Franco: la Dal Lago sindaco, prove di (ri)lancio Verso Nord? Proclami. Lega a Roma? Come qui
Lunedi 19 Luglio 2010 alle 21:48 | 0 commenti
L'on. Paolo Franco, Segretario Provinciale della Lega Nord di Vicenza, al termine della sua relazione sul triennio del mandato trascorso ha risposto a una serie di domande da parte dei giornalisti presenti. A quella più localmente 'piccante', cioè perchè a una Lega forte e vincente sia mancata la vittoria con gli alleati del PdL per i sindaci di Vicenza e Bassano, l'on. Franco ha risposto con chiarezza.
"Le sconfitte a Vicenza e a a Bassano dimostrano una volta di più che bisogna puntare sugli uomini giusti e noi per le prossime amministrative li abbiamo!".
Solo uomini, la controdomanda specifica per Vicenza?
"No - la pronta risposta di Franco -, noi abbiamo uomini e donne da mettere a disposizione del PdL, che sarà il nostro alleato" e il sorriso del deputato e segretario provinciale ammiccava al collega giornalista che alla parola 'donna' associava, senza alcun ragionevole dubbio, l'on. Manuela Dal Lago.
E' verosimile - prosegue il botta e risposta - che oltre che in Regione e in provincia la Lega possa avere un suo leader anche a Vicenza? "Aver perso Vicenza e Bassano - ribadisce Paolo Franco - significa ancora di più che i nostri alleati devono prendere in considerazione uomini e ... donne che noi proporremo".
Detto del congresso provinciale che slitterà a settembre-ottobre, l'on. Franco è stato sollecitato a fare un suo commento sul manifesto "Verso nord" promosso trasversalmente da Variati, Cacciari, Vianello, Miracco (portavoce di Galan) e altri nomi illustri e così lo ha liquidato:
"Noi oggi abbiamo parlato di numeri, di presenza sul territorio, di fatti, di sindaci, di consiglieri, di assessori. Abbiamo parlato, cioè, di organizzazione e di rappresentanza reale. Altri, ogni tanto, se ne vengono fuori, ma con dei proclami".
Un'accusa che arriva subito alla Lega Nord da Verso Nord, è stato ricordato a Paolo Franco, è che quello leghista sia un mondo chiuso. "Quella che definiscono chiusura - ha replicato il deputato vicentino - è, invece, la cultura di quell'identità che è il valore aggiunto nella globalizzazione: la salvezza dei popoli è coltivare la propria identità , la famiglia, il lavoro. Questa non è chiusura. I veneti hanno saputo solcare i mari e scalare le cime dei monti per portare fuori i propri valori, che sono la nostra ricchezza, non il nostro limite".
Ribadita l'importanza degli Stati Generali, programmati per ottobre con la finalità di incontare tesserati e sostenitori per confrontarsi con loro all'interno del movimento su temi specifici, Franco ha sostenuto che "la Lega Nord non può prescindere anche dal confronto con le forze sociali in quanto organizzazioni sul territorio (sindacati, associazioni imprenditoriali, Comuni) e con le varie componenti della scuola. L'obiettivo, grazie alla vicinanza al territorio, è e rimane la libertà e l'indipendenza della terra veneta nell'ambito del federalismo, come dice Bossi, anche perchè noi tutti politici della Lega Nord siamo qui non per motivi personali ma per il bene del movimento. I voti che riceviamo per noi sono una grande soddisfazione, ma anche, se non soprattutto, una grande responsabilità . I miei meriti, a Vicenza, sono quelli dei singoli militanti!"
L'ultima questione sottoposta al segretario provinciale della Lega Nord di Vicenza è stata quella relativa al disagio che un sostenitore locale potrebbe provare nell'osservare comportamenti della Lega nel Governo centrale diversi da quelli sentiti localmente come caratteristici del movimento, quali il rispetto per la legalità e la 'meritocrazia' per le aree virtuose (citati il decreto anti intercettazioni, il caso Brancher, i finanziamenti a quelle aree che nel Veneto vengono definite non virtuose, come Roma e Catania, e così via).
Franco ha negato ogni malessere: "Premesso che non abbiamo il 70% per poter governare da soli e che quindi dobbiamo rispettare le regole e le esigenze di una maggioranza a più voci, in cui l'alleanza col PdL di Berlusconi è un cardine, lo sconvolgimento previsto romanzescamente per il mondo nel 2012, è stata tempo fa una mia battuta, noi lo abbiamo attuato realisticamente già nel 2010. Non è vero che a Roma abbiamo solo fatto avere 300 milioni di euro, ma da oggi i romani devono pagare un pedaggio per utilizzare il Grande Raccordo Anulare, così come un pedaggio per la prima volta è stato imposto sulla Salerno Reggio Calabria.  E sempre a Roma è passata un'altra decisione rivoluzionaria, l'aumento della tassa di soggiorno per contribuire a pagare il deficit sanitario. Sta, quindi, partendo una vera rivoluzione: abbiamo anche fatto finanziare la Cig con i Fas, i Fondi delle aree sottosviluppate. Per la questione legalità noi siamo alleati del PdL e non possiamo non notare come una parte della magistratura non sia certo immune da decisioni politiche ...".
L'incontro si è concluso qui, con un Paolo Franco, "autista del pullman vicentino della Lega Nord", che, a riprova della 'rivendicata' difesa del nord efficiente rispetto al sud del malaffare, mostrava orgoglioso la prima pagina di un giornale siciliano che accusava questo governo di trasferire fondi dal sud al nord, ma con una 'personalizzazione' del segretario vicentino: un Bossi col medio in posizone inequivocabile (foto, n.d.r.).
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