La "giungla di chi tutela migliaia di soci di BPVi e Veneto Banca": Barbara Puschiasis imita Trump e urla contro VicenzaPiù, Franco Conte di Codacons replica al legale "anonimo"
Sabato 25 Febbraio 2017 alle 00:23 | 6 commenti
Abbiamo pubblicato stanotte molto prima dell'alba il secondo articolo della nostra «indagine sulla "giungla di chi tutela migliaia di soci di BPVi e Veneto Banca"» in cui pubblicavamo la lettera di un legale "concorrente", come lui stesso correttamente si definiva, che rendeva nota tramite [email protected] «la prima reazione con tanti attacchi e qualche difesa» al nostro invito a rispondere alle domande su come e a quali costi e condizioni legali e associazioni realmente tutelino i soci traditi dalla vecchia Banca Popolare di Vicenza e dalla altrettanto mal gestita Veneto Banca. Sapevamo di smuovere un mare di interessi in cui sotto acque a volte limpide c'è tanto fango che aggiunge agli errori della gestione di banchieri con i soldi altrui alla Gianni Zonin gli olezzi dello sciacallaggio sulla pelle della povera gente depredabile ancora del poco che le rimane.
Ma evidenziare accanto a pozze d'acqua ancora pulite la melma di chi specula su migliaia di vicentini e veneti è solo il nostro dovere di cronisti, lo stesso che ci ha portato, da soli e aggrediti in ogni modo a partire dalle risorse economiche, a raccontare dal 13 agosto 2010, per poi raccogliere il lavoro aftto in "Vicenza. La città sbancata", le crepe crescenti della Popolare vicentina, le colpe dirette dei gestori e dei vertici collusi del mondo imprenditoriale, le complicità politiche e le accondiscendenze dell'intero sistema di potere locale, recentemente denunciate, anche se solo una volta, da Jacopo Bulgarini d'Elci, vice in Comune di Vicenza del simbolo vivente di quel potere, Achille Variati.
C'è chi, dopo l'inizio della nostra indagine e dopo, soprattutto, la lettera shock di ieri (in parte credibile, in parte un'autoaccusa) starà meditando sui vantaggi del silenzio, sperando in una celere fine della nostra attenzione, o su nuovi metodi di attacco a VicenzaPiu.com, ma c'è anche chi ha urlato e ha strepitato al telefono contro di noi, colpevoli forse del reato di lesa maestà .
Ha urlato alla Donald Trump e ha ripetutamente e istericamente riferito a noi frasi scritte invece nella lettera del suo collega e "concorrente", facendoci temere che, se è così che (non) capisce anche gli atti legali, ben poche speranze potranno riporre in lei i suoi clienti o i suoi associati, ma continua a non rispondere a precise domande fatte via mail tale avvocatessa Barbara Puschiasis presidente della Federconsumatori Friuli, neanche fosse una novella Renato Bertelle, anche lui avvocato che esercita la professione pur essendo contemporaneamente (legalmente ma ben poco opportunamente) presidente di una associazione di soci della vecchia BPVi più o meno consistente (era fantomatica fino a pochi giorni visto che mai si riuniva e lo ha fatto solo dopo le nostre costanti "attenzioni").
Ma se ci sono coloro, avvocati e presidenti di associazioni, che, ancora, non rispondono perchè si sentono a posto con i propri tutelati o perchè stanno decidendo come rispondere o come zittirci, c'è anche chi, e lo preferiamo, replica con fermezza ma con trasparenza alle accuse e risponde di fatto alle nostre domande a tutela dei soci beffati all'inizio da chi li ha indotti in errore e ora beffabili da chi dice di volerli tutelare.
Ecco, quindi, dopo la lettera del professionista diventato noto a Vicenza per il flop della BPVi, che ha chiesto l'anonimato ma che si è firmato, la presa di posizione di Franco Conte, che è avvocato ma non esercita più e che presiede, quindi, senza possibili conflitti di interessi Codacons Veneto. Grazie, sperando che i più seguano il suo esempio di trasparenza a meno che altri non si sentano deontologicamente in pace con se stessi o... intoccabili.
Caro Direttore,
benissimo fare chiarezza nella giungla delle proposte di "assistenza" ai risparmiatori traditi dalle due popolari. La panoramica dell'avvocato anonimo, articolata, è in gran parte condivisibile. Respingo però virga ferrea (con una sbarar di ferro, ndr) quanto si riferisce al Codacons Veneto (con riserva di valutare le conseguenti iniziative)
Dice questo anonimo "Codacons e Adiconsum, approfittano della offerta di Atlante, per uscire comunque a testa alta. Suggeriscono infatti ai propri associati di aderire, avendo già incassato le quote associative (e, in alcuni casi, ulteriori importi per inviare lettere di reclamo prive di alcuna utilità ), senza in sostanza avere reso alcun servizio"
Prima precisazione: mai suggerito ai nostri associati di aderire alle proposte delle banche basta la nota pubblicata ibi il 23 c.m.
Seconda precisazione: introitiamo la normale quota di iscrizione che oltre ai normali servizi di assistenza include, per la circostanza, la preparazione di una lettera reclamo elaborata di concerto con l'interessato, assolutamente idonea a raggiungere gli obbiettivi di chiedere la restituzione della somma pagata per azioni taroccate, messa in mora e interruzione dei termini.
Ancora arbitrariamente dispregiativo "Le associazioni vivono di grandi numeri. Cento euro di iscrizione per mille iscritti significa 100 mila euro di incassi, abbastanza per pagare un anno di stipendio ad un impiegato che compila moduli e restare con un margine"
La quota d'iscrizione è pari a € 50/anno, spesso è per nucleo famigliare, da diritto ad una lettera di diffida-reclamo elaborata non da un impiegato che compila moduli, ma direttamente da me, che, avvocato dopo la pratica a Milano, ha avuto esperienza di oltre 35 anni da dirigente: di 9 anni nella Confindustria territoriale, 20 anni in importanti aziende d'Italia ( Confartigianato, Montedison, Finmeccanica, Bastogi, Aeritalia ...)
Insiste, offendendo, l'anonimo "Peraltro il vero obiettivo economico delle associazioni storiche era di potere avviare tavoli di conciliazione con le banche, ai quali potersi sedere in rappresentanza dei propri iscritti per potersi attribuire il merito degli importi corrisposti dalle banche e trattenersi una percentuale mediamente del 10% dei risarcimenti"
Mai prospettato costi di mediazione che non ci competono, anzi quando la causa o la mediazione può creare un utile precedente (causa pilota) ci facciamo carico di parte dei costi.
Ne va apprezzata comunque la sincerità quando riconosce "... ogni mia dichiarazione potrebbe essere interpretata (e neppure io mi sento di escludere che lo sia) come un tentativo di screditare i possibili concorrenti" E' vero ha screditato, ed anche se non siamo concorrenti, ha ecceduto nei confronti del Codacons Veneto
Essendo uomo del secolo scorso avrei dovuto sfidare l'anonimo a duello per le offese, mi limito però ad escluderlo dai cordiali saluti.
Franco Conte
Presidente Codacons Veneto
Egr. Direttore, leggo questo suo nuovo articolo di oggi e le mie perplessità aumentano.
Non conoscevo "VicenzaPiu" prima di fare parte della platea dei soci traditi da BPV, come penso la maggioranza dei friulani. Apprezzo perciò il lavoro che fate e tutte le informazioni sulla materia banche che in altra stampa non si trovano. Un bel lavoro, veramente e, suppongo, molto gravoso per le implicazioni che comporta.
Ciò che on capisco sono l'acrimonia e i riferimenti in mala fede verso l'Avv. Puschiasis dove lei, invece, loda il comportamento dell. Avv. Conte (che anch'io ho apprezzato) il quale rivendica nella sua bella replica di oggi onestà e correttezza nei confronti dei suoi associati. Onestà e correttezza che noi riscontriamo pienamente anche nell'operato dell Avv. Puschiasis e Federconsumatori Udine.
Qual'è la ragione di tale accanimento ??? Qualche cosa che noi soci non conosciamo e lei si o fatti personali ???
Mi piacerebbe molto ricevere una sua risposta.
Dispiace anche a me leggere ancora di questo accanimento contro l' avv. Puschiasis che stimo molto per il comportamento di correttezza che ha portato avanti in questi 2 anni nella vicenda della BPVI.
Mi dispiace molto di più leggerlo sul Vostro giornale che ormai ho imparato a consultare quotidianamente per avere informazioni di prima mano sulla malaugurata vicenda di Bpvi essendo coinvolto con i risparmi miei e della mia famiglia.
Pensavo che nell'articolo di ieri vi foste limitati a riportare solo quanto scritto dall' anonimo Sig.nessuno. Purtroppo oggi ho avuto la conferma che si tratta di un accanimento ingiustificato .... forse solo per fare più notizia o forse per gelosia di Noi Friulani che siamo riuniti tutti compatti nella Federconsumatori.
Inoltre sarebbe corretto leggere qualche contenuto concreto oltre ai titoloni acchiappasciacalli.
Se questa è la Vostra linea vorrà dire che bisognerà informarsi da qualche altra parte per avere notizie serie.
P.S. e dire che avevo anche acquistato il Vostro libro Vicenza la città Sbancata.... a 10 euro a copia ... quello non è un business ???
Emanuele
Gettare fango senza distinguo di certo non aiuta i risparmiatori disorientati prima traditi dalla banca e adesso da chi dovrebbe aiutarli a saltarne fuori.... anzi questo atteggiamento fa il gioco della BpVi. E allora mi chiedo qual' e" il Vostro interesse in tutto questo? Sicuramente pero' state dando un informazione distorta... sarà per quello che bisogna urlare per farsi sentire!
Firmato un' altra Barbara
1 - cosa costa una costituzione di parte civile nel processo
2 - cosa costa una querela o denuncia nei confronti di uno specifico dipendente della banca
3) cosa costa l'iscrizione all'associazione e quali servizi comprende
4) cosa costa l'assistenza per l'Arbitrato Controversie Finanziarie
5) cosa costa una causa civile sia di avvocato che di "carte bollate"
Dalle risposte a queste e altre domande, che i soci avranno già fatto o possono fare a chi li rappresenta, risulterebbe una oggettiva cartina geografica delle possibilità e un punto di partenza per scelte responsabili.
Per correttezza va segnalato che teoricamente gli avvocati non possono derogare dai minimi fissati dalla deontologia e sono minimi molto alti.
Ma questo non esclude possibilità di tariffe di particolare interesse, a parità di competenze, se i legali terranno conto dei volumi di casi nelle loro mani con magari problemi e profili simili e, quindi, meno onerosi, per loro, da gestire per gli studi che ogni situazione comporta.
Un'altra domanda importante da fare è se, nel mandato, esista espressamente il diritto di ripensamento, cioè quanto costi smettere di far causa o cambiare avvocato.
Tecnicamente l'avvocato lasciato avrebbe diritto al pagamento del lavoro svolto sino al divorzio, ma, siccome è un lavoro in progresso, è difficile da valutare a posteriori e senza accordi preventivi precisi che evitino poi ulteriori... mazzate.
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