Langella a Sbrollini: vittoria Sì nel voto ricatto non è un bene. Bisogna decidere con chi stare
Sabato 15 Gennaio 2011 alle 23:17 | 0 commenti
Giorgio Langella (PdCI, FdS) ci invia una replica all'onorevole Daniela Sbrollini (Pd), che pubblichiamo.
Ho letto l'intervento dell'on. Sbrollini sul risultato del referendum di Mirafiori. Non sono assolutamente d'accordo con quanto afferma. La vittoria del si a un referendum che era un ricatto non è un "bene".
E il "rispetto" per chi ha votato no diventa quasi offensivo, una sorta di "comprensione" verso chi si ritiene abbia sbagliato. Chi ha votato no l'ha fatto perché rifiuta di piegare la schiena e accettare i ricatti di Marchionne e soci. Dimostra un coraggio grandioso che merita molto più di un semplice, benevolo, "rispetto". Â
Ma l'on. Sbrollini è in linea con il suo partito. Vorrebbe stare con Marchionne ma anche con gli operai. Un'ambiguità di posizione che serve solo a giustificare e approvare le imposizioni di Marchionne. Il fatalismo, poi, che rilevo nelle affermazioni sull'attesa del rispetto delle promesse da parte di Marchionne è imbarazzante. Soprattutto per chi dovrebbe, vista la poltrona che occupa in parlamento, operare nell'interesse dei lavoratori e non di quello dei padroni.
L'onorevole Sbrollini dica se ha ragione Marchionne o la Fiom. Dica se il 28 gennaio starà a casa o sarà con i lavoratori in sciopero. Ormai è tempo di decidere da che parte stare.
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