Cub, articolo 18 ultimo baluardo: Vicesindaco Moretti in linea con Governo
Sabato 25 Febbraio 2012 alle 21:15 | 0 commenti
CUB - Confederazione Unitaria di Base - Vicenza - Non devono meravigliare le recenti dichiarazioni in merito all'articolo 18 del Vicesindaco del Comune di Vicenza Alessandra Moretti, nonché componente della Direzione nazionale del Pd. Sono dichiarazioni in linea con il suo partito, un partito che appoggia in modo convinto il governo Monti, un governo che, invece di aumentare le tasse ai ricchi e applicare una tassa sui grandi patrimoni, ha aumentato le tasse, dirette e indirette, colpendo i ceti più deboli e ha aumentato di quasi dieci anni il diritto alla pensione, aumentando in modo considerevole gli anni di lavoro.
Nonostante il recente studio pubblicato dall'Ocse, in cui risulta che l'Italia è il Paese dell'Europa dove è più facile attuare licenziamenti individuali, una gran parte dei sostenitori del massacro sociale in corso continuano ad affermare che i problemi dell'economia in Italia sono dovuti in gran parte ad una legislazione troppo "garantista" per i lavoratori.
Nel nostro Paese, però, è ormai sotto gli occhi di tutti che, non solo i licenziamenti individuali come sostenuto dall'Ocse, ma anche quelli collettivi sono diventati all'ordine del giorno: basti pensare a Fiat, Telecom e Ferrovie, banche, e imprese varie dove la cassa integrazione (anticamera del licenziamento) e i licenziamenti di migliaia di lavoratori non fanno più notizia.
E' dai primi anni novanta che Cgil Cisl Uil hanno assecondato e sottoscritto accordi che hanno spalancato le porte alla precarietà e al calo dei diritti (ad esempio l'introduzione dei primi contratti di formazione lavoro), mentre a livello politico la precarietà è stata sancita dalla legge Treu (del primo governo Prodi) e dalla successiva legge Biagi.
L'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è importante perché costituisce un baluardo, è l'emblema del diritto che i lavoratori delle generazioni precedenti hanno saputo conquistarsi con le lotte. Oggi i giovani sono privi di diritti mentre gli anziani si vedono portare via gli ultimi diritti rimasti (blocco dei contratti, aumento dell'età pensionabile, peggioramento delle condizioni di vita nei luoghi di lavoro, ecc..).
 L'articolo 18 è l'ultima trincea: se sarà smantellato l'articolo 18, i lavoratori soggiaceranno ad una condizione di ricatto permanente, che renderà ancora più difficile la sindacalizzazione nei luoghi di lavoro: privare i lavoratori di questa tutela potrà portare alla conseguenza dell'annullamento, nei fatti, del diritto allo sciopero, esponendo i lavoratori all'ira di un padronato libero di licenziare come crede. E' significativo, quindi, e molto importante che siano i giovani a comprendere l'importanza della difesa dell'art 18 e a scendere in piazza per difenderne l'esistenza, come è successo a Vicenza.
È doveroso, comunque, ricordare che le leggi sulla precarietà (vedi pacchetto Treu) sono state votate anche dai quei partiti della sinistra governista, che ora si ergono a paladini della difesa dei posti di lavoro e dell'art.18 e, mentre contestano il governo Monti, si offrono pubblicamente per appoggiare alle prossime elezioni il Pd, quello stesso partito che appoggia e rivendica l'operato del governo Monti.
Intanto la Cgil, anziché proclamare uno sciopero generale per bloccare il Paese fino al ritiro dei provvedimenti contro i lavoratori, per bocca della sua segretaria Susanna Camusso, ha dichiarato di "apprezzare... l'intento del governo per lavorare per un accordo" proprio mentre il ministro Fornero dichiarava di voler "procedere comunque con la revisione dell'articolo 18".
La posizione del Vicesindaco Alessandra Moretti pertanto non deve sorprendere perché è in linea con il suo partito: il PD che appoggia il Governo Monti.Â
È chiarissimo, diciamo noi, chi sta pagando la crisi, a livello internazionale (l'esempio del popolo greco è emblematico), a livello nazionale (ricordiamo come esempio gli operai Fiat e il "modello Pomigliano") e a livello locale (ricordiamo l'esempio del Comune di Vicenza che licenzia i precari di asili nido e scuole d'infanzia mentre rimangono intoccabili lo staff del sindaco e gli stipendi da capogiro dei dirigenti).
È necessario che i lavoratori e le lavoratrici, i giovani precari e disoccupati, comincino ad organizzarsi in un sindacato che non svenda il loro presente e il loro futuro sull'altare della compatibilità del sistema e che respingano e spediscano al mittente i sacrifici richiesti per pagare una crisi che non è stata provocata da loro.
 Patrizia Cammarata e Maria Teresa Turetta - CUB -Confederazione Unitaria di Base - Vicenza
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