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Legambiente e Aduc lottano contro l'eventuale inquinamento Valbruna: fra di loro. Noi chiediamo informazioni a Comune e azienda

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 1 Febbraio 2016 alle 09:22 | 0 commenti

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«Buongiorno signora, sono Adriano Battagin presidente del circolo Legambiente di Vicenza e ho letto il suo comunicato sull'inquinamento in città pubblicato il 30/01 da Vicenzapiù che tira in ballo Legambiente che, a suo dire, se ne starebbe zitta.  Ora prima di scrivere questa cosa lei ci ha contattato? Ci ha chiesto se noi eravamo al corrente del documento citato nel suo scritto? Ci ha chiesto se eravamo intenzionati a prendere posizione in merito? Insomma ha fatto quel che sarebbe corretto cioè documentarsi con le persone o associazioni che nomina?...».

«... Ecco allora la prossima volta - continua Battagin - lo faccia e non si permetta di citare Legambiente a sproposito. La nostra associazione non fa sconti a nessuno e tutta la nostra costante attività sia a livello locale che nazionale lo sta a dimostrare. Saluti. Adriano Battagin, Presidente circolo Legambiente Vicenza volontariato
Questa è la lettera inviata via mail da Battagin a Maria Grazia Lucchiari, delegata regionale dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), che nella nota "Inquinamento a Vicenza, il 55% causato dalle acciaierie Valbruna. In attesa multe UE l'Aduc accusa il Comune: non rispetta le regole" tirava in ballo anche Legambiente che avrebbe saputo senza reagire cosa che aveva subito fatto, invece, il prresidente del circolo vicentino, che ci informava in un suo scritto della volontà di «contattare Aduc per verifiche e chiarimenti...», come poi ha subito fatto con la mail appena pubblicata, sullo studio del Comune di cui «noi non ne sappiamo assolutamente nulla, sempre che questo studio esista davvero» e visto che «Legambiente non fa sconti a qualcuno per qualche ragione, quel che deve dire lo dice con chiarezza e questo da sempre sia a livello locale che nazionale...».
Ed ecco la pronta e piccata risposta di Maria Grazia Lucchiari.

«Signor Adriano Battagin, la invito a rileggere il mio comunicato e vedrà che cito Legambiente per ciò che riguarda i Piani di risanamento che i sindaci sono obbligati a predisporre e adottare. E faccio riferimento a direttive comunitarie e decreti di recepimento sistematicamente ignorati dagli amministratori locali. Quindi non cito la sua associazione in riferimento allo studio del Comune di Vicenza, che peraltro ognuno può recuperare in rete. Cito Legambiente a ragion veduta, perchè da un bel pò di anni mi occupo della violazione della legge specificamente su questo aspetto, e, finora, Legambiente, almeno Veneto, non ha mai menzionato questo aspetto - che per me è fondamentale. Ecco perchè scrivo che Legambiente lo sa, ma non lo dice. Non oso pensare che Legambiente non sia a conoscenza delle leggi in materia. Peraltro, è estremamente significativo che sia il giornalista di Vicenzapiù, che lei, non abbiate compreso il nodo del problema che ho posto nel mio breve comunicato. Le assicuro che non è il primo dei documenti che ho prodotto sull'argomento. Cordiali saluti, Maria Grazia Lucchiari». 

Ecco, e lo conferma il tirare in ballo VicenzaPiù (per cosa? Per aver pubblicato quello che ci si chiedeva di publicare?), la polemica, lecita, tra le due associazioni distrae entrambe, alla ricerca del futile primato per il "merito" di aver denunciato, dal vero problema: chi ha causato l'eventuale problema, cosa e chi stia facendo o non facendo per  risolverlo.

E allora ripetiamo a conclusione dello scambio di missive quello che avevamo scritto ieri: «ci auguriamo che Legambiente e tutte le associazioni che hanno a cuore l'ambiente, dopo aver chiarito eventuali fraintesi, si alleino con le associazioni dei consumatori, Aduc e le altre, per affrontare il problema cercando alleanze consapevoli anche con le pubbliche amministrazioni e con gli imprenditori per la complessità del problema che tocca anche il lavoro e per iniziare a risolverlo. Di petto e non solo mediaticamente».

Contatteremo, quindi, oggi stesso e per nostro conto,  «anche la Valbruna e l'amministrazione di Vicenza, oggi silenziose anche se tirate in ballo e a cui chiederemo, in primis, se lo studio a cui fa riferimento l'Aduc e a lei, come a noi, ignoto, esiste realmente e, se sì, con quali informazioni più specifiche. Per poi capire perchè, comunque, ci si limiti anche a Vicenza, come, purtroppo, ovunque in Italia (uno per tutti il caso Ilva, di cui la Valbruna è socia, sia pure di minoranza), a limitatissime attività di blocco del traffico e "spegnimento" dei camini quando anche chi non ha occhi e olfatto sa che l'inquinamento è solo peggiorato dall'abuso delle auto, ma non è certo determinato da questo tipo di mobilità».

Giusto Aduc Veneto? Giusto Legambiente Vicenza?

Lottare per una giusta causa è lodevole, ma per farlo veramente è importante prima individuarei veri interlocutori.

Grazie.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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