Lorenzo Bosetti, presidente Ava e imputato Marlane Marzotto: comune di Schio non parla
Martedi 24 Aprile 2012 alle 20:59 | 0 commenti
Buon giorno direttore, ho scelto di scrivere al vostro giornale, perché penso sia l'unico in zona che merita la definizione di "giornalismo". Da anni, si sa, l'Italia è "perseguitata" da scandali, economici, industriali, diplomatici e, piatto forte made in italy, politici. Eravamo abituati a "Roma ladrona" dei nostri "piccoli uomini verdi", quando la Roma ladrona era una bella vacca grossa che amici, moglie e figli potevano mungere a piacere. Eravamo abituati ai discorsi "all'acqua santa" di Comunione e liberazione, per i quali "mai i soldi siano usati per cose diverse dalla santa fede!".
Eravamo abituati ai camaleonti politici, ai ravanelli "comunisti", rossi fuori e bianchi dentro, un Vendola che dà soldi alla Chiesa, e avanti così da destra a sinistra ... Diciamo che questo fa parte della minestra quotidiana data agli italiani per passare il tempo facendo credere che esiste una giustizia. In realtà tutto questo non fa ridere per niente, in particolare quando si tratta di morti causati da un sistema ben identificato che si chiama capitalismo, che, come un vampiro, succhia il sangue delle sue vittime e la lascia inerte e prive di vita. Il 7 aprile a Schio c'è stata una bella iniziativa fatta della Usb (Unione Sindacale di Base) in cui si è parlato di morti sul lavoro.
Devo dire che a sentire certe testimonianze mi è venuta la pelle d'oca. Come la testimonianza sulla Tricom di Tezze sul Brenta, dove il giudice sentenzia che i lavoratori sono morti (anche?) perché "fumavano", ma contemporaneamente lo Spisal dichiara che bisogna fare un sarcofago sotto (a 50 metri di profondità !) e tutto intorno alla stabilimento perché il cromo esavalente sta inquinando le falde. Ma una cosa ancora più rivoltante (se si può dire) è il caso della Marlane di Praia Mare, in provincia di Cosenza, industria tessile del gruppo Marzotto, dove si è consumata una vera tragedia per anni: ben più di 100 lavoratori si sono ammalati di tumore (come ha testimoniato durante il convegno Luigi Pacchiano) e decine sono deceduti, numeri che purtroppo sono destinati a crescere nel tempo, spezzando ancora molte vite umane.
Durante la giornata dedicata ai morti sul lavoro, a proposito della Marlane Marzotto è stato fatto il nome di uno dei presunti responsabili di questa tragedia, un certo Lorenzo Bosetti. Ma chi lo conosce? L'amministrazione di Schio, sicuramente!
Lorenzo Bosetti non è altro che il Presidente di Alto Vicentino ... "Ambiente" - A.V.A di Schio, e Il Comune di Schio ha una partecipazione diretta in A.V.A. del 23,7356% - quota partecipata 836.965,00.
Il signor Bosetti è stato rinviato a giudizio, con altri 13 imputati, perché in qualità di amministratore, secondo l'accusa, avrebbe omesso il controllo sulla sicurezza nella ex fabbrica della Marzotto. Alcuni di loro sono chiamati a rispondere anche di omicidio colposo: non avrebbero fornito ai lavoratori i mezzi necessari di protezione e a vario titolo avrebbero omesso di vigilare sull'utilizzo degli stessi da parte dei dipendenti. Infine non si sarebbe provveduto ad isolare il reparto di tintoria dal resto dello stabilimento. Gli imputati devono rispondere, inoltre, di disastro ambientale all'interno e all'esterno dell'azienda. Come nel caso della Tricom, la tesi avanzata dalla difesa (uno degli avvocati è Niccolò Ghedini, famoso difensore di Berlusconi) era stata la mancanza di nesso causale tra esposizione degli operai alle sostanze ritenute tossiche e le malattie che avrebbero provocato poi i casi neoplastici. Invece la procura di Paola dopo una serie di indagini ha accertato altissime concentrazioni di metalli pesanti quali nichel, vanadio, cromo esavalente, cromo totale, mercurio, zinco, arsenico, piombo e Pcb.
Noi ci chiediamo: come mai l'Amministrazione di Schio non dice niente? Come mai il Signor Bosetti, (rinviato a giudizio, non soltanto indagato) non si dimette da un incarico troppo legato alle sue imputazioni in attesa che il giudizio dica se è innocente o colpevole?
Poca sensibilità ? Mancanza di etica? Ragioni economiche? Aspettiamo una risposta!
Grazie per l'ospitalità (e il coraggio?).
Domenico MunariÂ
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