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La presidentessa della refurtiva: la figlia di B., anzi è B. con la parrucca bionda

Di Redazione VicenzaPiù Sabato 16 Luglio 2011 alle 01:02 | 0 commenti

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di Marco Travaglio, Il Fatto Quotidiano

Siccome è la figlia di B., anzi è B. con la parrucca bionda, Marina B. merita la massima considerazione. Esaminiamo dunque i migliori passaggi della sua intervista al suo dipendente Giorgio Mulè, direttore di Panorama (gruppo Mondadori, presieduto da Marina B.), contro De Benedetti e i giudici che han condannato la Fininvest presieduta da Marina B. a risarcirlo per lo scippo della Mondadori presieduta dalla stessa Marina B. Posto che Fininvest è lo scippatore, De Benedetti lo scippato e Mondadori la refurtiva, e posto che, senza la sentenza comprata, Mondadori e dunque Panorama apparterrebbero a De Benedetti, questo è caso di ricettazione e riciclaggio giornalistico: la presidente del gruppo scippatore usa la refurtiva per sparare sul gruppo scippato. Un po' come se un topo di appartamenti rubasse un televisore in una villa e poi lo lanciasse sulla testa del derubato.

1. "Non chiederemo di sospendere il pagamento alla Cir perché avremmo dovuto chiederlo agli stessi giudici che hanno emesso questa sentenza. Non sarebbe stato possibile attendersi qualcosa di diverso da un semplice no". Marina B. dev'essere una patita del non-sense: in primo grado la Fininvest chiese la sospensiva al Tribunale di Milano che l'aveva condannata a 750 milioni e quello rispose un semplice sì (il presidente era il fratello di un ex deputato FI).
2. "In Italia non esiste più la certezza del diritto... Si sono piegate le regole del diritto a logiche che sono totalmente estranee ai criteri di equità". Mirabile descrizione del sistema messo in piedi negli anni ‘80 dalla Fininvest che ora presiede, con miliardi di fondi neri girati sui conti svizzeri degli avvocati Fininvest - Previti, Pacifico e Acampora - comunicanti con quelli di alcuni giudici romani pagati per dare ragione a chi aveva torto (per esempio, la Fininvest).
3. "Ci hanno già provato in passato con altri tentativi di esproprio più o meno mascherato. Pensi ai referendum per cancellare le nostre tv...". Quel referendum non è mai esistito: nel '95 si votò per ridurre gli spot nei film e introdurre una minima antitrust, peraltro già fissata nel '94 dalla Consulta. Naturalmente vinse il No grazie alla campagna Fininvest, che secondo la Consulta avrebbero dovuto avere una rete in meno.
4. "... o alle leggi che giravano sempre intorno allo stesso obiettivo: farci sparire". Quali leggi? In materia di tv ne abbiamo avute quattro: i decreti Berlusconi imposti da Craxi annullavano le ordinanze dei pretori; la Mammì imposta da Craxi (pagato con 21 miliardi da Fininvest) regalava all'amico B. tre reti tv, quante nemmeno nello Zambia; la Maccanico prolungava sine die il monopolio incostituzionale delle tre tv Fininvest; la Gasparri, basta la parola. Ma forse Marina crede di vivere in America o in Europa.
5. "Abbiamo resistito e via via sviluppato anticorpi molto efficaci". Tipo le mazzette ai politici, ai giudici, ai testimoni, ai finanzieri...
6. "Per colpire mio padre si colpisce un gruppo che dà lavoro a 20 mila persone". Solo che molti, senza la sentenza comprata, lavorerebbero ancora per De Benedetti.
7. "Per appiccicare a mio padre l'etichetta di corruttore si rispolvera il teorema del ‘non poteva non sapere', demolito da numerose sentenze". Per la verità la Cassazione ha condannato Previti & C. per la sentenza Mondadori comprata con soldi Fininvest "nell'interesse e su incarico del corruttore... a conoscenza della corruzione del giudice": cioè il suo Papi.
8. "Un giudice è risultato colpevole di corruzione, ma gli altri due non sono stati corrotti".Quello sbadato di Previti lascia sempre le cose a metà.
9. "Mio padre ci ha dato coraggio: ‘Andate avanti, ci sarà pure un giudice a Berlino che riconoscerà la totale correttezza dei nostri comportamenti'". Questa sì che è una notizia: non è che, niente niente, Papi medita un lodo Berlino per spostare il processo in Germania?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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