La domanda che viene spontanea, prima ancora di considerare attentamente il contenuto del testo apparso sulla stampa vicentina sulla necessità dell'approvazione immediata del nuovo statuto di IEG (di fatto la Fiera di Rimini in cui è confluita in stragrande minoranza quella di Vicenza, ndr) su cui il nuovo sindaco Francesco Rucco chiede tempo per poterlo esaminare, riguarda il comportamento dei due rappresentanti nel CdA IEG di Vicenza Holding (titolare della partecipazione e i cui soci sono il Comune di Vicenza, la Provincia di Vicenza e la Camera di Commercio vicentina), cioè il vice presidente Matteo Marzotto e Michela Cavalieri, già assessore al bilancio del comune di Vicenza nella Giunta Variati.
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Nonostante le grandi operazioni di maquillage che caratterizzano ogni competizione elettorale, riteniamo che Il giudizio sull'operato di un'amministrazione necessiti di un'analisi più approfondita rispetto a quella fornita dalla narrazione dei buoni propositi, soprattutto se a recitarla è chi incarna la continuazione di ciò che c'è stato prima: è così che esordisce nella nota che pubblichiamo Daniele Pedrazzoli, Coordinatore cittadino per la Città di Vicenza di Fratelli d'Italia e candidato al Consiglio comunale di Vicenza. Di solito, aggiunge Pedrazzoli, nelle campagne elettorali si mettono in mostra i gioielli, i risultati positivi della propria amministrazione.
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Oggi, martedì 29 maggio, il neo sindaco di Verona Federico Sboarina e il candidato sindaco di Vicenza Francesco Rucco si sono confrontati sulle "idee, le esperienze e i modelli di città affrontando in particolare i temi della sicurezza e della lotta al degrado urbano, la gestione dei servizi pubblici locali e le politiche di promozione culturale e turistica della città ". Abbiamo lasciato ad altri le "parole", i baci e gli abbracci elettorali al Garibaldi, ad altri, che sono tanti e ben attenti ai condannabilissimi like su FB di 12 candidati "fascisti" pro Rucco e non all'impresentabilità di almeno altrettanti candidati di centrosinistra, leader passati, presenti e futuribili inclusi, che hanno fatto e vogliono far parte del sistema che ha stuprato l'economia di Vicenza.
Il Corriere del Veneto, giovedì 17 c.m., ci racconta (conferma?) che l'operazione svolta con dinamicità dal presidente Lorenzo Cagnoni, di IEG, non di RiminiFiera/Fiera di Vicenza, ha previsto l'allontanamento dell'ex Dg Corrado Facco, il ridimensionamento del vice presidente Matteo Marzotto, anzi la sottolineatura che il vice la delega per la Borsa non l'ha mai avuta, e che saranno fatti importanti investimenti a Vicenza per la IEG. Chiaro: i vicentini rimangono al palo.
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Apprendiamo, scrive nella nota che pubblichiamo Francesco Rucco candidato sindaco, che Vicenza avrà un nuovo cantiere fieristico, che verranno investiti 35 milioni, che, insomma, il matrimonio con Rimini sta portando i suoi frutti. Questa è la propaganda di regime che viene diffusa ai media. Restano però non poche zone oscure in tutta la vicenda della Fiera di Vicenza, ora IEG di Rimini, che lasciano interrogativi, dubbi e qualche inquietudine per l'eccellenza vicentina. Un primo interrogativo va rivolto al futuro.