Critiche superficiali dell'opposizione di oggi a Vivian a capo del gruppo Aim: con Dario Vianello "comandante in seconda" rimane la buona rotta seguita con loro in maggioranza
Giovedi 1 Novembre 2018 alle 22:43 | 1 commenti
La polemica, annunciata, di questi giorni per la nomina di Gianfranco Vivian ad amministratore unico del gruppo Aim Vicenza dimostra quanto anche l'opposizione, da anni c'è da dire e cambiando colore, degradi verso il pettegolezzo e non si elevi alla valutazione di merito. Che Vivian sia espressione del centro destra e sia esponente targato Lega, oltre alla sua presunta mancanza di esperienza specifica, è l'argomento principe negativo esibito dai consiglieri di centrosinistra molti dei quali erano in sala Bernarda con la precedente maggioranza.
Come se nei precedenti 10 anni Achille Variati non abbia nominato al vertice delle aziende municipalizzate esponenti di partito o di aree, come in Aim Energy lo stesso candidato sconfitto alle ultime amministrative, Otello Dalla Rosa, i reduci della sua amministrazione mai hanno sollevato dubbi sulla competenza specifica del Pd Matteo Quero, esperto di pratiche auto e, quindi, ottimo per dirigere... Amcps, o su possibili conflitti di interesse come quelli di Maria Menin, amministratore unico di Aim Ambiente e "Presidente dal 2003 della società  ITALSABI nata nel 1973 e che opera nel settore dei controlli non distruttivi e dei trattamenti termici".
Se fa, poi, sorridere, e indignare, l'obiezione che Vivian abbia 70 anni, nessuno, invece, neanche il capo della coalizione di centro sinistra, ex direttore generale della Ferretto Group o ora dg e amministratore delegato della Euromeccanica di Rosà , quindi manager di un certo livello, fa una riflessione sulla distinzione (e l'importanza) nei ruoli in un'azienda tra la proprietà , il cda o l'amministratore unico e il direttore generale.
Se la nave Aim, di proprietà dell'armatore Comune di Vicenza nella persona di Francesco Rucco, che ne decide la rotta e ne sceglie il comandante, Gianfranco Vivian, costui sceglie i vertici dell'equipaggio e con loro lo coordina per raggiungere al meglio e con efficienza la destinazione (obiettivi aziendali) mantenendo le relazioni con l'armatore e curando i passeggeri, gli utenti cioè.
Detto questo da Otello Dalla Rosa & c. forse è stata non ben compresa, insieme soprattutto alla risposta, la domanda da noi posta a Francesco Rucco il giorno in cui ha nominato Vivian "comandante" più che di una nave singola della flotta Aim, e, cioè, se la proprietà fosse propensa a che il comandante, per giunta non a tempo pieno e, quindi, non preporandemente operativo, confermasse al vertice dell'ammiraglia della flotta, il gruppo Aim, il comandante in seconda (che, continuando nella nostra similitudine marinaresca, "per esplicita volontà di quest'ultimo, lo sostituisce nell'incarico e nelle funzioni, rilevandolo temporaneamente ed assumendo, per quanto detto, tutte le responsabilità di chi è effettivamente titolare al comando...").
E Rucco ha confermato, strategicamente, la fiducia della proprietà in Dario Vianello che da anni, cambiando gli amministratori, da Faccioli a Colla fino a Lago, e conoscendo e gestendo con indubitabile professionalità (lo dice chi in passato non gli ha lesinato critiche su altre questioni) ogni meccanismo, forse tutto l'equipaggio e di sicuro le regole del settore, ha tenuto dritta la barra del risanamento e del rilancio, quello di cui i consiglieri oggi in minoranza si sono sempre, giustamente, vantati quando erano, fino a pochi mesi fa, in maggioranza.
Se, poi, l'armatore dovesse dissimulare con la fiducia odierna nella gestione accorta di Vianello mosse future ad oggi inimmaginabili e se dovesse dirigere la rotta, col supporto di un comandante che si dovesse rivelare inadeguato o ingombrante, verso porti sbagliati o non abbastanza convenienti per i veri azionisti di Aim, i cittadini di Vicenza, statene certi, saremo i primi e più duri a denunciarlo e combatterlo.
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