Dibattito sul caso Fiat Mirafiori, parte 1: PdCI FdS per la Fiom
Venerdi 14 Gennaio 2011 alle 21:10 | 0 commenti
Pubblichiamo di seguito il documento ufficiale di PdCI Federazione della Sinistra a sostegno delle posizioni della Fiom Cgil per gli accordi Fiat. Vista la complessità del tema da oggi su www.vicenzapiu.com pubblicheremo, per dare un quadro completo e aprire un dibattito locale, anche le interviste in video ai 3 segretari generali confederali di Vicenza, Marina Bergamin, Luigi Copiello e Riccardo Dal Lago, ai segretari delle loro federazioni della categoria metalmeccanici, ai segretari delle altre sigle, ai rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, delle autorità e delle formazioni politiche oltre che di enti e istituzioni vicini al sociale.
Documento ufficiale di PdCI Federazione della Sinistra
La Fiom ha ragione: no agli accordi imposti da Marchionne.
La situazione che è stata creata dalla firma degli accordi Fiat di Mirafiori e di Pomigliano è gravissima. La sottoscrizione di nuove regole fortemente penalizzanti per i lavoratori è solo l'ultima fase di un violento attacco ai diritti di tutti i cittadini. Attacco che è in atto, nel nostro paese, ormai da molto tempo.
Con gli accordi Fiat vengono messe in discussione le conquiste del movimento dei lavoratori a partire dal diritto di sciopero e dalla democrazia nei luoghi di lavoro; viene aumentata la fatica per chi lavora e vengono diminuiti i tempi di riposo necessari a svolgere un lavoro "umano".
• I lavoratori non potranno più eleggere i propri rappresentanti sindacali perché questi verranno nominati "dall'alto" e solo da chi ha firmato l'accordo.
• I ritmi di lavoro saranno sempre più alti. Per chi lavora alla catena di montaggio, verranno diminuite le pause e la pausa mensa potrà essere spostata a fine turno e, anche, sostituita da lavoro straordinario.
• Ci sarà un consistente aumento del carico di lavoro dal momento che sono già stabilite un monte ore consistente di straordinari (fino a 200 ore) che i lavoratori saranno obbligati a fare a discrezione dell'azienda.
• Viene imposto un sistema "ergonomico" di rilevazione della produttività che non permetterà al lavoratore di muoversi e che aumenterà l'alienazione soprattutto per chi lavora alla catena di montaggio.
• Il diritto al dissenso viene cancellato attraverso sanzioni che possono colpire il singolo lavoratore. Sanzioni che potranno arrivare al licenziamento per chi eserciterà il diritto di sciopero.
• Il primo giorno di malattia potrà non essere retribuito in base a statistiche, imposte dalla direzione aziendale, che stabiliscono una percentuale massima di assenteismo ammissibile.
Con l'applicazione di questi accordi i lavoratori non saranno più persone ma verranno trasformati in automi, ingranaggi del ciclo produttivo. In pratica i diritti costituzionali verranno bloccati fuori dai cancelli della fabbrica.
A tutto questo hanno dato il loro contributo FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC, UGL che hanno sottoscritto quegli accordi. Molti dirigenti del maggiore partito di "opposizione parlamentare", il PD, si sono schierati apertamente con i padroni della Fiat e hanno criticato duramente la posizione della FIOM perché ha deciso di non firmare gli accordi.
Il tentativo è chiaro, si vuole far pagare tutta la crisi ai lavoratori, si vuole far tornare i rapporti di lavoro a situazioni in vigore oltre 50 anni or sono, si vuole isolare la FIOM e chiunque non sia d'accordo con la restaurazione reazionaria in atto.
Noi comunisti diamo tutta la nostra solidarietà alla FIOM e sosteniamo la decisione di proclamare uno sciopero generale di 8 ore per il prossimo 28 gennaio. Ma non possiamo rimanere in attesa degli eventi.
Facciamo appello alle forze politiche democratiche vicentine, alle associazioni, ai comitati che operano nel territorio, al movimento degli studenti, alle RSU, ai cittadini tutti di costituire un "Comitato di difesa dei diritti dei lavoratori" che promuova iniziative unitarie e la mobilitazione necessaria a sostenere lo sforzo della FIOM di resistere all'attacco che tutti i lavoratori stanno subendo.
PdCI - PRC - Federazione della sinistra di Vicenza
c.i.p. gennaio 2011
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