Sequestrate di nuovo gallerie SPV tra Malo e Castelgomberto dopo la morte di La Ganga, CoVePA: notizia da pagine nazionali, ma la stampa locale la relega a pagina 35
Domenica 9 Aprile 2017 alle 11:37 | 0 commenti
"Sequestrate di nuovo le gallerie tra Malo e Castelgomberto di SPV". Saremmo di fronte al paradosso per cui le principali gallerie sarebbero insicure per il Tribunale di Vicenza, mentre Silvano Vernizzi sosteneva che la riprogettazione antisismica dei cls e l'adeguamento della sicurezza delle gallerie di SPV sono costati 140 mln di € dei 458 mln in più rispetto al preliminare (1,8mld €). Centine e bulloni inadeguati, non rispondenti ai dettami di legge oltre alla malagestione del cantiere potrebbero essere alla base della morte di Sebastiano La Ganga. Dalla stampa si apprende che, a quasi un anno dal tragico 19 aprile 2016, quando per primi avevamo lanciato la notizia del gravissimo incidente nella galleria Castelgomberto Malo, il tunnel da 500 mln di € è stato di nuovo posto sotto sequestro dall'autorità giudiziaria di Vicenza.
La notizia sarebbe degna delle pagine nazionali ma il Giornale di Vicenza la relega nella cronaca locale a pagina 35. E' un regalino a Luca Zaia che pensava di aver chiuso la partita economica della Superstrada Pedemontana Veneta, invece si ritrova con un'altra aperta e gravissima grana: sarebbe inacettabbile e irresponsabile pagare il mutuo ai salernitano-piemontesi di SIS e garantir loro un ritorno di quasi 6 mld di €, se stessero realizzando opere inadeguate alle norme di sicurezza.
Gli elementi strutturali per sostenere le volte non sarebbero corrispondenti alle norme comunitarie sostiene il Giudice di Vicenza. La non rispondenza alle minime norme di sicurezza sarebbe tale che, allo scadere delle attività di indagine lo scorso 28 marzo 2017, il GIP di Vicenza avrebbe acconsentito alla richiesta della procura per proseguire con il sequestro del tunnel di 7 km di SPV.Â
Chi è del mestiere ci ha chiarito che l'inchiesta della procura ha messo in dubbio tutta l'operazione tunnel richiedendo attività di revisione dell'intero cantiere sotto alle rocce franose di Priabona a est della Valle dell'Agno.
Un componente del collegio peritale di parte ci ha confermato tutte le perplessità del caso e come queste siano emerse in fase di perizia. Si apprende che sarebbero emerse gravi sottovalutazioni delle procedure di sicurezza e sui materiali che si leggono solo tra le righe del resoconto di stampa che avrebbe consultato atti importanti del fascicolo. Emergono tali e tanti dubbi che in noi nascono spontanei alcuni quesiti: è possibile che i materiali non siano adeguati all'impiego che ne viene fatto? E' possibile che vengano posti in opera in modo pericoloso? Ma soprattutto potrebbe risultare che i prodotti impiegati per gli ancoraggi e le centine di tutte le gallerie naturali di SPV non rispondano ai requisiti tecnici progettuali e normativi? Se cosi fosse saremmo di fronte al paradosso o a qualcosa di peggio: le principali gallerie di SPV sarebbero inadeguate dal punto di vista della sicurezza per il Tribunale di Vicenza, mentre l'ing. Vernizzi sosteneva che è avvenuto l'adeguamento normativo antisismico e della sicurezza delle gallerie di SPV costando 140mln, aumentando di quasi 458 mln di € il progetto esecutivo salito a 3,2 mld come ha sostenuto anche la Corte dei Conti a Roma.
Massimo Follesa, portavoce CoVePA ovestVIÂ
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