La Lega fa crack
Giovedi 29 Marzo 2012 alle 02:02 | 1 commenti
Scoppiano la polemica e la conseguente frattura nel Carroccio vicentino dopo le dichiarazioni del consigliere comunale Sabrina Bastianello, «nella funzione di componente in rappresentanza del gruppo Lega Nord all'interno della V^ Commissione», a favore di Isabella Sala come presidente della stessa Commissione Consiliare "Servizi alla Popolazione" in quota Pd. Se Patrizia Barbieri, l'altra consigliere donna della Lega non è raggiungibile, è palese la contrarietà e il fastidio del capogruppo Daniele Borò e del quarto consigliere, Paolo Mazzuoccolo, nei confronti delle scelte pubbliche di Bastianello.
«Siamo contrari alla candidatura della signora Sala anche se a lei - dichiarano i due esponenti leghisti in perfetta sintonia fra di loro - va tutto il nostro rispetto come persona. Rimaniamo increduli per quello che leggiamo e rimaniamo senza parole dopo le telefonate che ci sono giunte e dopo le richieste di spiegazioni degli amici della Lega Nord, che non capiscono l'atteggiamento della consigliera negli ultimi tempi, dagli scivoloni sugli zingari buoni fino a questa presa di posizione che coinvolge altri componenti del gruppo consiliare Lega Nord completamente all'oscuro di tutto e assolutamente contrari a tale candidatura.»
Capogruppo Borò e consigliere Mazzuoccolo chiamano in causa anche il segretario cittadino, Carlo Rigon, quando ne chiedono «l'intervento perché crediamo che sia all'oscuro di tutta questa vicenda, anche in virtù del fatto che non siamo stati informati dalla stessa Bastianello della sua infelice uscita, perché, se cosi non fosse, crediamo ci sarebbe da fare una riflessione su quale debba essere il ruolo della Lega Nord, sulle sue peculiarità e sulle sue aspettative a Vicenza da qui a fine mandato e in previsione delle prossime elezioni amministrative.»
Sta, quindi, alla segreteria della città , espressa da un allora almeno apparentemente strano mix Manuela Dal Lago - Alberto Filippi, rispondere a quello che sembra un attacco non solo a Sabrina Bastianello, che si era espressa a nome dell'intero gruppo, imprudentemente o col consenso del vertice locale del partito sarà Rigon a farlo capire con le mosse che farà dopo le sollecitazioni di Borò e Mazzuoccolo.
I due rincarano la dose politicamente quando ricordano alla consigliera Bastianello che «la Lega Nord è partito di lotta e non affine a qualsiasi tipo di inciucio con l'attuale amministrazione: nel 2008 ci siamo presentati quale forza di opposizione e questo è l'unico vincolo che dobbiamo avere con questa maggioranza per il rispetto degli elettori della Lega Nord che si sentono confusi da queste prese di posizione. Nel caso in cui non fosse farina del suo sacco le consigliamo di cambiare interlocutore, perché evidentemente non Leghista, ma molto democristiano, molto lontano dai veri leghisti ... Noi per il rispetto che abbiamo nei confronti dei cittadini che ci hanno dato la loro fiducia diciamo ad alta voce che siamo contrari a queste discutibili prese di posizione e gridiamo agli amici Leghisti che eravamo all'oscuro dell'intera vicenda. L'unico ruolo da qui a fine mandato sarà quella di una opposizione dura, limpida e senza sospetti.»
Parole dure e chiare quelle della componente maschile della Lega nord in consiglio comunale. Parole inattese prima del boato che provocheranno ma anche segno di grossi movimenti in atto tra le varie componenti politiche della città , con un Variati orientato a proporsi come il monarca senza alternative grazie allo sfaldamento da lui progettato del Pd, all'implosione di quel che resta del Pdl e alla caccia alla candidatura, tristemente, sicura in una città che nel 2013 vedrà ridursi di un quarto il numero dei consiglieri. La posizione di Borò e Mazzuoccolo ha, almeno, un pregio, quello di essere chiara in una politica cittadina e nazionale basata sul compromesso eterno e per pura convenienza.
Perché se verrà eletto, come oggi appare ineluttabile, il prima democristiano, poi democratico, ora civico, ma sempre ... Variati, è vitale che in Consiglio comunale arrivi almeno una pattuglia di consiglieri di vero controllo dell'operato della maggioranza o, meglio, del suo unico dominus. Che oggi impera e sguazza nell'assenza di voci critiche per il bene della città e non solo per continui mercanteggiamenti. Il male assoluto in Italia non è stato Silvio Berlusconi, ma l'assenza di un'opposizione reale e credibile. E che Roma sia lo specchio del Paese lo dimostra la Vicenza attuale.Accedi per inserire un commento
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