i crismi dell'ufficialità, ai gazebo allestiti su piazze e marciapiedi si presentarono più di 24 mila vicentini, ribadendo le proporzioni di un tesoretto di consensi gelosamente custodito per 5 anni. Fino alle elezioni del 2013, al termine di una lunga stagione politica, che avrebbe sfibrato chiunque, non l'esercito dei "27 mila", tornati puntuali alle urne per regalare a Variati la conferma a palazzo Trissino, lievitando fino a quota 28.098, un bottino che consentì il cappotto al primo turno senza dover attendere il ballottaggio, spazzando via il ritorno di fiamma del centrodestra e respingendo persino il vento impetuoso dei battaglioni pentastellati. Un anno dopo un nuovo squillo di tromba alle europee che spinsero il Pd di Matteo Renzi oltre il tetto del 40%: la lista dem incamerò 23.205 preferenze, che sommate ai voti centristi variamente sparsi spostano il pallottoliere intorno alla soglia dei 26 mila. E proprio 26 mila è il numero che ha preso forma intorno al Sì anche domenica scorsa. Per la prima volta non ha vinto, ma quando mai riusciranno a rimettersi insieme le brigate di partigiani e missini, leghisti e grillini, forzisti e comunisti per battere l'esercito del generale Achille?

di G.M.M.


Commenti

Inviato Mercoledi 7 Dicembre 2016 alle 18:16

Variati dovrebbe andare in pensione con i suoi, così la città sarebbe liberata!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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