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Il conferimento di Fiera di Vicenza alla IEG di Rimini: un "affare". Ma non per la nostra area che ci ha rimesso dal 2009 a oggi 38.3 milioni di euro: una torta per altri, vero Variati?

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Lunedi 7 Novembre 2016 alle 13:09 | 3 commenti

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Il 2016 ha visto la prima grande aggregazione tra enti fieristici con Italian Exhibition Group (IEG) nata dalla fusione di Rimini Fiera e Fiera di Vicenza e ora, contraddicendo le dichiarazioni al riguardo dell'assenza di disegni emiliano romagnoli fatte in Consiglio Comunale da Achille Variati e da Matteo Marzotto, sponsor convinto, il primo, e "beneficiario" certo, il secondo, del conferimento di Vicenza alla newco riminese, Il Corriere della Sera con Andrea Salvadori scrive: «il mercato attende il progetto della holding regionale che comprenderà Bologna, Parma e la stessa Rimini». E a dare ufficialità alla notizia che smentisce la Vicenza che ha "ceduto" la Fiera e che conferma i timori di quella che ne voleva sapere di più sul progetto emiliano romagnolo visto che la Regione stessa ha quote nelle varie fiere, ci pensa Antonio Bruzzone.

Il direttore generale di BolognaFiere, che si avvia a tornare all'utile realizzando nel 2016 un fatturato di circa 125 milioni, pari, per capirci a quello della appena nata IEG,  dichiara: «A inizio agosto abbiamo siglato una lettera d'intenti con Parma e Rimini con l'obiettivo di verificare la fattibilità di una newco attraverso la quale realizzare un'integrazione funzionale o addirittura societaria tra i tre quartieri... Entro la fine di novembre faremo le prime valutazione sul progetto affidato all'advisor Kpmg. A quel punto capiremo quali potranno essere i successi step...».

Ora KPMG richiama alla memoria un passaggio importante compiuto dall'amministrazione Variati nel 2009, un anno circa dopo il suo ritorno a Palazzo Trissino.

Nell'estate 2009, infatti, Immobiliare Fiera di Vicenza SPA, proprietaria dei padiglioni fieristici affittati per tre milioni di euro circa all'anno alla Fiera di Vicenza SPA, incorporò l'allora Fiera di Vicenza assumendone la denominazione.

Le valutazioni affidate sempre a KPMG, come risultano dal progetto di fusione allora depositato in CCIAA di Vicenza, davano alla Fiera di Vicenza, che veniva incorporata, un valore di 33 milioni di euro, mentre Immobiliare Fiera di Vicenza, che la incorporava, valeva 28 milioni di euro.

Complessivamente, quindi, la nuova società voluta dall'amministrazione Variati e dagli altri enti proprietari, quelli che oggi hanno "venduto" di fatto la Fiera vicentina al futuro mega conglomerato emiliano romagnolo, valeva alla sua nascita 61 milioni di euro.

Dopo la fusione per incorporazione si sono succeduti questi avvenimenti ufficiali: assegnazione di un appalto privato, senza gara, alla Maltauro per la costruzione di un mega padiglione da oltre 46 milioni di euro, indebitamento con la ora disastrata Banca Popolare di Vicenza per una cifra analoga, 40 milioni, e necessità, pena la consunzione, di procedere all'operazione IEG nonostante i risultati operativi siano sempre stati esibiti come ottimi dal presidente Matteo Marzotto e dalla giunta Variati. Fatto confermato anche per bocca di Michela Cavalieri, per la verità abbastanza contraddittoria nelle sue dichiarazioni tecniche nell'ultimo consiglio comunale secondo le quali la società andrebbe bene a parte problemi di conto economico e conto patrimoniale come se esistesse un terzo conto, forse quello politico, per giustificare dati non positivi secondo le (sacre) scritture contabili.

Ora, partendo da un valore di 61 milioni nel 2009 e nonostante le "ottime"gestioni che si sarebbero succedute nel frattempo con Roberto Ditri, prima, e, poi, Matteo Marzotto, ora non solo è stato necessario farlo ma per il conferimento Fiera di Vicenza è stata valutata complessivamente 22.7 milioni, quindi quasi un terzo di 7 anni fa: per la precisione 38.3 milioni in meno, una cifra molto simile a quella di 46 milioni dell'appalto, evidentemente poco fruttifero, dato a Maltauro se ci si è anche dovuti indebitare per 40 milioni con la BPVi per sostemerlo.
Se qualcuno sostiene che se le fiere orafe, brand di proprietà della fu Fiera di Vicenza, fossero state vendute singolarmente si sarebbe incassato molto di più (e le considerazioni sui posti di lavoro da salvare, quelli di Matteo Marzotto e del dg Corrado Facco a parte perchè già salvi e promossi, lasciano, lo si vedrà purroppo, il tempo che trovano), la cifra del conferimento, 22.7 milioni, non è stata neanche pagata in contanti, ma con "carta", il 19% , cioè, di un'altra società che è stata valutata 97 milioni circa.

Tutto è sicuramente lecito, per carità, ma altrettanto lecito è ora dedurre che la gestione dal 2009 della Fiera di Vicenza, politica e manageriale, è stato un flop da 40 milioni di euro e che l'operazione fatta con ben poche prospettive per quel che ne rimane a Vicenza, viste le considerazioni di CorSera, è un "affare", di sicuro, ma di certo non per la nostra area.

Non sarà un caso che a festeggiare il "dolce" affare ci siano (da sinistra) Lorenzo Cagnoni, Presidente IEG, Matteo Marzotto, Vice Presidente IEG, Corrado Facco, Direttore Generale IEG, e Roberto Rinaldini, noto pasticcere riminese.

Manca solo chi ha scelto gli ingredienti della torta, che, more solito (al solito modo, ndr), lanciato il sasso ha nascosto la mano?

Indovina, indivinello...


Commenti

Inviato Lunedi 7 Novembre 2016 alle 13:34

mi sembra molto alto il valore attribuito alla ex fiera di vicenza quello di 33 milioni di euro soprattutto perchè ne fatturava allora 29.
Inviato Martedi 8 Novembre 2016 alle 19:57

Nel periodo 2007-2010 ero consulente della Camera di Commercio Orafa di Istanbul (ho perso il lavoro per la Flottiglia....), ricordo che una cordata di orafi turchi era disposta a mettere 30 milioni di euro per il 50% della fiera, ma si sarebbero accontentati del 33% ovvero le quote della Provincia. Ne parlai con una persona all'interno della Fiera (che ora non riveste più alcuna carica), io non volevo portare avanti l'iniziativa (nonostante mi avessero offerto un compenso altissimo), perché uno della cordata era imparentato con Erdogan....
Inviato Martedi 8 Novembre 2016 alle 20:00

Dimenticavo...oltre al parente di Erdogan, tecnicamente era una missione impossibile...
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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