La Fiat ha mentito, Langella: aveva ragione la Fiom
Lunedi 17 Settembre 2012 alle 13:28 | 0 commenti
Giorgio Langella, Segretario regionale PdCI FdSÂ -Â E cosi' la Fiat ha mentito. I "famosi" 20 miliardi da investire in Fabbrica Italia non ci sono piu'. Ricordiamo i referendum-ricatto di Pomigliano e di Mirafiori? E le prese di posizione di personaggi come Ichino, Fassino, Chiamparino, Renzi, Cota, Berlusconi e tanti altri a favore del nulla imposto dalla Fiat in cambio dei diritti dei lavoratori? Ricordiamo le polemiche di Bonanni contro la Fiom? Ricordiamo l'arroganza di Marchionne e della famiglia Agnelli? Ricordiamo?
Si diceva, allora, che i lavoratori che scioperavano erano lavativi. Si incensava la Fiat e il suo piano di investimenti. Venti miliardi ... mai visti. E che mai si vedranno. Un piano mai presentato e mai conosciuto. Oggi si sa. Le promesse di Marchionne e dei proprietari della Fiat erano vuote. Un "nulla" che serviva solo a giustificare la cancellazione dei diritti dei lavoratori.
Adesso il governo chiede "un chiarimento pubblico" alla Fiat. Chiedere chiarimenti non basta, bisogna agire. Subito.
Si pretenda che la Fiat mantenga la parola e, in caso contrario, la si obblighi a restituire quanto lo Stato gli ha dato in tantissimi anni. Basta applicare la Costituzione.
L'articolo 41, infatti, stabilisce che "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà , alla dignità umana". E l'articolo 42 prevede che "La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale".
Dovrebbe essere chiaro che la Fiat, dopo aver usufruito di enormi quantità di denaro e facilitazioni pubbliche, sta operando in aperto contrasto con l'utilità sociale di impresa. Il governo faccia applicare le regole costituzionali. La Fiat non può essere guidata da personaggi chiaramente incapaci come Marchionne né può essere di chi ha a cuore solo il proprio portafoglio. La Fiat è dei lavoratori.
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