Interrogazione Pettenò: Cis Spa, serve chiarezza
Venerdi 28 Maggio 2010 alle 19:32 | 0 commenti
Pietrangelo Pettenò, Federazione della Sinistra, Prc, PdCI -- Interrogazione presentata il 28 maggio 2010 dal consigliere Pietrangelo Pettenò
Premesso che,
nell'anno 1988 è stata costituita la società "CENTRO INTERSCAMBIO MERCI E SERVIZI - C.I.S." S.p.A., avente molteplici soci (fra cui la Provincia di Vicenza, la Società per Azioni Autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova, la Banca Popolare di Vicenza, la C.C.I.A.A. di Vicenza, la Fiera di Vicenza spa, vari Comuni, etc.), nonché destinataria di notevoli risorse finanziarie stanziate dalla Regione Veneto attraverso la sua "finanziaria" Veneto Sviluppo
Tale società aveva come scopo sociale la costruzione di un polo logistico integrato per lo scambio di merci gomma/ferrovia.
Per tale finalità la società C.I.S. ha acquisito dei terreni nel Comune di Montebello Vicentino, ai confini con il comune di Montecchio Maggiore. Nel corso degli anni la società C.I.S. ha accumulato ingenti perdite, senza addivenire alla costruzione del centro interscambio merci. Per sopperire alle ingenti perdite, la società ha ceduto, tramite bando di gara, a un privato la proprietà dei terreni. Con l'arrivo del privato e con l'approvazione del Pati dei Comuni di Montebello Vicentino, Zermeghedo, Montorso Vicentino e Gambellara, c'è un sostanziale cambiamento nella destinazione di uso dell'area denominata C.I.S.: da centro logistico a megacentro commerciale. Questo in netto contrasto con la programmazione provinciale descritta nel PTCP. La possibilità della nascita di un megacentro commerciale ha scatenato le reazioni dell'Ascom, che ha acquistato una intera pagina del quotidiano Il Giornale di Vicenza denunciando il fatto e adombrando che tutta l'operazione sia poco trasparente e a vantaggio di speculatori immobiliari.
il sottoscritto chiede alla Giunta Regionale
se vi siano responsabilità di natura penale correlate al fatto che - nel corso di più di vent'anni - la società C.I.S. (con capitale a maggioranza di enti pubblici) non è riuscita ad adempiere alla realizzazione di quanto previsto nel suo statuto (accumulando altresì una passività enorme);
se il cambio di destinazione d'uso dell'area C.I.S. non sia - come paventato dall'Ascom di Vicenza e da altri soggetti istituzionali - una speculazione immobiliare;
se non sia doverosa la massima trasparenza nei confronti dell'operato di una società per la quale la Regione si appresta ad avviare l'istruttoria per concedere un prestito obbligazionario convertibile in cinque anni, investendo svariati milioni di euro.
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