Incontro in Regione contro le grandi opere e la rapina dei soldi pubblici coi progetti di finanza
Lunedi 6 Febbraio 2012 alle 19:25 | 0 commenti
Pietrangelo Pettenò consigliere regionale Federazione Sinistra Veneta - Vogliono realizzare la TAV e non riescono nemmeno a far correre i treni normali", questa potrebbe essere la sintesi a premessa dell'incontro oggi svolto in sede del Consiglio regionale, tra numerosi comitati popolari impegnati nella lotta contro le grandi ed inutili opere che deturpano il territorio e i consiglieri regionali della Federazione della Sinistra e del PD. La mattinata doveva essere dedicata all'approfondimento dei nodi legati alle "grandi opere", con particolare attenzione a quelle infrastrutturali ed alla mobilità (Valdastico, Pedemontana, Romea commerciale,...).
I relatori previsti erano Ivan Cicconi e Luca Mercatalli; un'occasione, aperta a tutti i consiglieri regionali, anche per una lettura ragionata degli ormai noti progetti di finanza, meglio detti "Project Financing", che sempre più si configurano come il "grimaldello" per i privati per portare a termini grandi affari, scaricando ogni rischio e costo sulle finanze pubbliche. Il seminario si è dovuto spostare ai primi di marzo (daremo presto notizia della nuova data) perché era impossibile raggiungere Venezia via treno, ma l'occasione non è andata sprecata. Numerosi rappresentanti di Comitati (dalla Valdastico, alla nuova Valsugana, alla Pedemontana, ai Comitati della Riviera del Brenta, ai rappresentanti dei movimenti NO TAV) e i consiglieri regionali Pietrangelo Pettenò, Laura Puppato, Claudio Fracasso, hanno colto l'occasione per stabilire i nodi centrali di una riflessione comune. Obiettivo e costruire un "tavolo permanente" per un percorso che faccia dei temi della tutela ambientale e del paesaggio, della mobilità sostenibile, della trasparenza e della partecipazione alle scelte rilevanti per il futuro del territorio, argomento di continuo confronto e consultazione. La contrarietà totale, senza se e senza ma, della Federazione della Sinistra, all'idea di occupazione che attraverso le "grandi opere", in particolare viarie, mira a liberare ulteriore territorio da consegnare alla cementificazione, è ben nota. Così come l'ostilità alla TAV, opera inutile ed ingiustificabile. Vi è la consapevolezza che oggi, un lavoro condiviso tra istituzioni e comitati popolari, possa favorire anche la messa in campo di proposte di alternativa concrete, utili alla stragrande maggioranza dei cittadini, compatibili con il fragile e ampiamente compromesso ambiente veneto.
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