Inondazioni, nutrie e animalisti. Caretta, Berlato e Filippi depositano un esposto
Venerdi 12 Novembre 2010 alle 09:31 | 0 commenti
Federfauna - Anche le tane delle nutrie tra le possibili cause delle inondazioni. Le amministrazioni avviano piani di controllo ma gli animalisti li fanno saltare. Sergio Berlato, FederFauna e Confavi chiedono ai Magistrati di verificare e punire le eventuali responsabilita'.
"Mi sono sentito dire che gli argini che si sono rotti sono conseguenza delle nutrie e delle volpi che hanno creato le loro tane negli argini e che nessuno ha mai dato alle autorita' competenti gli strumenti per intervenire per eliminare tali tane".
Lo ha detto Guido Bertolaso, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nonche' direttore del Dipartimento della Protezione Civile, quando il 10/11/2010 ha riferito alla Camera dei Deputati sui recenti eventi alluvionali. Tali eventi hanno causato, oltre a 7 vittime, l'allontanamento dalle abitazioni di migliaia di persone, gravi danni alle infrastrutture, allagamenti, esondazioni, smottamenti, frane e notevoli disagi alla viabilita'. La responsabilita' dell'accaduto ovviamente non sara' imputabile solo alle nutrie: in Veneto si e' parlato dell'abuso del territorio che ha accompagnato il grande sviluppo della regione negli ultimi decenni. Tuttavia vi e' ampia documentazione attestante che la nutria (Myocastor coypus), detta anche comunemente castorino, mammifero roditore originario del Sud America, oltre a danneggiare le produzioni agricole, scava lunghi cunicoli mettendo percio' a rischio idraulico soprattutto i piccoli corsi d'acqua pensili in cui la profondita' della tana puo' superare la meta' della larghezza arginale. E sarebbero proprio tali danni che hanno reso necessaria da parte di diverse Amministrazioni l'adozione di misure per il suo contenimento. I provvedimenti pero' sono sempre stati avversati dalle associazioni animaliste, prima fra tutte la Lac, ma anche l'Enpa, la Lav ed altre, che hanno presentato in piu' occasioni ricorsi al Tar ed ottenuto talvolta la sospensione degli stessi. Essendoci specifici articoli del Codice Penale tesi a punire chi cagiona una inondazione, ma anche chi, con la propria azione od omissione colposa, fa sorgere o persistere il pericolo di un disastro, FederFauna e Confavi hanno deciso di presentare un esposto presso tutte le Procure competenti, per chiedere alla Magistratura di verificare l'eventuale sussistenza di estremi di reato e, di conseguenza, di procedere con gli opportuni provvedimenti nei confronti di chiunque ritenga responsabile. Il documento, che rechera' la firma del Segretario Generale di FederFauna Massimiliano Filippi, del Presidente di Confavi Maria Cristina Caretta, nonche' dell'europarlamentare Sergio Berlato, sarebbe gia' stato stilato ed oggi a Bologna si terra' una riunione per avviarne il deposito tramite l'avvocato Massimiliano Bacillieri, gia' responsabile dell'ufficio legale di FederFauna e legale di fiducia di Berlato nell'azione contro i traffici di randagi da parte di alcune associazioni animaliste.
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