Lega, è guerra tutti contro tutti
Venerdi 29 Aprile 2011 alle 10:13 | 4 commenti
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Lega, è guerra tutti contro tutti
Filippi impallinato. Schneck assediato. Patto Busetti-Finozzi con la Dal Lago per spartirsi Provincia e Comune
A poco più di due mesi dall'elezione nient'affatto bulgara di Maria Rita Busetti a segretario provinciale della Lega Nord, il partito padano a Vicenza vive una resa dei conti all'ultimo sangue. La "compattezza" ufficiale è, come da manuale, solo di facciata, imposta dalla Busetti con una circolare interna che mette la museruola agli iscritti vietando la libera esternazione pubblica.
Evidentemente non si vuole una replica del caso di Davide Lovat, cacciato per aver osato sfidare i maggiorenti del Carroccio berico sostenendo la candidatura del "ribelle" Roberto Grande (40% del partito).
Ma è la realtà è ben diversa, e passa per la questione Cis. I consiglieri provinciali leghisti Sbicego, Roman e Zanini, unendosi alla fronda degli ex An nel Pdl, hanno votato contro la linea del presidente della Provincia Titti Schneck, mandandolo su tutte le furie. I tre (definiti "eroi" da Lovat) sono ascrivibili all'area dei "ribelli" e dell'assessore regionale Roberto Ciambetti (che al congresso aveva rotto con l'onorevole Manuela Dal Lago per appoggiare la rivolta Grande-Lovat). Schneck è assediato: l'ipotesi che va per la maggiore in questi giorni è che sia la stessa Lega a volerlo cuocere a fuoco lento per farlo arrivare alle elezioni provinciali dell'anno prossimo con le ossa rotte e tirare così la volata alla Busetti per Palazzo Nievo. D'accordo in questo piano sarebbero ovviamente quest'ultima, il suo sponsor Marino Finozzi (assessore regionale inguaiato per truffa e con una società in fallimento, la Miver Srl) e la Dal Lago. Lei otterrebbe in cambio l'appoggio dell'intero partito alla sua candidatura a sindaco del capoluogo. Un'ambizione tutta da costruire, visto che allo stato non può contare sull'endorsement del Giornale di Vicenza, che anzi la snobba, i suoi amici confindustriali Amenduni e Ingui sono deboli e lo sfidante Variati, fiancheggiato sottobanco da Lia Sartori e dai sartoriani del Pdl, è sempre più forte.
Nel breve periodo, tuttavia, l'obbiettivo è far fuori Schneck. La sua vecchia corrente è alla canna del gas. Stefano Stefani ormai conta poco (il suo candidato, Carlo Fongaro, ha preso una sonora batosta al congresso). Ma è soprattutto l'ex pupillo di Stefani, il giovane senatore Alberto Filippi, la pedina da eliminare. Filippi è caduto vittima della lotta incrociata, oltre che della propria insipienza: sul Cis si è fatto usare e scaricare. Con lo spauracchio dei ribelli anti-Cis, ha concorso a fare eleggere la Busetti affiancandosi alla Dal Lago e Finozzi, e credeva di poter diventare il proconsole vicentino della fazione di Flavio Tosi (sindaco di Verona, corrente Maroni) contro l'altro fronte, quello del governatore Zaia, del segretario veneto Gobbo e, al vertice, del ministro Calderoli. Risultato: lo hanno sospeso dal partito in un consiglio "nazionale", cioè del Veneto, in cui tutti, all'unanimità , Tosi compreso, hanno votato per silurarlo. La sua posizione è imbarazzante non soltanto per il suo interesse diretto nel Cis, ma anche per il presunto coinvolgimento della sua Unichimica nel giro di fatture gonfiate col Grifo di Andrea Ghiotto (vicenda che lo ha messo sulla graticola mediatica di Report e Presa Diretta) ma anche col Cornedo di Emanuele Gonzato.
Politicamente morto Filippi, con Stefani azzoppato, Ciambetti isolato e Schneck in via di logoramento, a uscirne vincitrice del momento è la machiavellica Dal Lago.
Franco ha dovuto barcamenarsi per almeno due anni con un direttivo pesantemente condizionato dai franchi tiratori di Filippi e confrontarsi con un Filippi che ha battuto palmo a palmo le sezioni lega della provincia demonizzando Franco e fomentando risse contro gli uomini di Franco/Dal Lago.
Chi a Roma ha importanti incarichi politici trova difficoltà a tirare le redini di un partito che localmente aveva contro personaggi come Filippi, il quale peraltro aveva tanto tempo libero per tessere le proprie trame oscure (tanti se ne sono accorti dopo)!!
l'unico della lega vicentina che ultimamente ha fatto il commerciale sulla sua area chi è? Franco.
a Chiampo aveva un'industria di marmi vetusta ed in pessime condizioni, che non avrebbe mai trovato un acquirente.
Ci hanno fatto sopra un bel supermercato e sembra abbia incassato per l'area più di 2 milioni di euro.
non dite niente di questo? ce la prendiamo solo con Filippi?
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1- il trio Sbicego, Zanini, Roman, più che a Ciambetti fa capo a Paolo Franco (ex segretario provinciale)
2- al primo turno Grande ha preso 3 voti più di Fongaro, quindi non rappresenta il 40% dei leghisti, ma meno di 1/3. Non capisco perchè Fongaro e Stefani vengono definiti "sonoramente" sconfitti (tra l'altro Fongaro ha avuto 7 schede annullate)
3- se c'è qualcuno che ha subito una sonora sconfitta, questo è Paolo Franco.
Il suo vice Grande si è candidato con l'appoggio, anche se non ufficiale del segretario uscente Franco.
(Franco non si espone mai, manda sempre avanti qualcuno e lui muove i fili)
Il gruppo di Franco che ha governato per 3 anni la Lega vicentina al voto per il rinnovo ha ottenuto meno di un terzo dei consensi. Questa è stata una sonora batosta...