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Inquinamento a Vicenza causato da Valbruna? Chiamata in causa Legambiente "becca" Aduc. Ma ora bisognerà chiedere a Comune e azienda

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 31 Gennaio 2016 alle 16:08 | 1 commenti

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Maria Grazia Lucchiari, delegata regionale dell'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori), ieri, sabato, denunciava non solo che «il 55% dell'inquinamento dell'aria su Vicenza è dovuto alle emissioni delle acciaierie Valbruna...» ma aggiungeva che significa «prendere in giro la popolazione con le limitazioni del traffico e le domeniche ecologiche»,  che «i piani farlocchi che agitano i sindaci non sono quelli previsti dalla legge», che, infatti, «la legge europea e italiana... obbliga, a dotarsi del Piano Strategico di risanamento dell'aria» e che questo «significa Valutazione ambientale strategica (Vas) con azioni su tutte le fonti di inquinamento e in sinergia con tutti gli altri piani che incidono sull'ambiente e lo sviluppo del territorio, con monitoraggi e partecipazione e informazione alla popolazione che è la diretta interessata». E la delegata Aduc Veneto, dulcis in fundo, concludeva la sua, finora tecnicamente credibile, accusa così: «Lo sa pure Legambiente, che se ne sta zitta».

Ma Legambiente non sta zitta oggi, per lo meno per bocca di Adriano Battagin presidente del locale circolo, che, dopo averci letto, ribatte che «caro direttore, sarà nostra cura contattare Aduc per verifiche e chiarimenti, ma la pregherei di pubblicare che di questo fantomatico studio del Comune noi non ne sappiamo assolutamente nulla, sempre che questo studio esista davvero.  Legambiente non fa sconti a qualcuno per qualche ragione, quel che deve dire lo dice con chiarezza e questo da sempre sia a livello locale che nazionale».

Nel frattempo faremo anche noi i passi relativi col nostro collaboratore Matteo Moschini non solo nei confronti di Aduc e Legambiente, di cui abbiamo riportato volentieri la pronta reazione del suo circolo locale, anche se la "denuncia" dell'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori argomenta su leggi italiane ed europee e, quindi, parrebbe riguaradre livelli superiori.

Contatteremo domani Aduc e Legambiente ma anche la Valbruna e l'amministrazione di Vicenza, oggi silenziose anche se tirate in ballo e a cui chiederemo, in primis, se lo studio a cui fa riferimento l'Aduc e a lei, come a noi, ignoto, esiste realmente e, se sì, con quali informazioni più specifiche.

Per poi capire perchè, comunque, ci si limiti anche a  Vicenza, come, purtroppo, ovunque in Italia (uno per tutti il caso Ilva, di cui la Valbruna è socia, sia pure di minoranza), a limitatissime attività di blocco del traffico e "spegnimento" dei camini quando anche chi non ha occhi e olfatto sa che l'inquinamento è solo peggiorato dall'abuso delle auto, ma non è certo determinato da questo tipo di mobilità.

E ci auguriamo che Legambiente e tutte le associazioni che hanno a cuore l'ambiente, dopo aver chiarito eventuali fraintesi, si alleino con le associazioni dei consumatori, Aduc e le altre, per affrontare il problema cercando alleanze consapevoli anche con le pubbliche amministrazioni e con gli imprenditori per la complessità del problema che tocca anche il lavoro e per iniziare a risolverlo.

Di petto e non solo mediaticamente. 


Commenti

Inviato Domenica 31 Gennaio 2016 alle 17:16

Ci risiamo, le solite storie dello scaricabarile POLITICO e partitico. Un piano per Vicenza, non esiste. Esiste il Piano Acustico, propagandato dall'Assessore Dalla Pozza, ma non è operativo perché nessuno lo conosce. Esisteva l'Arpav, ma è stata cancellata! A Legambiente a suo tempo ci siamo impegnati per evidenziare il problema VICENZA. Abbiamo contrastato il Mal d'Aria, la segagione di Piante senza ragione, pagato di tasca nostra l'indagine sui platani. Poi vennero le promesse elettorali dei candidati e non se ne fece nulla. Intanto: Vicenza è la città più inquinata d' Italia, una delle più rumorose, a pericolo esondazioni da sempre. Queste Associazioni (io c'ero) invece di litigare o dare la colpa alla Valbruna, dicano cosa vogliono e quale potere hanno per RINNOVARE L'AMBIENTE. Fin che il medico pensa, l'ammalato muore! Mala tempora currunt.
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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