La prossima udienza del processo Marlane Marzotto è stata fissata per il giorno 8 giugno
Venerdi 20 Aprile 2012 alle 21:09 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario provinciale PdCI FdS Vicenza - La prossima udienza del processo Marlane Marzotto (solo la terza dopo 18 anni per arrivare al dibattimento, n.d.r.) è stata fissata per il giorno 8 giugno. Tra più di un mese. Bisogna ancora aspettare ... tanto sono gli operai e le loro famiglie che lo devono fare. Devono avere "pazienza". Agli imputati eccellenti questa lentezza probabilmente va bene (Nella foto l'aula del tribunale di Paola).
E' quello che vogliono. Un processo lungo, talmente lungo da non finire mai. Alla faccia del "processo breve" tanto auspicato dai servitori del precedente governo (avvocato Ghedini, difensore di qualche imputato eccelente a Paola, in testa). Un "processo eterno".
Le prime notizie che giungevano dal processo Marlane-Marzotto in corso al tribunale di Paola già ci raccontavano di lunghissimi interventi da parte degli avvocati che difendono gli "imputati eccellenti". Contestano tutto ... i capi di imputazione, i documenti depositati, la costituzione di parte civile ... mettono in dubbio procedure, evidenziano presunti stati di famiglia mancanti ... e parlano, parlano.
Lo fanno lentamente, per ore e ore. Una tattica (o strategia?) dilatoria per allontanare i momenti decisionali.
Una prima riflessione è, però, d'obbligo. E' sempre più evidente che non ci si vuole difendere "nel processo" ma "dal processo". Questo è l'obiettivo della difesa. Un obiettivo che dimostra poca voglia di giustizia e, anche, poco decoro.
Siamo vicini ai lavoratori superstiti della Marlane e alle famiglie di chi è morto. Continueremo, assieme a loro, a pretendere che venga fatta giustizia.
La lentezza del dibattimento non ha nulla di giusto né di equo.
Chiediamo a chi ha il potere di farlo (dal Presidente della della Repubblica Napolitano al ministro della Giustizia everino) di avere anche il "volere" di permettere ai lavoratori della Marlane e ai loro familiari di ottenere quella Giustizia per la quale stanno lottando da oltre 15 anni. E' un loro diritto. E' un dovere di ognuno.
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