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Fatto l'inganno, trovata la legge

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 15 Novembre 2012 alle 21:58 | 1 commenti

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No, il titolo non è nè invertito nè tantomeno sbagliato e questo è un segno del degrado irreversibile dei tempi. Se una volta, infatti, i legali si peritavano di trovare tra le leggi in vigore (nessuno sa quante siano, si azzarda un numero superiore a 140.000, venti volte più della Germania, quattordici più della Francia, scrivono) quella più favorevole al proprio assistito (magari con un comma che ne contraddiceva altri), oggi i politici, molti fra di loro gli avvocati trasferitisi in Parlamento, legiferano in base a chi prima da una di quelle decine migliaia di leggi e centinaia di migliaia di commi sarebbe stato, comunque, punito.

Hanno iniziato gli "onorevoli" legulei di Silvio, ma la loro scuola ha studenti di ogni colore.

E questo non vale solo per i reati e i peccati, tipo i mille diventati meriti e comandamenti nel secondo ventennio italiano, ma anche per le leggi elettorali che non si fanno oggi in base alle esigenze della moderna democrazia ma contro i possibili vincitori indicati dai sondaggi ma messi al bando da chi non vuole dare spazio alla volontà popolare. Insultata, d'altronde, da un presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che unico caso in occidente, e magari nostalgico della sua Russia che invadeva l'Ungheria per soffocarne gli aneliti di libertà, blatera oggi contro il Porcellum (contro Grillo e il suo Pd) dopo averne fornito una sua personale interpetazione scenica quando ha decretato un governo e una maggioranza che mai il popolo italiano aveva votato.

E fare le leggi per coprire gli inganni vale anche per quelle che dovrebbero regolare in modo moderno la libertà di stampa ma che si fanno oggi per liberare Sallusti dal carcere e per imbavagliare tutti gli altri giornalisti grazie all'enorrme numero di franchi tiratori in Senato che provano a vendicarsi di chi giorno dopo giorno ha scoperto e denunciato i brogli e gli imbrogli di chi neanche conosce il significato del termine politica, imbarbarito com'è dall'appropriarsi della cosa pubblica invece che difenderla.

E vale per decidere, contro ogni ordinamento attuale, di indire le elezioni amministrative prima o dopo quelle politiche, in un giorno o più giorni ma solo in base ai propri interessi di parte, quelli di chi ad esempio nella scorsa tornata era contro l'election day, ma stavolta con opposte motivazioni lotta per averlo.

L'inganno eretto a legge vale anche per imporre ad ogni comune cittadino mille regole da rispettare per costruirsi una casetta ma consente agli Usa, in spregio di quelle stesse regole, di  "infilzare" il terreno sotto l'ex dal Molin con 3.800 pali di cemento di 25 metri di lunghezza, per un diametro di 50 centimetri proprio sopra una delle falde più ricche d'acqua del Veneto, quell'acqua che, magari bloccata da quei pali e da tutto il cemento che sorreggono, ne è violentemente fuoriuscita domenica scorsa alle 10,15 circa di mattina quando a Vicenza c'era solo una fitta pioggerellina e nessun'onda era arrivata dal Bacchiglione!

Capannoni Koris a TrissinoFare le leggi o usarle per coprire o favorire gli inganni contro la natura, e contro natura, vale anche per quell'obbrobrio di capannoni che sono stati costruiti a Trissino lungo la statale che da Montecchio porta verso Valdagno grazie al Piano Koris firmato da Giannino Marzotto, da sempre elogiato come magnanimo mecenate anche da esponenti illustri locali del Pd, come il renziano Matteo Quero, da cui ci attendiamo, almeno ora che il conte ci ha e lo ha lasciato, un segno di rottamazione della morale che perdona ai ricchi quel che proibisce ai poveri.

Quella base sarà pure a difesa dell'occidente e quei capannoni saranno pure stati un diritto di un esponente, lo ha detto Pietro Marzotto in riferimento all'ultimo scandalo, di «una famiglia frantumata dagli errori».

Ma le modalità di autorizzazione della costruzione della base Usa che ha violentato la falda (sfido chiunque a dimostrare il contrario se non con l'inganno) e il "silenzio assenso" di gran parte dei politici locali di fronte a quei capannoni lugubramente vuoti ma che hanno distrutto anche il paesaggio della valle (la foto non inganna) dimostrano non solo che, fatto l'inganno, si trova sempre una norma per legalizzarlo.

Ma che oggi l'inganno è legge.

Mentre scrivo, scusatemi il P.S., scorrono su Servizio pubblico le immagini di Mario Monti e Elsa Fornero che, insieme a tante "personalità", vanno a una cena al Campidoglio che la giornalista chiede se sia del Gruppo Bilderberg, come conferma timidamente un altro ospite, il sindaco Alemanno.

Ma il premier scelto da Napolitano e il ministro scelto dal commissario dell'Europa per conto delle banche si rifiutano di rispondere a una domanda che non dovrebbe imbarazzarli se nulla di poco chiaro stessero accingendosi. Domanda che stasera è ancora lecita, finche non verrà, magari già da domani, impedita con questa norma: «è vietato, pena il carcere, fare domande su un governo nato con l'inganno».

E destinato a perpetuarsi qualunque voto esprimeranno i, sempre meno, italiani che andranno a votare.

Così pochi e minoritari che, paradossalmente, sanciranno che gli altri, che non vorranno partecipare al rito di votazioni decise altrove per perpetuare la casta, avranno cancellato definitivamente il significato di democrazia, il governo del popolo.

Ma arrivati a quel punto,c eh dovremmo ma non sapremo evitare, sarà chiaro che qualunque governo sarà illegittimo.


Commenti

Luca Fantò
Inviato Venerdi 16 Novembre 2012 alle 07:14

Caro Direttore, come sai la politica è ben altra cosa. Gli uomini che dall'interno dei partiti, e soprattutto dall'esternodi essi, mascherati da tecnici, cercano di sostenere e favorire le diverse lobbies economiche e finanziarie, a tutti i livelli, sono ben altra cosa dalla politica e dal concetto stesso di "partito". Credo sia importante in questo momento si riesca a distinguere ciò che è la causa dello sfacelo italiano da ciò che alcuni vogliono appaia. Cordiali saluti
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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