Le contro primarie di Vicenza: scrivete chi e perchè non volete come sindaco sul nostro profilo FB o a [email protected]
Domenica 10 Settembre 2017 alle 10:23 | 0 commenti
Ringrazio Italo Francesco Baldo per avermi suggerito un nuovo tipo di primarie, le contro primarie, e ne sviluppo l'idea. Mentre Forza Italia rimane isolata nel centro destra dalle ultime mosse di Lega Nord, FDi, Idea Vicenza e Vicenza ai Vicentini, il Partito Democratico è alle prese con le regole delle "primarie" per designare coram populo (salvo gli inciampi delle primarie col trucco di varie città ) il candidato alle amministrative del 2018. Per alcuni l'eletto, dal signore della politica locale, da consegnare ai cittadini perchè poi lo eleggano nel concreto (e, soprattuto, nel segreto di un'urna negli ultimi tempi molto meno governabile del passato) sarebbe stato ipoteticamente già individuato nei conciliaboli di potere futuro e di salvaguardia di quello passato, leggasi i dieci anni di Achille Variati.
A questa ipotesi non diamo ancora soverchia importanza, almeno finchè non dovesse pronunciarsi con chiarezza, se nza se e ma, l'attuale sindaco, da sempre restio a schierarsi prima che sia chiaro il vincitore.
Allora, e nel frattempo, vi proponiamo un nuovo modo per individuare il possibile candidato alla prima carica della città di Vicenza invece di far precedere le cosiddette primarie solo dagli incontri di partito (PD e piccoli altri da un lato, centrodestristi altrettanto spaccati dall'altro e M5S monolitico giocatore a tutto campo ma ad oggi difficilmente leggibile) e di poteri forti.
Tra questi mancherà , e come se mancherà , la Banca Popolare di Vicenza, ma non mancheranno in compenso alcuni "industriali" o affaristi che dir si voglia, i soliti più o meno noti, che trovano origine nelle composizioni, scomposizioni e ricomposizioni di gruppi fin dai tempi di Massimo Calearo.
Vicini in passato, la gran parte e a destra come a manca, alla BPVi o lontani, in minor numero, dal feudo di Zonin, ma sempre per ragioni altrettanto note, gli interessi, appoggeranno la compagine amministrativa che più li potrà gratificare sostituendosi, con ormai sempre più sottili distinguo (vedi il renziano Alfano) a quella con l'attuale (impercettibile?) K iniziale o proseguendone il percorso con la regola che "cambiando l'ordine degli addendi, la... somma non cambia", crisi economica a parte,
Anche le varie associazioni, oggi prone a Variati e catturate dalla presente amministrazione, continueranno a fare la loro parte, pur se in perenne conflitto di interessi (concetto vecchio...) con i loro fondamenti e la loro antica prassi di indipendenza dai partiti ma sperando, con ciò, di ottenere qualche cosa per i loro iscritti, per aprire il parco della pace ad iniziative economiche, rigorosamente cooperativistiche ora che le cooperative vere latitano, o per organizzare corsi e servizi in cui il concetto di volontariato sa spesso e tanto di voucher camuffati.
Il mondo culturale ufficiale, poi, si sente superiore all'assessore che pure dovrebbe "coltivarlo" e se pure dovesse contare numericamente in una società in cui i suoi numeri si riduconono agli emolumenti dei falsi direttori del Chiericati o alle prebende distribuite a pioggia da vari enti pubblici e para publici, non si sa mai bene come si esprimerà .
Ma di sicuro i premi (favori?) del passato e quelli promessi per il futuro dalle parti in corsa per governarlo orienteranno i "professionsiti" della cultura locale vista la lottizzazione perenne in cui (soprav)vive tra Cisa, Biblioteche e enti vari e stante lo stupro impunito della Fondazione Roi, ridotta, prima, a Società di (dis)investimento mobiliare e, ora, a sponsor delle mostre di Goldin, di sicuro valide come richiamo turistico "mordi e fuggi" per la città e giustamente proficue per le sue casse, visto che se ne accolla il rischio, fin troppo attenuato, però, dalle casse "parallele" gestite di fatto dal Comune che, incapace di fare anche da sè col suo assessore competente, è costretto a subappaltare lo sfruttamento delle sue bellezze e a convogliarne la pubblicità sui media locali per tenerseli amici (usiamo il plurale per decenza...).
Eppure in casa Variati, secondo la vulgata ancora non ufficializzata, dicevamo, si spera di riproporsi, di continuare, quasi in senso dinastico e il delfino Jacopo Bulgarini d'Elci che è all'orizzonte ha già iniziato la sua personale campagna per essere il sindaco designato dopo essere stato il vice nominato.
Certo Otello Dalla Rosa sembra voler rompere le uova nel paniere del vicesindaco, ma la partita è ancora aperta, anche se magari qualcuno può pensare che qualche Renzi di casa stia preparando delle primarie teleguidate affiancandogli dei candidati di facciata (Giacomo Possamai e/o Antonio Marco Dalla Pozza) che possano convincere i democratici di provata fede che anche lui, il vice, non proprio un uomo di sinistra e neanche di quelal rosée, potrà essere convertito alla causa comune.
Allora, invece di perdere tempo a considerare chi il Partito Democratico e compagnia bella (?) cercherà di "far passare" alle primarie e in attesa che esca almeno un nome dal centro destra dopo i tanti già in ballo nel centro che si dice di sinistra ma che tanto assomiglia, tra i variatiani e i PD irregimentati almeno, a quello di destra, sarebbe bello cercare di designare con pubblico voto online chi i cittadini non vorrebbero mai che fosse candidato tanto, poi, Grillo style?, i capi potranno sempre cooptarlo tra gli "eletti".
Potreste scrivere, ecco l'idea di Italo Francesco Baldo, a [email protected] o commentare il post di questa nota su Facebook, indicando almeno tre nomi "sgraditi" dai cittadini vicentini che hanno diritto al voto.
Così forse sapremo, almeno tra i lettori di VicenzaPiù o fra i frequentatori di FB, chi non è gradito per la futura carica.
Questa dovrebbe veramente segnare un cambiamento e non una continuità , visti i risultati, poiché, ma questo è il mio personalissimo parere espresso su questa testata che ospita tutte le opinioni prima di esprimere la sua, chi non sa tenere in ordine e nell'alveo dei valori fondamentali la propria città non è degno di governarla ancora.
Ma neanche di fare opposizione visto che chi poteva farla non l'ha fatta salvo poche eccezioni sempre evidenziate su VicenzaPiù, che sta anche segnalando chi, pur aderendo a gruppi politici o movimenti già presenti in Sala Bernarda, sta chiaramento dicendo cosa vuol fare e cosa, del vecchio, non vuol rifare.Â
Sia questo o un altro, diverso, il criterio per la designazione di chi non deve essere nemmeno candidato sindaco scrivete o postate chi sono per voi i primi (ultimi?) tre della città e perchè. Grazie.
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Ai lettori le, parziali, sentenze che, nel rispetto della privacy, pubblicheremo: le più belle e le più... brutte.
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